CIANCIO: “Lavoriamo minuto dopo minuto per la B. Spettacolare giocare a Catania. Innamorato di Acitrezza, mia moglie mi ha cambiato la vita…”

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Simone Ciancio

Prima puntata della seconda edizione del format televisivo ufficiale Piacere Calcio Catania. Il terzino rossazzurro Simone Ciancio, tra i vari argomenti, parla di vita privata, carriera e l’ambizione di centrare la promozione in Serie B con il Catania. Queste le parole di Ciancio evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Mi ha scoperto l’allenatore Guido Poggi portandomi dalla squadra del mio paese alla Sampdoria. Ho indossato quella maglia da tifoso, è stata una bella emozione e non dimenticherò mai la mia prima panchina in Serie A, a Firenze quando c’era l’addio di Toni. Chi sono fuori dal campo? Mia moglie mi ha cambiato la vita. L’ho conosciuta in un periodo non felicissimo della mia carriera calcistica, arrivavo da un brutto infortunio. Lei mia ha tirato fuori da questo fosso. I medici dicevano che avrei dovuto smettere di giocare, poi ho ritrovato la luce. Sul divano guardiamo film, litighiamo spesso e volentieri ma per sciocchezze. Meglio così, se no sarebbe tutto noioso. Ligabue è uno dei miei cantanti preferiti. Alla guida io ora sto mettendo la testa a posto, mi piaceva tanto la velocità e ne ho pagato le conseguenze perchè un paio di volte mi hanno ritirato la parente”.

“Io tirchio? Si dice che noi genovesi lo siamo, mi piacerebbe ma in realtà spendo tanto… sono anche tanto sognatore. Se conoscevo già Catania? Sì perchè mio padre è della provincia di Caltanissetta. La città mi è sempre piaciuta. Acitrezza però non l’avevo mai vista e me ne sono innamorato. Bellissima, ho saputo anche della leggenda sui Faraglioni. Poesia nel calcio? Nel calcio non esiste più di tanto. C’è troppo business, giro di soldi. Non è più come prima, adesso tutti pensano a guadagnarci sopra. Roberto Baggio? Per un calciatore italiano è uno dei top al mondo però i miei idoli da difensore sono Nesta, Cafu e Zambrotta”. 

“Le Curve del ‘Massimino’? I tifosi ci danno una spinta in più, è uno spettacolo giocare a Catania. Ti danno quella carica ed adrenalina che tutti vorrebbero avere giocando a calcio. Catania, Lecce e Cosenza sono piazze che vantano un pubblico numeroso e caloroso, che ti segue. Ci sono pro e contro ma è sempre bello giocare davanti a 10-14 mila spettatori. Obiettivo Serie B? Ci lavoriamo giorno dopo giorno, minuto dopo minuto per dare una gioia ai tifosi ed a noi stessi. E’ più facile fare bene in cadetteria, soprattutto perchè la nostra squadra ha giocatori tecnici, rapidi e veloci. La C è un torneo a parte. Più botte, agonismo, mentre in B si gioca di più a calcio. Cosa farei se segnassi il gol della promozione? Solitamente se capita che calci io la palla finisce in tribuna. Se, invece, finisse in rete farei di tutto. Dovreste spararmi per fermarmi”.

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