CATANIA: una o tre partite per vivere o morire

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Ultimi 90 minuti, forse ce ne saranno ulteriori 180 per l’andata ed il ritorno dei playout. Situazione di attesa in casa rossoazzurra. Il campionato di Lega Pro volge al termine, ed il Catania sa che il rush finale si presenta decisivo per stabilire il proprio futuro. Permanenza nel calcio professionistico o precipizio nei dilettanti, una delle due opzioni per la formazione dell’Elefante.

Tifosi in ansia per le sorti della squadra, tifosi che tremano al solo pensiero di dovere ricorrere ai playout per comprendere cosa riserverà il destino ai rossoazzurri. Sabato pomeriggio l’auspicio della tifoseria è che, in extremis, il Catania riesca ad evitare gli spareggi ma sono giorni difficili per chi ha a cuore le sorti degli etnei.

Affrontare l’Andria ed eventualmente batterlo alla 34/a giornata con il fiato sospeso per attendere i risultati degli altri campi, è roba che neanche il più pessimista dei tifosi avrebbe ipotizzato nelle battute iniziali del campionato, quando si respirava un’atmosfera magica prendendo in prestito le parole individuate dal dirigente Giuseppe Bonanno nel corso di una recente intervista.

Con il passare del tempo, però, la squadra nella sua interezza ha smarrito la magia faticando a rialzarsi di fronte alle prime difficoltà. Non riuscendo a fornire quelle risposte caratterialmente valide che sapeva inizialmente garantire azzerando a tempo di record l’originaria penalizzazione inflitta. Adesso arriva la resa dei conti, vietato mollare proprio adesso. Vivere o morire per il Catania, chiamato a dare fondo a tutte le proprie energie e risorse.