ESCLUSIVA – Plasmati: “Catania, Matera banco di prova. Pressione, ci sta che qualche giocatore la subisca. Giocatori sui social? Impazzisco!”

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Gianvito Plasmati

L’ex attaccante del Catania, materano, Gianvito Plasmati interviene ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com in vista della trasferta di Matera. Spiega l’importanza del secondo posto, parlando anche del proprio futuro, del campionato disputato dai rossoazzurri e di molteplici aspetti focalizzati sull’equilibrio girone C, i Play Off e molto altro ancora.

Gianvito, hai ricevuto nuove proposte?
“Il calcio è la mia vita. Ogni singolo passo avanti me lo sono guadagnato con tanto sudore e dedizione. Fino a marzo mi sono continuate ad arrivare proposte che non ho considerato perchè poco allettanti. Mi sono preso un anno sabbatico. L’anno prossimo vorrei sostenere la preparazione con una squadra dall’inizio. Grazie a Dio il pane sulla tavola non mi manca, deve essere un progetto allettante. Molte valutazioni sono state fatte sull’onda di quel che accadde a Messina, una situazione che di professionale aveva pochissimo. Mi mancava la continuità in allenamento e tutta una serie di aspetti hanno determinato risultati negativi”.

Anche a Catania non fu facile l’anno in cui quando c’era la precedente dirigenza, a fine stagione, andasti via…
“A Catania sinceramente era un progetto a medio-lungo termine, non di una sola stagione. Avevo già firmato un contratto pluriennale, poi con il ritorno di Lo Monaco non c’è stato un seguito. Purtroppo il rapporto con lui non era dei migliori per usare un eufemismo e sono dovuto andare via. Tutti sanno che per me era una scelta di vita tornare a Catania, ma è andata così. Senza rimpianti nè rimorsi, comunque felicissimo di avere dato il mio contributo nonostante fossi arrivato senza preparazione”.

Come si riparte da una sconfitta nel derby davanti a 20mila spettatori, a due giornate dalla fine?
“Le vittorie aiutano a vincere. Quando non arrivano i risultati, specie perdendo un derby in casa con 20mila persone riavvicinate allo stadio, non è bello. Io so come funziona la piazza, conosco certe dinamiche e so quanto la gente tenga al Calcio Catania. So anche le pressioni che stanno vivendo ed hanno vissuto i ragazzi. Non so come ne possano uscire. Se si faranno scivolare questo passo falso oppure subiranno la sconfitta faticando a rialzarsi. Bisogna viverle le situazioni dall’interno, guardarsi negli occhi. In queste situazioni servono gli attributi. Io ho vissuto tanti momenti di questo tipo a tutti i livelli. Sono situazioni particolari”.

Girone C molto equilibrato nei piani alti. Il Catania ormai vede sfumare la promozione diretta, ma potrà giocarsela ai Play Off. Come la vedi?
“Nel girone C quest’anno non c’è il Foggia o il Benevento che negli ultimi anni hanno martellato. Sta vincendo il campionato chi ha fatto meno peggio, c’è molto equilibrio. Ormai il Catania deve lottare tramite i Play Off, può solo perderlo il Lecce questo campionato. Certo, ci può stare che i salentini non battano la Paganese ma il ‘Via del Mare’ sarà stracolmo, sarebbe un suicidio per loro. Poi il calcio è bello proprio perchè non esiste mai niente di scontato. Fondamentale arrivare al secondo posto per il Catania. Più fresco arrivi a disputare le ultime gare, meglio è. Perchè con un campionato intero sulle spalle è dura, ci sono tante variabili. Spero che il Catania abbia il tempo di resettare. Anche per questo spero nel secondo posto, preparando al meglio dal punto di vista fisico e psicologico i Play Off. Statisticamente aumentano le probabilità di vittoria degli spareggi con una classifica migliore. Io con il Taranto persi l’ultima giornata ad Ancona, eravamo secondi ma fummo sorpassati in classifica. La finalissima Play Off l’abbiamo persa proprio per essere peggio classificati”.

