IL MONOPOLI SEMBRAVA IL REAL! Lezione di umiltà. I tifosi meritano rispetto. Catania, carattere e senso d’appartenenza per non colare a picco

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Catania vs Cosenza

Troppo facile esaltarsi quando le cose vanno per il meglio. Altrettanto semplice cadere in depressione, rovinando quanto di buono fatto. Il bottino di punti fin qui raccolto è stato rilevante, purtroppo però va riconosciuto che il Lecce avanza con una marcia in più. Non è la prima volta che il Catania compie passi falsi in questo campionato, ma mai ha vissuto una fase così drammatica lungo il percorso. Il 2-2 stentato contro il Cosenza, ma anche altre prestazioni sottotono, hanno rappresentato un campanello d’allarme evidente.

Il 5-0 di Monopoli (non il Real Madrid con tutto il rispetto, ndr) è la perfetta sintesi di qualcosa che si è rotto all’interno del gruppo. Una squadra che sembrava così unita ed in sinergia con le direttive dell’allenatore, ad un certo punto ha spento la luce. Facendosi prendere a pugni da un avversario, il Monopoli, di buon livello ma obiettivamente non abbastanza forte da demolire un Catania costruito per vincere il girone. Il gap tra le due formazioni è di 12 lunghezze e la classifica non mente, tuttavia sul campo i biancoverdi hanno dominato.

Infliggendo una lezione di calcio e, prima ancora, di umiltà all’Elefante. Ti chiami Catania, hai un blasone, non c’entri nulla con questa categoria ma poi è sempre il rettangolo verde a parlare. Non importa se giochi al “Santiago Bernabeu” oppure al “Vito Simone Veneziani”. Gli etnei hanno completamente steccato. Rimanendo in partita solo per una ventina di minuti prima di staccare la spina in maniera del tutto ingiustificata.

Sarebbe grave, gravissimo se i giocatori avessero deliberatamente deciso di crollare sotto il colpi del Monopoli per silurare il proprio tecnico. Vogliamo rifiutarci di pensarlo, sarebbe un atteggiamento irrispettoso. Profondamente. In un gruppo guidato da leader in campo e fuori come Biagianti, Marchese e Lodi, ambasciatori della catanesità, portatori di uno spiccato senso di appartenenza, ci si attendeva ben altra risposta dal confronto in terra pugliese. Le cinque scoppole rimediate, allora, servano a ripristinare nell’immediatezza un livello di concentrazione consono.

In una piazza calda come Catania non puoi non tenere conto dell’amore viscerale di tifosi pronti a sostenere sacrifici e macinare chilometri per i colori rossoazzurri. Devi assumerti la responsabilità di onorare la maglia che indossi. Sempre. Ripartendo con umiltà ed equilibrio, senza farsi travolgere dall’onda di negatività abbattutasi. Ritrovando il carattere dei tempi migliori per non colare a picco e risollevare il morale di una tifoseria ancora sotto shock.

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