CATANIA, in primis concentrati sull’essenza interiore. La bellezza non è tutto

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Costante la ricerca del bel gioco in casa Catania, ma non sempre la bellezza è garanzia di successo

Mister Giuseppe Pancaro ha sempre focalizzato l’obiettivo sistematico del Catania riconducibile alla ricerca dell’espressione del bel gioco in quanto, lungo il percorso, questo incide nell’economia del campionato. Una scuola di pensiero seguita da molti ma non condivisa da tutti. C’è anche chi, al contrario, predilige la via della concretezza prima che del bel gioco poiché quello che conta è sempre e comunque il risultato, da conseguire a tutti i costi.

La bellezza sul piano del gioco si potrebbe paragonare al modello promosso da più parti secondo i quali, cioè, in genere le persone belle fisicamente avranno più successo nella vita. In alcuni casi però l’aspetto fisico può diventare un’ossessione, non accettando le prime rughe oppure i segni del corpo che, con il passare del tempo, non è più giovane come una volta.

L’aspetto fisico viene visto come il proprio biglietto da visita e fonte di felicità, ma esiste anche il partito di coloro i quali sostengono che, invece, la bellezza non è tutto e, anzi, andrebbero privilegiate caratteristiche che riguardano la personalità: i valori, l’atteggiamento, l’attenzione, il nostro modo di fare, ecc. In questo caso prioritaria importanza viene attribuita all’essenza interiore, all’abbandono da quella dipendenza da “voler piacere”, la ricerca dei complimenti, l’ossessione per essere belli, la frustrazione quando il nostro corpo non ci piace.

Forse la verità sta nel mezzo. Rapportando il concetto appena estrinsecato all’espressione di bellezza del gioco intesa da Pancaro, la soluzione migliore per un Catania deluso dagli ultimi risultati ma voglioso di riscatto potrebbe essere quella di attribuire la giusta importanza sia all’aspetto esteriore che alla propria essenza. Non sempre (Castellammare insegna) ricercare in campo i preziosismi è il primo indice di successo.

Essere non necessariamente belli sul rettangolo di gioco può anche dare i suoi frutti badando al sodo, alla concretezza che, ultimamente, in trasferta è venuta a mancare al Catania. Se la squadra avesse abbassato le proprie esigenze “estetiche” aumentando quelle legate al proprio modo di essere, probabilmente non avremmo commentato una sconfitta a Castellammare.

Ecco che avvalorare l’essenza e la personalità interiore concentrandosi particolarmente su ciò che c’è dentro di sé può costituire un presupposto importante per affrontare la vita con uno spirito positivo. Dimostrare compiutamente di avere una personalità ben sviluppata e stabile rappresenterebbe un valore pregnante. Il Catania riparta dalla forza del gruppo, dall’umiltà, dalla capacità di lottare, dalla grinta per rialzare la testa. Perché, in fin dei conti, la bellezza non è tutto.