GUERINI: “Catania esperienza più bella della mia vita. Che colpo Mazzarani! Primavera decisiva. Dalle stelle alle stalle, ora l’Elefante ha ritrovato entusiasmo. Con la Sicula Leonzio vietato sbagliare”

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Vincenzo Guerini

Ospite della trasmissione televisiva Corner, l’ex tecnico degli etnei Vincenzo Guerini parla del passato ai piedi dell’Etna, delle ambizioni del Catania e del presente rossoazzurro. Queste le parole raccolte dalla nostra redazione:

“Vivo a Catania perchè mi piace il modo di vivere dei catanesi e sono rimasto fortemente legato ad una piazza di cui custodisco numerosi ricordi. Io ho ricoperto probabilmente tutti i ruoli nel calcio, lavorando anche all’interno dello staff della Fiorentina e vi posso assicurare che il Catania veniva considerato un punto di riferimento nel calcio italiano. Poi si è registrato un crollo vertiginoso, anche d’immagine. Evidentemente c’era la consapevolezza che gestire il club in Serie A fosse facile ma non è così. Devo anche dire che mi preoccupai quando si cominciava a parlare di obiettivo Europa League. Adesso la squadra è reduce da sei vittorie consecutive in C, eguagliando il record di Pasquale Marino nella stagione 2005/06. In quel periodo, tra l’altro, allenai il Catanzaro e persi proprio contro la squadra di Marino”.

“Mi piace ricordare la rimonta sensazionale nel girone di ritorno quando guidai il Catania in terza serie. Io ho guidato un gruppo di giocatori fantastici a livello umano. Ho legato un pò con tutti i ragazzi, porterò sempre dentro di me il lavoro svolto con uomini veri, attaccati alla maglia che mi hanno fatto trascorrere mesi fantastici. I più belli della mia vita. Mi sento ancora con tanti giocatori allora in forza al Catania. In particolare Bresciani, Cordone, Criniti, Pane, Monaco”.

“I fatti di Siracusa? Purtroppo in Italia succedono ancora certi episodi, soprattutto nelle categorie inferiori. L’immagine del nostro calcio sotto questo aspetto lascia molto a desiderare. Chiunque affronti il Catania dà tutto in campo proprio perchè è favorito dal nome, dal blasone. La squadra etnea sta dimostrando grande carattere e compattezza. Il gruppo dà l’impressione di essere molto forte a livello mentale. Facciamo i complimenti al Direttore Lo Monaco ma anche a Lucarelli. Allenare il Catania è un test molto importante per lui e sta dimostrando di avere piedi saldi sapendo leggere bene le situazioni”.

“Il gol di Mazzarani a Siracusa? Ha dato l’impressione di sapere già dove andare a depositare il pallone. Io l’ho seguito per tanti anni. La Serie B la faceva veramente bene dal punto di vista tecnico. Il Catania ha effettuato un grande colpo, Mazzarani potrebbe essere molto utile anche in condizioni future. Pisseri? Il ragazzo è partito benissimo. Si sta esaltando in una piazza difficile ed importante come Catania. Ha grande personalità, ma deve stare tranquillo. Ho visto tanti giocatori fare grandi cose in C e poi morire calcisticamente parlando. Giusto non farsi mai trovare impreparati, evidentemente se il Direttore gli ha prolungato il contratto avrà fatto le sue valutazioni”.

“Il Catania ha fatto due cose basilari. In primis il risanamento della società. La gente ha apprezzato questo, perchè il tifoso sa che la rinascita non può prescindere da un risanamento societario. Poi la società ed i calciatori sono stati bravi a riallacciare il rapporto con una tifoseria completamente sfiduciata. Secondo me è successo in tempi molto più brevi di quanto mi aspettassi. Non bisogna sciupare questo connubio, anzi va fortificato. So cosa significhi allenare a Catania. Fa paura un ‘Massimino’ strapieno. Catania-Sicula Leonzio? La realtà dice che è un derby. Non deve trasformarsi in una partita-trappola. Il campionato si vince non sbagliando queste partite”. 

“Chi favorito per il primato? Il Trapani è leggermente in ritardo sul vertice della classifica, ma ancora è un pò presto. La squadra che temo di più è il Lecce, avente le stesse motivazioni feroci del Catania. Non sottovaluterei il Monopoli. Si pensa che prima o poi queste squadre crollino, invece possono creare problemi. Però il Lecce mi fa più paura. Ho sempre pensato che i campionati si decidano in Primavera, molto dipenderà da chi arriva nelle condizioni psico-fisiche migliori. C’è da augurarsi di non subire infortuni traumatici nella parte finale di stagione. A Catania lavora un professionista serio come Bartali. Ho lavorato con lui in passato. Possiede talmente tanta esperienza che sa prevenire e prevedere cosa può succedere”.

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