CUORE CATANIA: mentalità e spirito da grande squadra

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(di Livio Giannotta)

Altro banco di prova importante superato. Il Catania piega la resistenza dell’ostica Fidelis Andria regalando una serata di festa al popolo rossoazzurro. Una vittoria sofferta, fortemente voluta e strappata con merito proprio per la voglia spasmodica di vincere gettando il cuore oltre l’ostacolo. Bello il Catania di Lucarelli, che cresce e fa sentire ogni singolo giocatore parte integrante del progetto. Un progetto in cui tutti sanno di essere utili alla causa, nessuno indispensabile. La forza del gruppo alla base dei nuovi confortanti segnali di crescita.

Gruppo che dimostra di sapere soffrire sul rettangolo di gioco, con la consapevolezza che qualunque avversario darà sempre filo da torcere. In primis perchè ti chiami Catania, hai una storia, un blasone rilevante. Secondariamente perchè i rossoazzurri veleggiano nei piani alti della classifica e, secondo gli addetti ai lavori, sono tra i principali candidati alla promozione. Sul campo l’Elefante lo sta dimostrando.

La compattezza, l’umiltà e l’unione del gruppo sono componenti basilari. A queste aggiungiamo la qualità, le doti tecniche che a livello individuale e collettivo questo Catania evidenzia. L’impronta tattica di base è il 3-5-2, ma la squadra sa anche cambiare pelle quando la situazione lo richiede. Contro la Fidelis Andria si è rivelato decisivo il passaggio al 4-3-3 dando maggiore profondità ed aprendo più varchi nell’area di rigore pugliese.

Gli ospiti si sono difesi egregiamente, ripartendo con costrutto e lucidità, creando presupposti di pericolo nell’area di rigore etnea. La sensazione che si è ricavata nell’arco della gara, era che solo un episodio la potesse risolvere. Così è stato con il rigore giustamente concesso nel finale e Lodi infallibile dal dischetto. Un Catania che si riscopre cinico, spietato e molto solido dietro. Ingredienti ulteriormente utili a confermare che la strada intrapresa è quella giusta.

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1 COMMENTO

  1. Sono tutte squadre come l’Andria imbottite di illustri sconosciuti che danno l’anima per poter dire abbiamo fermato il CATANIA.Dobbiamo metterci in testa di aggredire di più,il solo RUSSOTTO in avanti non basta,ciò è dimostrato dal fatto che se non c’è lui,come a Francavilla non si segna (Curiale e Ripa non sono fino ad oggi al top).Cosa fare? Ci vuole ,da parte di Lucarelli un po’ più di coraggio e fare entrare qualche giovane talentuuoso.COMUNQUE FORZA CATANIA Sempre

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