Lucarelli ha parlato di difficoltà nella gestione emotiva della partita col Trapani, cosa ne pensi?
“Il ‘Massimino’ l’ho sempre considerato un valore aggiunto. E’ tanta roba giocare davanti a tanti spettatori, ma poi il pubblico devi portarlo dalla tua parte. Può essere un’arma a doppio taglio. Non ho mai visto un tifoso prendere la palla e buttarla dentro del resto. Devi essere tu a dare qualcosa di più anzichè aspettarti l’avversari intimidito dalla pressione ambientale. Nel Catania c’è qualcuno che non ha mai giocato in categorie superiori. Chi l’ha fatto può essere trascinante per gli altri, però ci sono ragazzi che potrebbero non essere pronti a sfruttare tale pressione, subendola”. 

Dì la verità, questo Catania poteva fare di meglio?
“Si poteva fare di più per evitare i Play Off, ma solo chi vive da dentro le vicende della squadra conosce le problematiche incontrate nel corso della stagione ed ha la responsabilità di risolverle. Sicuramente in casa devi essere sempre martellante. Vinci 4-0, 6-0 e poi fatichi in altre occasioni come Leonzio e Casertana… così non va bene. La verità è che la Leonzio dovevi asfaltarla, invece hai perso. Non vinci per grazia divina o perchè indossi la casacca rossoazzurra. Quando non fai bottino pieno in determinate partite c’è poco da fare. Il Lecce molte gare le ha vinte al 90′, da squadra quadrata. C’è da dire che Trapani e Lecce sono un pò più rodate rispetto al Catania, non è facile vincere al primo anno con una squadra profondamente rinnovata. Preparare un campionato di Serie C di vertice è un bagno di sangue, metti soldi e non è semplice vincere senza grossi rientri economici”.  

Adesso si presenta l’insidia Matera per il Catania…
“Non ho seguito neanche una partita del Matera quest’anno, mi sono un pò disintossicato. L’organico però non si è esprime ai consueti livelli di Auteri. Rispetto a qualche anno fa la rosa è diversa, possiede meno qualità con alcuni giocatori fuori rosa per diverse ragioni. Le squadre di Auteri hanno comunque una propria identità, sempre. Vanno attribuiti i giusti meriti all’allenatore. Se il Catania vuole il secondo posto, Matera rappresenta un banco di prova dove bussi e dici «ci siamo anche noi». Altrimenti è dura”. 

Il calcio è cambiato, i giocatori sono spesso sui social. Cosa ne pensi?
“Oggi i ragazzi mi fanno avvelenare con questi social network. Impazzisco! Io sono stato educato ad un differente modo di rapportarmi con il pubblico. Esprimevo il mio pensiero solo in sala stampa, difendendo sempre gli interessi della squadra. Poi nello spogliatoio facevo a cazzotti se necessario. I panni sporchi si lavano in famiglia. Ora leggo di giocatori che si lamentano sui social, pubblicano quel che succede nello spogliatoio. Da manicomio. Magari molti stanno rientrando nei ranghi perchè capiscono che può essere un’arma a doppio taglio rendere pubblico tutto. Facebook non ti fa vincere le partite! A Catania mi scontravo spesso con compagni più giovani che stavano sui social, questa cosa non mi andava proprio giù. Era fuori dal mio modo di pensare. Se qualcuno va fuori dalle mie linee di pensiero si arriva inevitabilmente allo scontro. E ti assicuro che scontrarsi con me nello spogliatoio non è bello (ride, ndr). L’interesse del gruppo va tutelato sempre. Molte cose me le ha inculcate Lo Monaco, so cosa pensa al riguardo nonostante il nostro rapporto non sia bello. Con lui mi sono confrontato una volta per un paio di ore su quanto accaduto, poi basta. Non abbiamo mai parlato della possibilità di proseguire la carriera a Catania. Per quanto amore io possa avere per i colori rossoazzurri, ci vuole coerenza. Proseguire il rapporto con certi presupposti non è facile”.

Si ringrazia Gianvito Plasmati per la gentile concessione dell’intervista.

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