LO MONACO: “Nostri tifosi meritano apertura. Il Catania è ripartito. Episodi intolleranti a Siracusa. Pulvirenti tornerà allo stadio. Lucarelli intelligente, Mazzarani valore aggiunto, rimpianto Da Silva. Quando il Catania tornerà in alto scriverò un libro. Seguivamo Bocalon”

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Pietro Lo Monaco

L’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco, ospite alla trasmissione televisiva Corner, parla di numerosi argomenti che ruotano attorno al Calcio Catania. Queste le parole evidenziate dalla nostra redazione:

“Ne abbiamo passate tante, e ancora penso a quante ne passeremo. Il Catania è stato un fiore all’occhiello in Italia con 8 anni di Serie A. Il progetto sarebbe dovuto proseguire, invece successivamente c’è stata una caduta che ha portato il Catania sull’orlo del fallimento. Adesso stiamo ripartendo. Portiamo avanti un piano di risanamento finanziario, gettando le basi affinchè il club torni ad appropriarsi di un terreno più consono alla piazza. Speriamo al più presto. Quando un anno e mezzo fa tornai alle pendici dell’Etna, inizialmente ero un pò intransigente nel momento in cui una persona vicina al Calcio Catania mi propose di tornare. Poi ho capito che non potevo vedere morire la creatura rossoazzurra e decisi di parlare con Pulvirenti. Sembrava che il tempo non fosse mai passato. Ci siamo rimboccati le maniche e se, un giorno, il Catania tornerà a certi livelli, scriverò un libro perchè significa che avremmo fatto qualcosa di veramente incredibile. Non esiste rilancio senza risanamento, lo ripeto sempre”.

“Abbiamo fatto la ristrutturazione del debito. E’ stata portata a termine un’operazione finanziaria di un certo rilievo che ha permesso al gruppo Finaria di ripartire da una condizione di serenità e pianificare. I debiti ingenti che il Catania sta ultimando di transare sono quelli con lo Sporting Lisbona relativamente al Caso Rinaudo (già pagate tre rate, ndr) e Castro, ma siamo a buon punto con il Racing Avellaneda. C’è stato anche un prezioso contributo dell’amico Cyterszpiller prima che morisse. Manca poco per la risoluzione del Caso Chrapek. Decine e decine di transazioni sono state concluse. Oggi abbiamo adempiuto alla scadenza Irpef. Tutto procede in un certo modo”.

“La Serie C è il campionato più difficile che esista. Basti pensare all’Akragas che è andato a strappare un punto sul campo del Lecce, oppure al Trapani che ha perso la partita sul campo del Fondi ultimo classificato. In C si può davvero perdere contro tutti perchè ci sono condizioni particolari, rappresenta un torneo durissimo. Ogni partita va giocata al massimo per cercare di portare punti a casa. Non esiste un metro di paragone certo secondo me. Non bisogna porre limiti, le tabelle sono un limite”.

“Siracusa-Catania? Ho seguito solo 45 minuti di partita a Siracusa. I restanti 45, generalmente, li guardo la notte quando rientro o la mattina presto. Avrei convalidato sia la prima rete annullata al Catania, che il gol di Lodi perchè lui non ha compiuto intenzionalmente il pallone. Per noi è stata una gara di una tensione mostruosa sotto l’aspetto ambientale. Non è assolutamente facile andare a giocare in un ambiente del genere con tutta una tifoseria schierata in maniera più o meno accesa e contro una squadra che gioca la partita della vita. Penso che poche squadre prenderanno punti a Siracusa. Magari l’espressione di parte della tifoseria non fa onore alla formazione aretusea, forte, scesa in campo. Gli organi competenti decideranno quali provvedimenti adottare. Certamente il Catania ha dimostrato di essere molto sereno. Il nostro portiere avrebbe potuto determinare l’interruzione definitiva del match, invece con grande professionalità è rimasto in campo continuando a giocare. Volava di tutto sul rettangolo di gioco. Nel calcio professionistico non possono e non devono esistere fatti del genere. Sono episodi veramente intolleranti da stigmatizzare fortemente, me lo sarei aspettato da parte del Siracusa. Capisco che c’è un popolo completamente schierato contro Lo Monaco, anche se non comprendo questo odio nei confronti del Catania. Ho visto anche astio e non me lo so spiegare. Ne prendiamo atto e guardiamo avanti”.

