ATTENTATO ALLE ISTITUZIONI O RIPRISTINO DELLE REGOLE? La palla passa al Collegio di Garanzia

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Ironia della sorte, l’11 settembre che è un giorno tristemente noto per gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle del 2001, si attende la decisione del Collegio di Garanzia dello Sport sul caso Serie B. Ovviamente la tematica è diversissima, non ci sono in gioco vite umane e non si parla minimamente di terrorismo internazionale, quindi il paragone non regge. Ma la parola “attentato” è calzante. Sì, perchè nelle prossime ore potrebbe registrarsi un attentato alle istituzioni sportive qualora venisse regolarizzato il colpo di mano effettuato dal Commissario Straordinario Figc Roberto Fabbricini.

Ci riferiamo a colui che, inizialmente, aveva ufficializzato il format della Serie B a 22 squadre pubblicando il bando dei ripescaggi. Per giunta con la pretesa di ricevere in tempi brevissimi tutte le garanzie finanziare necessarie, obbligando le società in lizza per il ripescaggio a versare una vagonata di soldi. Peccato che, pochi giorni dopo, abbia imperiosamente cambiato le carte in tavola bloccando i ripescaggi e cancellato le NOIF che regolano la costituzione sportiva italiana, dicendo alle società interessate “Abbiamo scherzato”. Un obbrobrio giuridico ma anche un attacco al senso del decoro. Ingente la quantità di danni subita dalle squadre che ambivano legittimamente alla B, scavalcando tutte le regole.

Come alzarsi la mattina e decidere, di punto in bianco, di stravolgere un intero sistema. Da altre parti avremmo parlato di anarchia, nel nostro Paese c’è chi ha il coraggio di difendere tale posizione pensando al proprio orticello ed infischiandosene di rispettare le norme. Tanto, chi se ne frega. L’importante è beneficiare di una fettina di torta più grande. Come se questo bastasse per frenare il flusso di società sportive avviate verso il fallimento, determinando la perdita di innumerevoli posti di lavoro e conseguenze pesanti su una categoria, quella dei calciatori, spesso bistrattata e non tutelata al contrario di quanto diffusamente si pensa (per info chiedere in particolare ai giocatori che militano nelle categorie inferiori, ndr).

L’industria del calcio è sempre stata trainante nel nostro Paese, un motore fondamentale per l’economia, al netto dei tanti problemi che attanagliano l’Italia per via di una classe politica inefficiente. Bisogna ripulire un sistema sempre più “inquinato” da politici del pallone che, invece di dare esempi positivi alla collettività, privilegiano gli interessi di pochi proponendo uno scenario mortificante, sotto gli occhi di tutti. L’auspicio è che stasera la giustizia ripristini un minimo di legalità. Scongiurando il rischio della consumazione di un atto terroristico in piena regola per il nostro ordinamento sportivo.

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3 COMMENTI

  1. Si chiama Calcio Padova, é sportivamente fallita nel 2014, é ripartita da zero, iscrivendosi alla Serie D e vincendo il relativo torneo. Tre anni dopo ha vinto sul campo la Serie C ed é stata promossa in B, non per grazia ricevuta. Scrivete di “terrorismo” e sbraitate come se una promozione d’ufficio fosse un atto dovuto. Dopo una retrocessione per illecito, festeggiate “promozioni” mai ottenute? Sportivamente parlando, questo é ridicolo e vi sfido ad ammettere il contrario. Altrettanto sportivamente, in bocca al lupo perché possiate tornare in categorie che più vi competono, ma vincendo sul campo, come del resto dovrebbe accadere.

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