LUCARELLI: “Catania al lavoro per la B, supporto Argurio e Lo Monaco importante. Il palcoscenico è per i giocatori, il mio compito è valorizzarli al meglio”

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Cristiano Lucarelli

Intervenuto ai microfoni di “Sky”, il nuovo allenatore del Catania Cristiano Lucarelli rilascia un’intervista soffermandosi sulle ambizioni in rossoazzurro e la propria carriera. Ecco le parole di Lucarelli evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Si lavora per la promozione in B. L’importante è stare al vertice per l’intera durata del campionato, ma poi a marzo ed aprile si deciderà tutto. Lodi? Ci auguriamo che farà la differenza. La società sta facendo mercato inserendo un mix di giovani ed esperti per la terza serie e mantenendo lo zoccolo duro. Chi sarà il nuovo attaccante del Catania? Io sono ancora sotto contratto col Messina fino a giugno, non posso parlare. E comunque Lo Monaco ed Argurio si occupano di mercato, pensano loro a questo”. 

“L’allenatore non deve essere protagonista di una squadra di calcio. Sono i giocatori che ne determinano le fortune. Il palcoscenico è per i giocatori, io devo cercare di metterli nelle condizioni di esprimersi al massimo. Non credo negli allenatori integralisti. Sono un tecnico che tende a valorizzare al meglio i giocatori. Io al Livorno un giorno? Fino a quando non risolverò determinate situazioni personali non allenerò mai il Livorno”.

“Avere il supporto di Argurio e Lo Monaco è già molto importante per me. Però ripeto, credo che alla fine l’allenatore incida veramente poco. Il mio compito dovrà essere fare in modo che il Catania si esprima da squadra ed i singoli giocatori al meglio delle proprie possibilità. Il tecnico è al centro di ogni cosa, sia quando vince che quando perde. Il ruolo dell’allenatore è molto centrale e precario, rappresenta il bersaglio principale di tutti”.

“Mi manca la spensieratezza del calciatore. Io ho avuto la fortuna di smettere e cominciare subito ad allenare i ragazzi del Parma. Credo di avere smesso di giocare nel momento giusto, non avvertendo più quel fuoco dentro. Nella mia carriera nessuno mi ha mai regalato niente. Ho intrapreso un percorso di gavetta che poi, forse, si è rivelato autolesionista portandomi a scegliere sempre situazioni di grande difficoltà. Adesso, un passettino alla volta, sto tornando su. Mi sono conquistato tutto con i miei sforzi, senza ricevere regali. Ho fatto un percorso diverso rispetto a molti altri ex calciatori”.

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