CATANIA: tra un mese l’archiviazione del 2017. Da Rigoli a Lucarelli, nuovo corso

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Cristiano Lucarelli

Autore: Livio Giannotta

Poco più di un mese ed il 2017 calcistico del Catania andrà in archivio. Tra alti e bassi. Dal pareggio di Fondi al doppio successo con Reggina e Matera, fino alla clamorosa sconfitta di Agrigento che costò la panchina a Pino Rigoli a febbraio. Il Catania ripartì con Mario Petrone in sella, un deludente pareggio casalingo col Taranto e la vittoria di Messina che restituì fiducia ed entusiasmo all’intero ambiente. Anche troppo, a giudicare dall’incredibile ko casalingo riportato nel successivo match di campionato col Melfi. Uno 0-2 secco che suggerì a Petrone di dimettersi.

Nuovo trambusto alla guida tecnica rossoazzurra e la promozione in Prima Squadra dell’allenatore della Berretti, Giovanni Pulvirenti, da anni fedelissimo del Calcio Catania. Fu l’inizio di una crisi profonda e di tanta confusione. La situazione andò sempre più ad aggravarsi, collezionando sconfitte in serie con Lecce, Paganese, Foggia e Catanzaro. Ad aprile, finalmente, il ritorno alla conquista dei tre punti in un “Massimino” semi-deserto contro la Virtus Francavilla. Poi il soffertissimo pareggio di Vibo Valentina, ancora un tonfo casalingo con il Cosenza e la figuraccia di Monopoli.

A due giornate dalla fine, l’Elefante seppe risollevarsi piegando il Siracusa per 3-1 e pareggiando a reti inviolate a Caserta. La matematica premiò gli etnei consegnando, in extremis, l’accesso ai Play Off con l’importante contribuito dei risultati maturati altrove. Sul campo della Juve Stabia serviva un’impresa per la qualificazione, ma lo 0-0 non si rivelò sufficiente e, a far festa, furono le Vespe.

Ad agosto i rossoazzurri hanno intrapreso un percorso nuovo in Serie C ripartendo dalle motivazioni di Cristiano Lucarelli in panchina. Reduce dall’esperienza turbolenta di Messina, culminata con la salvezza sul campo, il Catania ha dotato Lucarelli di uno staff molto competente e dal curriculum di tutto rispetto. Da agosto ai giorni nostri, la squadra ha dato segnali di rottura col passato attraverso la costruzione di un organico rinnovato in molti settori e lo sviluppo di una mentalità propositiva.

In questo contesto, la definizione della ristrutturazione del debito di Finaria, l’azzeramento delle pendenze con l’erario, con gli Istituti di credito e gli impegni legati al concordato preventivo di Windjet, di cui rimane da pagare una sola rata. Oggi, al “Romeo Menti”, si presenta un altro importante banco di prova. Poi l’ostacolo Cosenza in Coppa Italia ed ancora il campionato sfidando, fino al termine dell’anno solare, nell’ordine Akragas, Trapani, Matera, Rende, Fondi e Casertana. L’obiettivo, fin troppo scontato, chiudere al meglio un 2017 contrastante proiettandosi verso un anno auspicabilmente intriso di gioie e speranze.

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