Da lì in poi i rossazzurri continuarono a scrivere pagine di storia in A
18 febbraio 2009, Serie A. Il Catania allenato da Walter Zenga si accinge a preparare una sfida salvezza molto delicata in casa contro la Reggina. L’Amministratore Delegato rossoazzurro Pietro Lo Monaco interviene in conferenza stampa, sottolineando “l’inizio di un nuovo campionato” e l’importanza della partita in questione, avendo la necessità di scendere in campo “con undici leoni inferociti per vincere”. Le parole del dirigente etneo ebbero riscontro positivo sul rettangolo di gioco, in quanto il Catania riuscì a battere la Reggina 2-0: a segno i neo acquisti Ciro Capuano ed Alessandro Potenza, che interruppero un digiuno di vittorie che durava da circa due mesi. Successo fondamentale per gli etnei che, da lì in poi, continuarono a scrivere pagine di storia nella massima categoria.
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Sono deluso…..soprattutto vedere ripetere gli stessi errori sempre ….non capire da parte di alcuni che non bisogna solo saper giocare al calcio, non bisogna aspettare il Sassuolo per fare bella figura ma occorre mettere in campo (….sempre che si abbiano!) cuore,attributi e passione per poter vincere in questo girone di serie C, Ma guardate quei ragazzotti che vi hanno a sorpresa battuto, tanta grinta , correre e non arrendersi mai….. Ma è mai possibile che quando poi prendete un gol invece di far venire fuori le vostre indubbie capacità diventate pavidi in preda al panico ,senza visione di gioco e confusionari ? Quest‘ultimo aspetto, la confusione , da addebitare negativamente all‘allenatore. Caro Commendatore Massimino spero che lei da lassù quando guarda il Catania giocare abbia uno stomaco più forte del mio perché già dopo il primo tempo mi prende una certa nausea e un senso sofferenza che mi accompagna per tutta la serata. Che dire… spero che il nostro amato Catania prima o poi venga fuori ad occupare il posto di rango che le spetta per la sua storia e le permetta di esultare a suo modo ai gol dei rossoazzurri dietro la porta dei nostri avversari. Forza Catania .
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