CATANIA: Manneh e Di Stefano, prima da titolare amara ma nessuna bocciatura

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Davide Di Stefano
Il giovane centrocampista Davide Di Stefano.

La pesante debacle in terra pugliese ad opera dei biancoverdi di Diego Zanin rappresenta un inequivocabile specchio della situazione che si vive all’interno dello spogliatoio etneo presieduto dal tecnico Giovanni Pulvirenti: caos mentale e tecnico. Truppa etnea che appare in evidente stato confusionale, praticamente alla mercè degli avversari.

Il Catania si presenta in quel di Monopoli con una lunga lista di infortuni (Bergamelli, Dràusio Gil, Baldanzeddu, Fornito, Di Cecco e Biagianti tanto per citare i più significativi). Situazione difficile che ha suggerito al mister di far giocare dal 1’ Manneh e Di Stefano. Per i due si tratta della prima apparizione da titolare e, in assoluto, seconda stagionale: il gambiano, infatti, era subentrato a Di Grazia al minuto 81 di Akragas-Catania della 25/a giornata, mentre il Catanese Di Stefano era stato chiamato a scendere in campo in occasione della partita precedente (35/a giornata, Cosenza 0-2 Catania), sostituendo al minuto 68 Scoppa.

Per Manneh e Di Stefano, dunque, Monopoli-Catania poteva rappresentare una ghiotta occasione sia per mostrare il proprio talento, che per cercare di ritagliarsi maggiore spazio sfruttando la possibilità di fornire un prezioso contributo alla causa in un momento che si sta rivelando a dir poco complicato. Di Stefano si era già distinto positivamente contro il Cosenza mostrando delle buone capacità tecniche, oltre che un atteggiamento propositivo prendendo per mano la squadra e finendo proprio lui per rappresentare un importante punto di riferimento.

Purtroppo a Monopoli entrambi hanno finito per non incidere nel contesto di un incontro che ha visto praticamente tutti distinguersi in maniera negativa. Nello specifico, il baby catanese ha giocato meglio, oltre che con maggiore costanza di rendimento, rispetto al gambiano. La nostra redazione, come in occasione di tutte le partite disputate dai rossoazzurri, ha attribuito i voti individuali ai giocatori del Catania, e non ha potuto esimersi dall’attribuire voti anche ben al di sotto della sufficienza. Per Di Stefano un 5,5 ed un 4,5 a Manneh.

Il catanese ha giostrato nella zona mediana del campo insieme all’argentino Scoppa e Mazzarani, finendo per fare semplicemente il compitino, nulla più, senza riuscire a brillare come nella partita precedente; il gambiano, invece, ha operato lungo la corsia di sinistra, arretrando in fase di non possesso e tentando alcune accelerazioni nel corso delle poche palle-gol costruite dai rossoazzurri. Manneh, pur avendo saltuariamente effettuato delle azioni di spinta sulla fascia che sono valse alcuni cross in area di rigore degni di nota, ha palesato degli errori che avrebbero anche potuto maggiormente compromettere la già deludente prestazione degli etnei.

Nessuna bocciatura comunque per questi giocatori, da tenere in debita considerazione per il prossimo futuro. Fondamentale, anzi, incentivarne la crescita e la maturazione attraverso allenamenti mirati, sapendone anche dosare opportunamente le apparizioni in campo. Soprattutto dal punto di vista mentale ma anche sotto il profilo dell’integrazione tecnico-tattica con il resto dei compagni. Non dimenticando che è universalmente noto che i migliori insegnamenti arrivino proprio dalle cocenti sconfitte.

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