LO MONACO: “Riprendiamo la strada interrotta, avanti con Lucarelli fino alla fine. Primo posto, abbiamo il dovere di crederci ancora. Rispondo ai giudici…”

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Pietro Lo Monaco

L’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco ha indetto una conferenza stampa a Torre del Grifo per fare chiarezza sul futuro di Cristiano Lucarelli ed il momento attraversato dal Catania, non risparmiando critiche agli operatori dell’informazione e con la consapevolezza di non lasciare nulla d’intentato da qui alla fine del campionato. Queste le parole di Lo Monaco evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Noi stiamo facendo un grandissimo campionato, stratosferico il Lecce. Bisogna dare atto al ruolino di marcia impressionante dei giallorossi che hanno perso una sola partita. Ma noi non gli siamo stati da meno. Finora il Catania ha dato luogo ad un bellissimo duello. Le aspettative della gente erano quelle di stravincere il campionato ma nel calcio non stravince nessuno, tranne in casi rari. Oggi a tecnici e calciatori ho detto, nonostante sembri che i 7 punti siano un distacco incolmabile, non è finita. Noi fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata venderemo cara la pelle senza lasciare nulla d’intentato perchè è questa la nostra volontà. Da domenica ininterrottamente stiamo lavorando per superare questo momento. Faremo sì che quello di Monopoli sia stato un semplice episodio”.

“Subito dopo la sconfitta c’è stata una caccia pazzesca all’esonero del tecnico. Avrò ricevuto  centinaia di telefonate da parte di giornalisti ed addetti ai lavori, ma anche di allenatori stessi che si proponevano. Io penso che la riflessione su una sconfitta del genere sia sensata. Non soltanto con il tecnico ma tutta la squadra, perchè ko di questo tipo vanno analizzati. Confrontandosi con i protagonisti. Nelle riflessioni ci sta anche che una società possa valutare più di una soluzione. Non mi riferisco solo alla panchina. Questo club, però, non ha mai inteso cambiare. Gli allenatori si cambiano solo se la squadra non è più con loro. Le riflessioni le abbiamo fatte. Non è stata mai negata la fiducia a Lucarelli ed i giocatori sono con lui. Abbiamo lavorato insieme sviluppando analisi e possibili soluzioni. Ci siamo confrontati anche con il preparatore atletico. Si è notata una mancanza di reattività, bisogna porre i giusti rimedi adesso”. 

“A Catania quattro anni di non-regole hanno accresciuto una maniera selvaggia di porsi e porre le notizie. Addirittura qualcuno ha scritto che sei tecnici sono stati contattati dal Catania. Mi dispiace che non siano presenti i diretti interessati che hanno riportato tali notizie. Vorrei fare una domanda. Quando scriviamo, la testa è collegata? Ci si rende conto che quando si scrivono falsità, in qualche modo si fa opinione e terrorismo? Ognuno faccia il proprio mestiere, i giornalisti scrivano. Non facciano i giudici. Le notizie false e non giuste generano disfattismo. Io ora voglio chiarire le idee a tutti. Qui non c’è nessuna opera dello spirito di santo che il Catania deve stare in Serie A. Il Catania arrivò in A con la programmazione, gestendo e dopo tanti sacrifici. Purtroppo qui, come in altre realtà, il Catania ha fatto splash. Attraverso vicende più o meno simpatiche, ritrovandosi in C. Il Catania non è la sola società che si è trovata in tale situazione. Fa parte del calcio. Non c’è nessun dono divino attribuito al Catania che deve stare altrove. Ci staremo se avremo costruito le cose per bene. Noi stiamo facendo di tutto per raggiungere tale scopo. Ribadisco che non può esserci rilancio senza risanamento. Nel 2016 il Catania era tecnicamente fallito. Oggi siamo di nuovo un club che combatte per ritornare in B. Noto tanta speculazione su queste cose… Noi abbiamo un grandissimo pubblico che ha fatto del Catania una parte della propria vita e siamo al corrente di questo, ma non c’è niente di predestinato”.

“Voglio citare svariati esempi di club che sono passati da anni di grande sofferenza per rilanciarsi. Il Foggia retrocesso in C nel ’98 è tornato in B nel 2017. Il Benevento, che metteva milioni di euro ogni anno ha lottato per ben 10-12 anni spendendo cifre pazzesche e solo nel 2016 è entrato per la prima volta in B dopo averci provato per 7 anni di seguito. Il Lecce, retrocesso in C nel 2012, sta ancora combattendo. La Cremonese è tornata in B dopo 11 anni. L’Alessandria ed il Pisa spendono tantissimo e continuano a militare in C. Il Cosenza nel 2003 scese in C e sta ancora gettando sangue. Il Catania è tornato l’ultima volta in B nel 2002, dopo ben 15 anni. La Reggina ed il Venezia gettano ancora sangue. Ai giudici inviterei di leggere queste cose. I campionati si vincono costruendo, gettando sangue, con sacrifici. Quando si opera, chi mangia fa mollica. E ci sta che si sbagli. La forza è di rialzarsi sempre. Io non sono mai stato incoerente nelle interviste rilasciate. L’anno scorso parlai di una montagna da scalare per evitare il fallimento. Abbiamo percorso la strada, siamo andati avanti. Stiamo risolvendo la situazione debitoria in appena due anni”.