“Il Catania ha il dovere sacrosanto di aggiungere qualcosa in più ogni settimana, avendo la mentalità giusta che viene anche dalla consapevolezza di essere forte. Calandosi nella realtà ed essendo disponibile anche a fare sportivamente la guerra, com’è successo a Siracusa. Pian pianino la squadra è cresciuta ma possiede ancora margini di miglioramento e deve provare a migliorarsi ancora. Lucarelli sta dimostrando di essere un uomo intelligente, sa di giocarsi una carta importante, di essere un giovane. Sa che in questo mestiere non si finisce mai d’imparare. Sta studiando per diventare allenatore di un certo spessore. Fino a questo momento la sua crescita va avanti di paro passo con quella della squadra. Ne avrà di situazioni da smussare lungo il percorso, per fare in modo che il lavoro possa procedere per il meglio. Ha una qualità importante, riesce ad entrare nella testa dei giocatori. Una capacità basilare per un allenatore”.

“Rimpianti? Da Silva. E’ un buon giocatore, con delle buone potenzialità. E’ successo che il procuratore ha fatto un gioco sporco, il ragazzo non ha capito il gioco che si stava facendo. A due giorni dalla chiusura del mercato, ha chiesto certe cose dicendo di essere costretto ad andare via, allora gli ho risposto di farlo. Resta il rammarico perchè Da Silva ha buone qualità. Evidentemente ha ascoltato sirene sbagliate e lo sta pagando”.

“Mazzarani? Non ho mai pensato di darlo via. E’ un valore aggiunto per il Catania, l’ho sempre pensato e continuo a crederlo. I migliori giocatori si tengono, non vanno ceduti. Mazzarani dimostra di avere il fiuto del gol, lo sente a prescindere dalla posizione in campo. E’ una mezzala di grande spessore, tagliato per ricoprire tale ruolo perchè può dare un contributo sia nell’ottica di costruzione del gioco che in chiave realizzativa, avendo la predisposizione ad inserirsi. Di Grazia? L’anno scorso si è creata una situazione particolare. Il ragazzo stava facendo benissimo. Improvvisamente è uscito fuori un procuratore, con cui il Catania non vuole avere rapporti, il ragazzo ha insistito a tenere una certa posizione. L’anno scorso ha sofferto questa situazione ma ama Catania e credo possieda qualità importanti. Io ho una mia idea. Oggi, purtroppo, chiunque può fare il procuratore. Molte volte i procuratori confondono i ragazzi. Specialmente i più giovani. Pisseri? La scorsa stagione gli abbiamo fatto un triennale. Adesso abbiamo ulteriormente esteso il contratto per farlo crescere ancora con noi. Ma noi abbiamo tanti giovani interessanti. Oltre a Di Grazia cito Manneh, ragazzo del ’98 che ha ancora tanti margini di miglioramenti. Cito Rossetti, un ’96 che ha delle potenzialità notevoli. Lovric è un altro giovane interessante, Bogdan è un giocatore di sicuro valore che cresce di partita in partita. Russotto? Ha mezzi importantissimi, non messi costantemente a frutto in questi anni per un discorso forse mentale. Adesso il ragazzo mi pare abbastanza sensibilizzato anche nella vita privata. Sta pensando di farsi una famiglia. Ogni tanto ha delle reminiscenze, ma è in crescita e sta dimostrando il proprio valore”.

“Mi auguro che si abbia un atteggiamento diverso nei confronti dei nostri tifosi nelle prossime partite fuori casa. C’è un’apertura diffusa verso le tifoserie italiane in generale, quindi sarebbe il caso che i nostri tifosi potessero ricominciare a seguire il Catania in trasferta con continuità. E’ stato veramente bello, ad esempio, sentire i tifosi di Curva Nord e Sud cantare insieme a Brindisi”. 

“Bocalon? E’ un giocatore che abbiamo trattato. Eravamo disponibili anche a fare un sacrificio che eccede le nostre possibilità economiche. Purtroppo davanti alla B è anche comprensibile che il giocatore preferisca andare in un palcoscenico più attrezzato. Noi abbiamo, poi, preso gli attaccanti che avevamo in testa di prendere. Curiale è stato sempre un obiettivo primario. Ripa sembrava si fosse arenato, invece poi lo abbiamo ripreso ed è approdato a Catania”.

“Il primo a rendersi conto di quanto accaduto penso che sia Pulvirenti. Il fatto stesso che sia tornato a relazionarsi con la gente di Catania, in qualche modo chiedendo anche scusa, è un segnale che lui rimane un tifoso. Ha a cuore le sorti della squadra. Ci sentiamo giornalmente, lui vede gli allenamenti e vive la vita dei giocatori. Penso che, quanto prima, tornerà allo stadio. Lui ce la farebbe a reggere tutti i 90′”.

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