LOVRIC: “Un sogno giocare in Italia. Catania come Spalato. Lodi dà tanti consigli, Argurio importante per me. Tra cinque anni mi vedo in A”

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Dragan Lovric

Il difensore del Catania Dragan Lovric nel consueto ‘Face to Face’ di Ultima Sport. Abbiamo evidenziato le parole più significative dell’attaccante del Catania, di seguito riportate:

“Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 6 anni. La mia prima squadra è stata il GOSK, in una città che fa 5/6mila abitanti. Sono stato lì tre anni, poi andai all’Adriatic dove ho conosciuto Luka Bogdan. Siamo grandi amici, ci conosciamo da una vita. Abbiamo giocato insieme, siamo altissimi, due “animali” come si dice qui. Per me era un sogno trasferirmi in Italia. Tutto è successo molto velocemente. Il Catania mi ha fatto concretizzare questo sogno, superando il provino. Per me il calcio italiano è importante perchè, storicamente, i migliori difensori al mondo sono italiani”.

“A 17 anni sono approdato alle pendici dell’Etna, ho iniziato a giocare in Primavera. Mister Pulvirenti mi ha messo subito in campo. Feci anche panchina in Serie A, emozione incredibile. Poi l’infortunio al legamento crociato. Col Catania retrocesso in B, in ritiro dopo 3-4 giorni mi operai di appendicite. Qualche settimana successiva è arrivata la rottura del crociato. Mia mamma mi è stata vicina venendo dalla Croazia a Roma. Anche il mio procuratore, mio fratello, la nonna, gli amici. La mia ragazza mi raggiunse, invece, a seguito di un nuovo grave infortunio. Ho vissuto tempi bruttissimi che mentalmente ti distruggono. A 18 anni stavo a Torre del Grifo, facevo piscina la mattina e palestra nel pomeriggio, 5 ore al giorno. Brutti ricordi ma, per fortuna, ci sono anche quelli positivi”.  

Catania? Il sud Italia è come Spalato, il calore della gente è molto simile. Quali sono i miei posti preferiti a Catania? Aci Trezza, Aci Castello. Alla mia ragazza però il mare piace molto più di me. Argurio? Il Direttore è stato molto importante nel mio percorso perchè lui non mi ha mai abbandonato neanche quando ero infortunato. Mi è sempre stato vicino, aiutandomi. Sottil? E’ l’allenatore più vincente che ho conosciuto finora. Riesce a trasmetterti sempre l’importanza della partita, pretende il massimo come se ogni gara fosse una finale. Mi trovo benissimo con lui. Per me vale tanto avere giocato in Coppa Italia. E’ molto importante giocare, aspetto la mia chance e sono pronto a sfruttarla nel migliore dei modi. Se preferisco la difesa a tre o quattro? Scelgo la prima opzione, avendo più spazio per portare la palla”.   

Con chi ho legato di più? Barisic, Brodic e adesso Mujkic. Parlo con tutti. Siamo diventati buoni amici con Calapai, abbiamo anche preso casa nelle vicinanze. Quale difensore mi è sempre piaciuto nel mio ruolo? Nemanja Vidic. Mi ispiravo sempre a lui, al suo modo di arrivare sulla palla, non aveva paura di niente. Qual è il mio più grande desiderio? Giocare titolare e vincere il campionato. L’attaccante che ho ‘picchiato’ di più? Per adesso Marotta. Il giocatore croato più forte attualmente nel mio ruolo? Lovren. Il segreto dei tanti campioni sfornati in Croazia? Non so, di sicuro si punta molto sui giovani. Dinamo Zagabria e Hajduk Spalato sono i migliori club da questo punto di vista. Modric? A mio avviso meriterebbe di conquistare il Pallone d’Oro. Il suo ruolo è difficilissimo, lo interpreta con una tranquillità incredibile e non lo fa nessuno come lui”. 

Dove mi vedo tra cinque anni e che tipo sono? Speriamo in Serie A. Sono un ragazzo molto tranquillo, non il tipo da serate. Mi piace anche molto mangiare. Gli gnocchi che fa la mia mamma, l’insalata francese di mia nonna e la carne di cavallo sono il cibo che preferisco. Persone famose che inviterei a casa mia? Robert De Niro, mio attore preferito, e Nerman Vidic per parlare di calcio. Lodi? Siamo diventati amici, ormai ci conosciamo da tanto tempo. E’ una grande persona che ti aiuta molto sul campo, quando sbagli ti suggerisce come facilitare le cose. Da quale tecnico mi piacerebbe essere allenato e per chi facevo il tifo da piccolo? Mi piace molto Mourinho. Tifavo Manchester United, uno squadrone ai tempi di Cristiano Ronaldo e Nemanja Vidic con Ferguson allenatore”.

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