CASERTA (all. Juve Stabia): “Catania, non ti ho tradito. In rossoazzurro stagioni stupende ma persi il treno della Nazionale”

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Fabio Caserta

L’ex centrocampista del Catania Fabio Caserta, attuale allenatore della Juve Stabia, parla anche dei suoi trascorsi in rossoazzurro e del tanto chiacchierato passaggio al Palermo, in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport:

“Sono tornato lo scorso aprile al Massimino, la partita è finita 0-0 e purtroppo il clima è stato pessimo: è stata una giornata difficile. Stavolta se non altro giochiamo in casa. A Catania sono stato benissimo, tre stagioni stupende che mi hanno lanciato nel grande calcio conquistando prima la promozione in Serie A e poi la salvezza con Pasquale Marino, che mi ha dato tanto. 2 febbraio? Segnai, ma perdemmo 2-1. Niente in confronto a quello che successe fuori dallo stadio. Sembrava che ci fosse stata una guerra. Dovevo essere convocato in Nazionale, invece il calcio venne giustamente fermato e per me quel treno non passò più“. 

“Il mio passaggio al Palermo? Purtroppo c’è stato chi all’interno della società mi fece passare per traditore, ma io non ho tradito nessuno. Semplicemente mi hanno voluto vendere. E il fatto che io sia andato al Palermo non mi è stato perdonato dai tifosi. Sono stato bene anche lì, ho esordito in Coppa Uefa ma il rendimento non fu quello di Catania, a cui comunque segnai in un derby perso. La morte di mio papà, avvenuta appena passato in rosanero, mi segnò profondamente. Juve Stabia? Sono arrivato da calciatore con la squadra in B e sono stato capitano. Ma quello che più conta per me sono i rapporti umani. Quando è morto mio fratello (incidente stradale, ndr) ho sentito la vicinanza sincera di tutti. Come potevo andarmene?”.

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