VISTA DAL TIFOSO: “Rigoli, tocca a te svegliare il Catania! Ora, diamole a ripetizione…”

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Pino Rigoli

Solo il Catania non sta tenendo fede alle aspettative. Qualcuno comincia a chiedersi come mai ed a dichiarare che c’è qualcosa che non va. Meglio adesso che dopo.

Guardando la classifica svettano le protagoniste annunciate: Lecce, Foggia, Matera, Juve Stabia, manca solo il Catania e non per effetto della penalizzazione, che comunque pesa e peserà eccome. La dirigenza aveva stimato di poter essere a questo punto della stagione a 12-14 punti reali, cioè almeno con 5-7 punti (vincere a Reggio e battere Akragas e Fondi), quindi agganciati alla zona playoff, diventata un vero e proprio torneo nazionale.

Nessuna partenza sprint come nella scorsa stagione, che ha poi a metà torneo lasciata la squadra a vivacchiare nel mezzo del nulla e senza più carburante da immettere nel motore e, infine, a rischiare la ‘malacumpassa’. Il capo è troppo sgamato per non aver visto e percepito un’aria di delusione nel team, e l’allenatore non può essere blindato a prescindere da tutto. Tocca a lui, che si è sempre dichiarato soddisfatto della rosa, rivedere l’impianto generale e far giocare i rossazzurri in maniera veloce e spigliata magari con accorgimenti tattici coraggiosi. Adesso sarà costretto a togliere Paolucci e puntare sui giovani leoni. Doveva pensarci prima. Il rispetto della squadra e del pubblico viene prima della sensibilità individuale, secondo me.

Si annunciano novità di completamento, sono tutti meta messaggi diretti ai calciatori che stanno deludendo e sono ahimè quelli che dovevano essere una garanzia. Comunque non tutti i mali vengono per nuocere, mi auguro che il mister dia una scossa al team, rinunci alla piccola sicurezza di non prenderle e si concentri su come darle, e a ripetizione. L’avversario va steso, messo ko. Lo sai perché? Perché siamo il Calcio Catania e l’Elefante non vuole, perché non sa, più aspettare. Alla sua età né ha già viste di tutti i colori ma quelli che preferisce senza dubbio alcuno sono quelli, i più belli: rosso e azzurro.

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