ESCLUSIVA – Paris: “Catania, la vedo dura per il primo posto. Monopoli, Scienza sta raccogliendo i frutti”

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Si avvicina il fischio d’inizio di Catania-Monopoli. La redazione di TuttoCalcioCatania.com ne ha approfittato per chiedere ad un ex calciatore delle due squadre, Rocco Roberto Paris, la disponibilità per rilasciare un’intervista. Oggi allena la Berretti del Monopoli.

Quale bilancio puoi tracciare del tuo 2018?
“Un anno dal punto di vista calcistico molto positivo, anche perchè la mia squadra sta andando abbastanza bene. Stiamo crescendo sabato dopo sabato, siamo in zona Play Off e non mi posso lamentare. Bene anche la vita privata, a partire dalla famiglia. Un 2018 positivo sicuramente”.

E’ un Monopoli che continua a crescere. Qual è il segreto?
“Scienza che rappresenta un valore aggiunto. C’è un lavoro che porta avanti dallo scorso anno, una buona ossatura di squadra con qualche innesto che gli ha permesso di lavorare nelle migliori condizioni. La solidità difensiva è un punto di forza con il 3-5-2 o 5-3-2. Ha buoni giocatori a disposizione, il mister non tralascia alcun dettaglio. A lungo andare sta raccogliendo i frutti di un lavoro importante ed è un allenatore che per me potrebbe tranquillamente fare il salto di qualità”.

Ti vedresti al posto di Scienza, in futuro, sulla panchina della Prima Squadra biancoverde?
“Per il momento sto bene con i miei ragazzi. Mi diverto e non pensavo di divertirmi così. E’ una bella vetrina il nostro campionato Berretti, livello alto e non me lo aspettavo. Trovando settori giovanili importanti come Trapani, Catania e Reggina, devo dire che noi stiamo facendo molto bene la nostra parte. Ad oggi non penso minimamente di allenare la Prima Squadra. Io vivo alla giornata, sono concentrato per intero sul presente”.

Ci sono momenti in cui ti manca il calcio giocatore e vorresti tornare in campo?
“Mi manca tanto il calcio giocato. Mi manca tantissimo il fatto di mettere le scarpette, scendere in campo, la tensione della partita. Alcune volte mi sfogo anche con i ragazzi perchè ci sono momenti in cui vorrei giocare ma non posso (ride, ndr). Ora sono dall’altra parte, do qualche consiglio a loro cercando di trasmettergli elementi positivi. Preparo i ragazzi per un eventuale futuro in Prima Squadra, cercando di dargli il migliore indirizzo possibile”.

Juve Stabia troppo forte o sorprese ancora possibili in ottica primo posto?
“Se la Juve Stabia continua così e con massima concentrazione non dovrebbe avere problemi a vincere. E’ una squadra e società ben organizzata, secondo me alla fine riuscirà a spuntarla. Tutte le altre invece combatteranno fino all’ultima giornata. Il Catania possiede una buona rosa, grande piazza e società ma penso che se la giocherà ai Play Off. Comunque con la giusta umiltà e concentrazione non dovrebbe avere problemi a salire in B anche tramite spareggi. La speranza è ultima a morire, perchè nel calcio ne abbiamo viste tante. Io però in linea di massima, ad oggi, ho visto una Juve Stabia ben quadrata ed organizzata per arrivare in alto”.

Campionato falsato dal caos estivo e quello che continuerà a succedere, vedi il caso Matera?
“Sinceramente all’inizio dell’anno nemmeno io ho capito granchè tra ripescaggi e gironi, a differenza di tre anni fa quando sapevi chiaramente la composizione dei campionati. Oggi il calcio è diventato un punto interrogativo. Hai citato l’esempio del Matera che non si presenta e manda in campo la Berretti. Non c’è da meravigliarsi perchè ci sono società in grandi difficoltà. Il Monopoli posso dirti che è uno dei club più sani del girone meridionale”.

Si è abbassato di molto il livello del calcio italiano…
“Assolutamente sì. Anche quello della Lega Pro, ai miei tempi più agonistica. I settori giovanili prima erano più attrezzati. Oggi ci sono troppi stranieri, valorizziamo poco i giocatori fatti in casa nostra. Una volta la C era un serbatoio per le categorie superiori. Nell’Italia campione del Mondo figurava gente come Zambrotta e Perrotta che venivano proprio dalla Serie C ed hanno giocato con me a Bari. Oggi è diverso, magari trovi gente che ricopre il ruolo di Direttore Sportivo o allenatore senza avere mai fatto calcio. Manca la competenza in alcuni ruoli chiave. Il calcio italiano deve ridimensionarsi, magari tra qualche anno ci sarà una ripresa ma al momento più andiamo avanti e più la situazione peggiora”.

Si ringrazia Rocco Paris per la gentile concessione dell’intervista.

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