NINO LEONARDI (Esclusiva): “Catania poco tutelato. Ora salto di qualità fuori casa! Mazzarani ciliegina, Di Grazia da elogiare”

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L’ex calciatore del Catania Nino Leonardi è intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Studio Italia, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com ed Igor Pagano. Riflessioni sulla tripletta siglata da Andrea Di Grazia, il momento vissuto dai rossoazzurri e l’acquisto di Andrea Mazzarani.

Andrea Di Grazia che decide il derby contro il Messina, un altro come Nino Leonardi che ha vestito la casacca etnea. Cosa significa per un catanese in particolar modo realizzare un gol indossando la maglia della propria città?
“Intanto occorre precisare che indossare quella maglia comporta un grande senso di responsabilità, oltre che rappresentare un grande onere ed onore. Di Grazia, di cui conosco personalmente alcuni dei suoi familiari, è un ragazzo d’oro, sicuramente da elogiare, promuovere e sostenere in tutte le componenti in questo momento. Credo che l’allenatore e tutti i suoi compagni di squadra debbano stringersi attorno a lui e spendere nei suoi confronti sempre parole di incoraggiamento. Il ragazzo mi ha molto impressionato perché ha dimostrato di possedere una spiccata personalità, intraprendenza, oltre che delle eccellenti doti tecniche. Non tralasciando l’importante fatto che per lui vestire il rossoazzurro costituisca il più grande sogno realizzato”.

Con quale attuale giocatore riesci ad identificarti?
“A Catania mi facevano coprire ruoli essenzialmente difensivi, agendo sia a destra che a sinistra, oltre che al centro. Francamente, con tutto il rispetto e l’ammirazione che nutro nei confronti di tutti coloro che indossano la maglia del Calcio Catania, credo che nessuno degli attuali elementi abbia le mie stesse qualità e caratteristiche. A me basterebbe vedere, sotto l’aspetto della passionalità e dell’attaccamento ai colori, calciatori che compiano il proprio dovere con impegno, volontà e dedizione. Che poi sono tutti elementi a cui tiene particolarmente la tifoseria catanese. Se poi a questi si aggiungono importanti valori tecnici, che ben vengano”.

Come valuti il momento trascorso dai rossoazzurri? Ricordando che la Fifa ha deciso di non esercitare alcuno sconto sulla penalizzazione…
“Intanto è importante sottolineare il fatto che giovani catanesi, come Bucolo e Di Grazia tanto per citarne alcuni, si siano affacciati alla prima squadra. Questo rappresenta una sorta di ‘ritorno al passato’, ovvero una riscoperta di quei valori che negli ultimi tempi erano stati accantonati. I punti di penalizzazione scaturiti dalla vicenda Castro, oltre a quello attribuito a causa dei mancati pagamenti, non hanno fatto che penalizzarci ulteriormente più del dovuto. Personalmente mi sarei aspettato dalle istituzioni catanesi, in primis il Sindaco, il Comune in tutta la sua interezza, il Prefetto ed il Questore, una maggiore tutela. Soprattutto per salvaguardare il buon nome della città di Catania e dei suoi cittadini. E invece è evidente che fino ad oggi il Catania sia stato maltrattato e bistrattato, sempre non trascurando il fatto che la società abbia le proprie colpe. Adesso occorre obbligatoriamente che la squadra tiri fuori, una buona volta per tutte, le sue forze, tecniche, fisiche ed atletiche, convogliandole nel migliore dei modi per pensare di raggiungere i fasti di un tempo. Il Catania è stato costruito con dei nomi validi che possiedono grandi qualità ed è bene, adesso, che i calciatori si facciano valere non soltanto nelle partite casalinghe ma anche in quelle esterne. Non credo che oltre Foggia e Lecce esistano, nel contesto dell’attuale campionato, squadre superiori alla compagine etnea”.

Come valuti per il Catania l’acquisto di Mazzarani?
“Mazzarani rappresenta la ciliegina sulla torta del mercato rossoazzurro. Un giocatore che ha sempre giocato con grande professionalità nelle piazze in cui ha militato, mi sovviene in questo momento il Modena. Reputo che la sua esperienza, unitamente alle qualità fisiche e tecniche in suo possesso, possano fornire un valido contributo per risollevare le sorti della squadra”.

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