CATANIA: arbitraggio non all’altezza, sfortuna e mentalità deficitaria nella mezza sconfitta di Bisceglie

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Costretto a leccarsi le ferite, il Catania fa il pieno di rabbia ed amarezza per una vittoria sfuggita in pieno recupero. Pareggio dal sapore di beffa per la formazione rossoazzurra che ha dovuto fare i conti con un arbitraggio certamente non all’altezza ma anche con la sfortuna. Vedi il palo pieno colpito da Lodi direttamente da calcio di punizione e quello centrato da Barisic. A prescindere dai gravi torti arbitrali subiti e gli episodi citati, la mezza sconfitta (perchè di questo si tratta) va analizzata anche per le ingenuità commesse dal Catania.

Contro un avversario insidioso che ha deciso di giocarsi la partita coraggiosamente a viso aperto, gli etnei avrebbero potuto chiuderla sullo 0-2 se avessero sfruttato molto meglio determinate occasioni. L’imprecisione di Ripa e compagni sotto porta e le parate di Crispino hanno agevolato la difesa del Bisceglie che dava l’impressione di andare chiaramente in affanno se pressata con intensità e costanza. Nel corso della ripresa, per lunghi tratti, i rossoazzurri sono stati padroni del campo.

Bastava continuare a premere sull’acceleratore sfruttando le amnesie della non irresistibile retroguardia pugliese. Invece il Catania, molto prima del previsto, ha arretrato il baricentro infondendo coraggio ai padroni di casa. In pieno recupero il gol-beffa di Delvino ha premiato la generosità del Bisceglie e punito l’atteggiamento di un Catania prematuramente attendista. E’ emerso anche un problema di mentalità al “Ventura”. Mentalità vincente, infatti, significa non cercare alibi ma imparare dagli errori commessi.

Il gol di Delvino nasce, ad esempio, da una concreta disattenzione della difesa che lascia liberissimo di staccare il calciatore nerazzurro. Ci sta sottolineare che, probabilmente, l’arbitro abbia sbagliato a concedere la punizione al Bisceglie nella circostanza e ad effettuare vari errori d’interpretazione. Ma è il Catania a complicarsi la vita nel contesto di una partita che andava vinta, senza se e senza ma. Adesso, giusto rimboccarsi le maniche e concentrarsi per ripartire con ancora più forza e vigore.

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