MARCOLIN: “Chiavari e Bologna tappe decisive. Ci siamo salvati tra mille difficoltà”

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Dario Marcolin

Dario Marcolin al termine della partita pareggiata a Carpi

Dario Marcolin elogia la squadra, al termine di una stagione che ha consegnato l’aritmetica salvezza al Catania solo alla 42/a giornata di campionato. Riportiamo di seguito le parole di Marcolin evidenziate da TuttoCalcioCatania:

“Vero che potevamo fare più punti nel girone di ritorno. Per un attimo abbiamo anche sognato il raggiungimento dei Playoff. Poi a volte quando stacchi la spina rischi di perdere un po’ di umiltà. Comunque il Catania ha raccolto 28 punti nel girone di ritorno in un arco di tempo in cui parecchie cose sono cambiate all’interno della squadra”.

“Dopo il ko di Chiavari è scattato qualcosa. Lo schiaffo contro l’Entella ci ha fatto ripartire con cinque vittorie di fila. Lì il Catania ha conquistato la salvezza. Sono orgoglioso di avere allenato questi ragazzi. Secondo me il Catania ha disputato un campionato da Playoff nella seconda parte. Quando sono arrivato il gruppo era depresso, da lì siamo ripartiti tra mille difficoltà ma trovando l’umiltà giorno dopo giorno, portando avanti una lunga rincorsa”.

“Calaiò e Maniero hanno disputato un grande campionato, meritavano entrambi di chiudere ai primi due posti la classifica marcatori. La cosa positiva è stata farli coesistere. Non c’è egoismo tra loro, sono anche molto amici, hanno trovato immediatamente il giusto feeling. Anche Castro è un valore aggiunto, così come Rosina che ha dato anima e cuore al Catania, anche se ha accusato un calo rispetto alla fase iniziale”.

“Sono soddisfatto di loro. Il mio futuro? Ho un altro anno di contratto col Catania ma non ho mai parlato di futuro con la società, perché la priorità è sempre stata la salvezza. Io sono contento di avere allenato questa squadra e rimarrei più che volentieri. Adesso la palla passa al club che, magari, può fare programmi diversi, cambiare guida tecnica e giocatori”.

“Solo io so cos’hanno vissuto i ragazzi, sono da apprezzare. Catania-Livorno aveva mantenuto accesa la fiammella della speranza in chiave Playoff. Sarebbe stato magico ma non siamo riusciti a centrarli, però credo che il Catania possa puntare a vincere il campionato l’anno prossimo sapendo anche che ti servono giocatori con determinate caratteristiche. Il Catania può solo migliorare in futuro, poggiandosi su basi solide. Il mercato servirà anche per rinforzare la squadra. Il Catania credo abbia fatto tesoro del campionato”.

“L’esperienza ti porta a non ripetere certi passaggi che fai durante l’anno. La Serie B è soprattutto aggressività, corsa, gioco palla a terra. In A, invece, c’è più tatticismo e qualità, si tratta di una categoria molto diversa. Il torneo cadetto non ti perdona mai, le squadre giocano meno a calcio ma sono più agguerrite e disposte meglio in campo. Poi col Catania fanno la partita della vita. Tutto questo fa parte delle difficoltà incontrate dalla squadra durante la stagione”.

“4-3-1-2? Spesso ho anche allargato Rosina e, in alcuni frangenti, siamo passati a cinque dietro. Il Catania nel girone di ritorno ha giocato palla a terra, andando in gol anche con i centrocampisti e sulle palle inattive è migliorato tanto. I calciatori sono cresciuti ed hanno giocato facendo assumere alla squadra una precisa identità. I ragazzi mi hanno seguito sempre, questo ritengo che sia stato molto importante”.

“Le ultime due sconfitte con Cittadella e Brescia? Davamo troppe cose per scontate, invece in questo campionato non bisogna mai sottovalutare nessuno. La trasferta di Bologna? Eravamo arrivati all’appuntamento con poca brillantezza, anche perché avevamo giocato tante partite in pochi giorni. Non so se ho fatto bene a schierare quattro attaccanti al Dall’Ara, ma la volontà era quella di provare a vincere una partita da dentro o fuori, sapendo di rischiare”.