“La differenza tra noi ed il Lecce è che i giallorossi devono andare in B, il Catania vuole accedere al torneo cadetto. La nostra priorità è completare il risanamento e, di pari passo, il rilancio. Finora abbiamo tirato fuori tantissimi soldi. Chi spinge per il risanamento è, in primis, la proprietà. Proprietà che qualcuno non perdona, ma per rispondere dico che se sono stati messi tanti soldi è perchè c’è la volontà di rilanciare il Catania. Se dovessimo andare in B quest’anno, si parlerebbe di guiness dei primati. Ci stiamo provando con le nostre forze. La presenza costante di 10mila persone sugli spalti ci inorgoglisce, essendo Catania una delle poche piazze in cui la gente ama veramente i colori rossoazzurri. Noi per questa gente cerchiamo di fare l’impossibile. Chi non vuole perdonare la proprietà, può legittimamente continuare a farlo. Perchè le cose fatte sono state pesanti. Ma ora viviamo un momento di ricostruzione per riportare il Catania a certi livelli, se i giudici alimentano il partito di chi non vuole perdonare non si ricostruisce niente”.

“L’allenatore, nel post gara di Catania – Cosenza, a modo suo ha salvaguardo la squadra isolandola da tutto. Quando parlava di Bingo, Lucarelli si è espresso in maniera colorita, sbagliando. Lucarelli è assolutamente tranquillo e rafforzato. Anzi, lui gradiva anche venire in conferenza per chiarire il senso di quell’intervista. Ha cercato di proteggere la squadra, per poi lasciandosi un pò andare ma non ha inteso mancare di rispetto a nessuno, di conseguenza ha ripreso il ciclo normale di lavoro. Se ci fischiano dopo una prestazione non brillante, giustamente devi prenderti anche i fischi. Ma non è normale buttare legna sul fuoco in modo che si possa sempre fare polemica gratuita. Le scuse ai tifosi Lucarelli le ha chieste domenica per la prestazione di Monopoli. La squadra tutta ha chiesto scusa perchè effettivamente è stata una performance che non ha portato onore e dignità alla città di Catania. D’altronde mai è stato messo in dubbio il sentimento e la passione della nostra gente. Ma buttiamo acqua sul fuoco! Non mi sembra che certi giudici abbiano veramente a cuore le sorti del Catania. C’è anche chi vuole dimostrare di fare lo scienziato. Ma poi ho letto tante notizie false, di tutto e di più. Chiunque ha spinto per l’addio di Lucarelli. La società ha detto che è il momento delle riflessioni, non del cambiamento. Ognuno riflette quando si fa un certo tipo di lavoro. Oggi stiamo spiegando in via ufficiale le cose. Per giustificare le cazzate qualcuno ha scritto che Lodi e Marchese saranno messi fuori rosa, che il Catania ha confermato Lucarelli perchè non ha potuto prenderne altri. Giustamente il Catania non aveva i soldi per prendere Mourinho… Signori miei, adesso il Catania può ingaggiare 250mila dei tecnici che ci sono in giro perchè da noi vengono tutti di corsa. La verità è che abbiamo ritenuto opportuno continuare con questo gruppo di lavoro a 11 giornate dalla fine. Altrimenti sarebbe dannoso, faremmo un casino e basta. A Lucarelli riconosciamo certe qualità, andremo avanti tutti insieme fino alla fine”.

“A parte Monopoli, il Catania ha disputato un gran campionato e nessuno può obiettare altro. Oggi c’è grande delusione perchè il distacco dal Lecce è aumentato. I giornalisti riferiscano, come il Catania fa il Catania. Siamo tornati ad essere una società forte e proveremo con tutte le nostre forze ad andare in B. Ci stiamo ristrutturando e rilanciando per essere ancora più forti. Siamo primi in quasi tutti i campionati giovanili, secondi in Serie C. Questa è programmazione, futuro, dare forza ad un progetto. Il Catania sta combattendo per andare in B e non posso accettare le sentenze di giudici improvvisati. Ci sta capire se la squadra stia col tecnico o meno, giustamente le analisi vanno affrontate. Ma io non sono giudice, nella mia vita ho preso decisioni nell’ambito del mio lavoro ma non ho mai giudicato. Chiedo, allora, che la stampa faccia il proprio lavoro. Senza giudicare. Vengano qua i giudici a vedere cosa stiamo facendo. Mi dispiace per loro, ma noi andiamo avanti. Non moriamo mai. E’ la nostra storia, non molliamo. Sappiamo anche che è difficile, ma noi ci proveremo con tutte le nostre forze. Comunque vada. E ci riproveremo ancora. Fosse l’ultima cosa che faccio nella mia vita, riporterò il Catania in Serie A”.

“Alle chiacchiere ed illazioni rispondo in una maniera: abbiamo ristrutturato debiti per milioni e milioni di euro, ci restano ancora 4-5 mesi di sacrificio. Negli ultimi 19 mesi il Catania ha pagato milioni di euro e, contestualmente, gestito la squadra. Nessun giocatore ha avanzato un euro, anche ereditando contratti pesanti. Questi sono fatti, ci giriamo dietro e ricominciamo a lavorare di nuovo. Io mi aspetto che tutti i calciatori prendano per la mano la squadra facendo quello che hanno dimostrato di essere prima di Monopoli. In Puglia si è spenta la luce. Qualcuno tra i più presenti in campo faceva persino i colpi di tacco in difesa, questo fa capire che giornata abbiamo vissuto. La squadra ha la forza per riprendere il cammino interrotto domenica. Ora vediamo i danni a quanto ammonteranno dopo questa partita e ripartiamo. Abbiamo 11 finali e le affronteremo come tali. Lotteremo per centrare la promozione diretta, il Catania ha il dovere di provarci. Senza tralasciare l’obiettivo immediatamente successivo. Dovremmo prepararci mentalmente e fisicamente ad affrontare i Play Off se non riuscissimo a vincere il campionato. L’anno scorso il Parma sembrava anche destinato a rimanere in C, ma alla fine si è ritrovato in B aggiudicandosi i Play Off”.

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