BIAGIANTI: “Ho iniziato all’età di 6 anni lì nel mezzo. Catania, grazie per tutto. ‘Holly e Benji’, storia per me. 27 e 10, numeri speciali”

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lucarelli e biagianti

C’è anche un concentrato di storia rossoazzurra vissuta da capitan Marco Biagianti nell’intervista realizzata all’interno della trasmissione Piacere Calcio Catania, in onda su Ultima Tv. Queste le parole più significative del centrocampista toscano evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“La mia carriera da centrocampista è iniziata all’età di 6 anni. Lì nel mezzo, dove si fatica abbastanza. C’è da correre parecchio facendo le due fasi, sei in continuo movimento. Gioco per il compagno, mi sacrifico con la voglia che ho sempre avuto per il bene della squadra. Adesso tatticamente con le mezzali che si devono inserire sono cambiate tantissime cose rispetto al passato. Da tanti anni gioco nel Catania. Arrivai qui a 22 anni, ero un ragazzino. Sono cresciuto dentro e fuori dal campo in questa città e con questi colori. Ho maturato tantissima esperienza grazie a Catania ed al Catania”.

“L’esperienza vissuta in Nazionale? Bellissima, la porterò sempre dentro. Bei ricordi con Peppe Mascara. Purtroppo non giocai, ma partecipai comunque ad una partita della Nazionale a Pisa nel giorno del compleanno di mia madre, effettuando il ritiro a Covericiano davanti a familiari ed amici. Ringrazierò sempre il Catania per questo. ‘Holly e Benji’ fa scattare in me la voglia di giocare a calcio? Cartone sul calcio che anche adesso è uno dei più belli. La sigla di Cristina D’Avena mi è rimbombata diverse volte nella mia testa. Ai tempi della scuola seguivo sempre questo cartone, era il primo pensiero. Storia per me. Holly era sempre l’esempio da seguire, al di là della tecnica di base giocava con il cuore, anche da infortunato, dando tutto in camp. Mio figlio Mattia preferisce ancora ‘PAW Patrol’, ma sto cercando di orientarlo verso l’inimitabile ‘Holly e Benji'”. 

“Numero 27? Il mio numero di maglia, lo sento tanto mio. Mi porta nel lontano 2007, precisamente a quel 27 maggio, data storica anche per il Catania perchè ci giocammo la salvezza contro il Chievo Verona a Bologna. L’ano successivo Giacomo Tedesco mi chiese il 19 perchè lui, molto scaramantico, si era salvato con quel numero. Allora ne scelsi uno nuovo ed optai per il 27, ricordando la data della salvezza rossoazzurra a Bologna. Anche il numero 10 mi accompagna per essere l’unico giocatore ad avere indossato per 10 stagioni questa maglia. E’ un record importante, soprattutto ai giorni nostri. Sono felice, mi ha dato tanto orgoglio. Credo nel senso di appartenenza. Con il Catania ho realizzato tutti i sogni più grandi, sono molto felice e spero di proseguire su questa strada”.

“A tanti giovani dico di continuare a credere nei sogni. Io, con cuore e sacrificio in tutto, sono arrivato in Serie A sentendomi un giocatore normale. Ibiscus? Ho conosciuto tantissimi bambini ed intrapreso un percorso che mi ha portato a realizzare anche qualche gara di beneficenza divertente, conoscendo gente che ha combattuto o non smette di combattere per la vita. Un percorso che mi ha dato tanto a livello umano approfondendo la conoscenza di bambini che lottano sempre. Queste sono le cose vere a cui attribuire importanza”.  

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