CATANIA: da Carpi a Reggio, ritorno in Emilia-Romagna. L’utopia di Cosentino e la salvezza in B prima del disastro

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Era il 22 maggio 2015 quando i giocatori del Catania tirarono un sospiro di sollievo avendo la certezza della permanenza in Serie B, proprio in coincidenza dell’ultima giornata di campionato. Determinante lo 0-0 maturato a Carpi. C’era poco da festeggiare visto che l’annata fu assai deludente e al di sotto delle aspettative. I rossoazzurri, infatti, avrebbero dovuto vincere il torneo cadetto e ritornare immediatamente nel paradiso calcistico italiano. L’allora dirigente Pablo Cosentino gettò persino le basi per un progetto che prevedeva il Catania in lotta per l’Europa.

Solo parole e utopia, poichè i fatti lo smentirono clamorosamente. Il peggio doveva ancora venire. Mentre in estate impazzava il toto-allenatore con Pasquale Marino in pole per il ritorno alle pendici dell’Etna e si elaboravano le strategie ideali per il rilancio, gli sviluppi giudiziari de “I Treni del Gol” determinarono il crollo vertiginoso in Lega Pro. Doppia retrocessione per il Catania dalla A alla C, una botta tremenda con gravi ripercussioni che hanno minato la sopravvivenza stessa del club.

Tempi duri, durissimi che fanno rimpiangere quella striminzita salvezza aritmeticamente ottenuta in Emilia-Romagna. Adesso la squadra dell’Elefante torna proprio in questa regione – direzione Reggio Emilia – per affrontare il Sassuolo ben allenato dall’ex Roberto De Zerbi. Una partita che farà respirare un’atmosfera molto diversa al Catania contro un avversario che, attualmente, milita nella massima categoria a ridosso della zona Europa. Già, quell’Europa tanto sbandierata da Cosentino. Incurante del disastro che si sarebbe da lì a poco consumato.

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