MAURIZIO ANASTASI (Esclusiva): “Lucarelli primo leader. Sarò sempre riconoscente a Lo Monaco e Sonetti. Duello Catania – Lecce per la B”

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Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com è intervenuto, in ESCLUSIVA, l’ex centrocampista del Catania Maurizio Anastasi. Chiacchierata molto piacevole, ricordando l’esperienza vissuta in rossoazzurro e con mister Nedo Sonetti, il momento favorevole attraversato dalla squadra di Cristiano Lucarelli e la convinzione che questo Catania possieda tutte le carte in regola per ottenere la promozione.

Di cosa ti occupi attualmente, Maurizio?
“Organizzo eventi, ho sposato il progetto del Riposto Calcio, dove ogni tanto gioco. Io vivo a Riposto. Quando giochi da una vita e ce l’hai nel sangue, lo fai a prescindere dalla categoria. E’ un’aggregazione sociale, più un divertimento che un obbligo. Siamo saliti in Seconda Categoria”. 

Hai qualche ricordo in particolare che ti viene in mente dell’esperienza vissuta con la maglia del Catania?
“I ricordi sono tanti. Ho vissuto tre anni importanti dove ho fatto la mia parte per riportare in alto il Catania. Il merito è stato di tutti. Della società, dei giocatori e tifosi. Quando vinci sono tutti ricordi belli. Il campionato 2004/05 fu mediocre perchè la squadra era abbastanza forte sulla carta, ma nel calcio non si vince coi nomi. Serve una combinazione di elementi. Mister Costantini incontrò delle difficoltà anche perchè proveniva dalla C, non aveva la stessa esperienza di Sonetti nella gestione del gruppo. Eravamo vicini alla zona retrocessione, poi il Catania fece una campagna d’acquisti eccellente e Sonetti ribaltò tutto. Abbiamo tirato la carretta io, Bianco, Caserta e pochi altri. Non ce ne siamo fatti niente di gente come Fresi e Ferrante. Molti giocatori dal curriculum invidiabile non si sono calati nella realtà della Serie B. Credevano fosse semplice giocare in B, si sentivano superiori. Invece non è così. Devi dimostrare sempre le tue caratteristiche, al di là della categoria di militanza. Io ero il polmone, se avessi pensato di sentirmi superiore avrei avuto problemi”. 

Nedo Sonetti è l’allenatore che ti ha lasciato qualcosa di più nel bagaglio professionale?
“Parliamo di un uomo caratterialmente molto forte, maestro di calcio e di vita. Una statua per il calcio di Serie B ed A. Una persona straordinaria che discuteva molto con il calciatore, personalmente aveva un rapporto importante. Mi ha lasciato e trasmesso tanto. La concorrenza era agguerrita con Miceli, Firmani e Walem a centrocampo. Sonetti mi seppe rilanciare in B dandomi l’opportunità di giocare tutte le partite ed il Catania risalì la china. Credo sia stato l’unico allenatore che giganteggia nella mia esperienza. Io per qualche mese ho lavorato anche con Sarri ad Avellino, oggi è uno dei più grandi d’Europa. Ma sotto il profilo umano e mentale Sonetti mi ha dato tantissimo”.

Catania a caccia della sesta vittoria consecutiva a Siracusa. Vincendo, eguaglierebbe la striscia vincente di Pasquale Marino. Secondo te il gruppo attuale è simile a quello dell’ultima promozione in A?
“E’ sulla buona strada. Il Siracusa attraversa un ottimo periodo, anche se viene da una sconfitta casalinga col Matera. Il “De Simone” è sempre un campo difficile da espugnare ma il Catania potrebbe vincere anche lì. C’è uno spirito completamente diverso rispetto alla passata stagione. Poi il calcio è sposare la causa e remare tutti nella stessa direzione. Quando si vanno a toccare alcun punti dove le corde non suonano più, diventa un problema. Se un giocatore dà tutto per il Catania, il pubblico lo nota. Quando esci con la maglia sudata hai sempre la coscienza pulita. Quest’anno il Catania sta facendo capire dalle prime battute che vuole disputare un campionato di vertice. Non solo in casa, ora anche in trasferta i rossoazzurri incamerano punti. Questo è un aspetto molto importante, così come il fatto che vantino la migliore difesa. Avere una difesa forte conta tanto, in più la squadra di Lucarelli i gol li fa”. 

Con chi dovrà vedersela, il Catania, nella lotta al vertice?
“Credo che Catania e Lecce si contenderanno il primo posto, anche sei il Trapani ha una buona squadra. Il Lecce è allenato da un ex centrocampista che ha giocato ad alti livelli, conosce la categoria, cerca da anni la promozione, possiede una bella rosa ed un impianto di gioco notevole. Ha perso 3-0 a Catania, vero, ma i giallorossi sono una grande squadra e non è semplice per nessuno giocare al “Massimino”. Il calcio non è solo tecnica, sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione. Se il Catania vuole vincere il campionato deve ottenere risultati con continuità. Anche perchè i Play Off vanno evitati, rappresentano un torneo a parte. Sono molto contento per i tifosi e la società”.

Quanto conta il ritorno di un dirigente come Pietro Lo Monaco?
“Lo Monaco ha sempre dimostrato di essere una persona super competente. Se io ho fatto calcio ad alti livelli è grazie a lui. Non lo dico per un discorso di facciata. Mi ha visto giocare in Eccellenza intravedendo il mio potenziale futuro. E’ solo questione di tempo per rivedere il Catania in Serie A perchè Lo Monaco sa dove mettere le mani. Si alza alle 5 del mattino, cura tutti i dettagli, non lascia niente al caso. Conosco molto di Lo Monaco negli 8 anni vissuti. Ha il calcio come lavoro nell’anima, mette la faccia su tutto. Con lui non ci saranno mai persone che tentano di sabotare la società. E’ un parafulmine. Ti dà fiducia, tutto”. 

Probabilmente il Catania ha sofferto la mancanza di leader in questi anni…
“Nell’anno della promozione in A Baiocco e Sottil erano leader. Adesso la squadra ha ritrovato i leader. Lodi, ad esempio, è un giocatore ritrovato così come Marchese. E’ proprio dimostrando di fare la differenza e ricevendo fiducia che diventi leader, trascinando il gruppo. Con i singoli non si vince. Se non si è culturalmente forti, fai fatica. Il calcio è cambiato rispetto a 13 anni fa. Mister Lucarelli è il primo leader in assoluto del Catania. E’ stato un giocatore di altissimo livello e trasmette tanto in panchina”. 

Catania senza punti di penalizzazione. Un passo avanti importante, questo, rispetto al recente passato…
“Cominciare un campionato da 0 non è partire da -7, mentalmente hai un’altra prospettiva senza la penalizzazione in classifica. Quest’anno è stata allestita una squadra forte che ha assorbito bene la sconfitta di Caserta, frutto di un episodio, reagendo con cinque vittorie consecutive. E’ il segno che il Catania possiede grande carattere”.

Hai un messaggio da recapitare ai tifosi rossoazzurri?
“Sono grandi. Li stimo, rappresentano l’anima del Calcio Catania”.

Si ringrazia Maurizio Anastasi per la gentile concessione dell’intervista

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