ESCLUSIVA – De Gennaro: “A Novellino serve tempo. Catania, mi aspettavo di più ma puoi ancora farcela per la B. Col Bisceglie vincere senza fronzoli”

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Pantaleo De Gennaro ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com. Da calciatore ha disputato due stagioni in casacca rossoazzurra tra il 1976 ed il 1978 mentre, nelle vesti di allenatore, ha guidato anche il Bisceglie negli anni ’90 ed un paio di anni fa ha ricoperto il ruolo di Direttore Tecnico a Taranto in Lega Pro. Lo abbiamo contattato in vista di Catania-Bisceglie:

Pantaleo, da esterno che idea ti sei fatto di questo Catania?
“Il Catania non sta producendo dei grandi risultati. E’ arrivato Walter Novellino in sostituzione di Andrea Sottil. Parliamo di un allenatore affidabile e di provata esperienza, avrà avuto anche lui delle difficoltà perchè non sempre il cambio in panchina ti porta dei vantaggi, almeno nell’immediato. Il Catania è inserito in un discorso di competitività alta ma avrebbe potuto fare di più. Sta disputando un campionato fatto di alti e bassi, ad esempio non mi aspettavo perdesse in casa con la Viterbese. Mancano cinque partite. Al termine del campionato si potrà fare un bilancio dell’operato di Novellino a livello statistico. Chiaramente il Catania potrebbe anche pensare d’intraprendere un nuovo percorso con Novellino il prossimo anno, consentendogli di lavorare con un organico propriamente suo. Adesso sta provando a dare la scossa, gli serve tempo. Subentrare non è mai facile”.

Prima batti Catanzaro e Juve Stabia, poi crolli con Reggina e Viterbese. Come te lo spieghi?
“Il Catania è tornato sulla terra. Ma mentre fuori casa può capitare la giornata storta, quando la cosa si ripete tra le mura amiche allora la situazione è allarmante. Io non conosco direttamente il gruppo per esprimere un giudizio completo. E’ un dato di fatto che i risultati siano altalenanti. Questo può dipendere da un organico non strutturato in maniera equilibrata, oppure da dinamiche all’interno dello spogliatoio. Sono cose che conosceranno meglio di noi allenatore e dirigenza. Diamogli comunque la possibilità di lavorare fino in fondo, concediamo una chance. Io mi auguro con il tutto il cuore che la squadra riesca a tornare in B perchè Catania è una città meravigliosa, merita questo ed altro”.

Il clima non è sereno, basta poco per accendersi e altrettanto per deprimersi. Cosa ne pensi?
“Catania è una piazza molto umorale come tutte quelle dalla grande tradizione calcistica. La C sta molto stretta al Catania ma bisogna soffrire. Queste categorie sono difficili, veramente. Bisogna anche trovare l’annata giusta. Quest’anno avrei scommesso su un campionato più importate del Catania ma nel calcio entrano in gioco tante variabili. Ad esempio il caos dei mancati ripescaggi. Anche altre società coinvolte stanno incontrando difficoltà. Le ha un pò demoralizzate magari, però alla fine bisogna guardare avanti. Il Catania può ancora giocarsela tramite Play Off. I giocatori devono darsi una regolata. Non è una questione di allenatore o società. I calciatori diano tutto quello che hanno dentro da qui alla fine della stagione, poi si tireranno le somme. Non si gioca con le figurine in campo. Se non corri, caro mio, a meno che non ti chiami Messi o Rolando non fai la differenza. Devi correre tanto quanto gli avversari, tirando poi fuori la qualità. Se hai la qualità e non corri, gli avversari ti anticipano nello spazio e nel tempo. Queste sono categorie in cui si corre, si marca, molte squadre giocano dietro la linea della palla. Soprattutto contro il Catania. Difficilmente trovi spazi. Poi il tempo passa, accumuli nervosismo e tutto diventa complicato”. 

Spesso il Catania regala un tempo agli avversari, anche questo è un limite grave?
“Guardate anche la Juventus, migliore squadra attualmente in Italia. Sapete quanti primi tempi ha regalato la Juve? Però ha i top player che decidono le partite. Il Catania possiede qualità, evidentemente non abbastanza per concedersi il lusso di regalare un tempo. Bisogna scendere in campo calandosi in una realtà in cui le avversarie corrono, pressano, aggrediscono. Devi correre anche tu, ripeto, c’è poco da fare. Io faccio sempre il tifo per il Catania, speriamo bene in chiave Play Off. Sarebbe importantissimo chiudere il campionato nel migliore piazzamento possibile trovando un filotto di risultati. Il Catanzaro ha avuto un momento di flessione ma si sta riprendendo. Anche la Juve Stabia. Domenica col Trapani le Vespe giocheranno un incontro abbastanza importante anche se non decisivo. Il calo è fisiologico in tutte le squadre, non puoi sempre mantenere certi livelli. Però la Juve Stabia, a differenza del Catania, mal che vada pareggia. Anche se con la legge dei tre punti, oggi, il pareggio equivale ad una mezza sconfitta”.

Hai fiducia in Walter Novellino?
“E’ un mio carissimo amico. Abbiamo fatto il corso da allenatore professionista insieme. E’ bravissimo, competente. Gli auguro di cuore di proseguire il percorso con continuità e positività. L’ho conosciuto prima ancora da calciatore. Poi lui ha avuto una carriera molto più prestigiosa della mia. Penso proprio che sia l’uomo giusto per il Catania. Anche Sottil lo reputo un bravo allenatore, ma Novellino è affidabilissimo. Un vincente, ne ha vinti tanti di campionati… è un grande, auspico che possa finire in bellezza il torneo”.

Simpatizzi per la Juve e tifi Catania, me lo confermi?
“Sono simpatizzante juventino perchè, a mio avviso, la Juventus è la società migliore d’Italia in termini di organizzazione e signorilità. Il Catania, invece, mi è rimasto nel cuore. Sono molto legato ai colori rossazzurri e gli auguro tutto il bene di questo mondo. E’ un ricordo indelebile l’affetto dei tifosi, la loro partecipazione, l’ambiente in generale. Una città meravigliosa. C’è tutto a Catania. La gente è splendida, passionale, affettuosa. Ho parenti giù. I miei suoceri mi volevano un bene del mondo. Posso solo parlare bene di Catania”. 

Cosa rispondi a chi sostiene che qualche giocatore del Catania fatichi a reggere la pressione della piazza?
“Il Cibali lo ricordo sempre pieno. Ma quale pressione… basta avere un pò di carattere e carisma. Altrimenti non puoi giocare a certi livelli, ma nei dilettanti con 15 persone in tribuna. Capisco che l’ambiente è poco sereno ultimamente ma dobbiamo essere positivi, ottimisti. Prendiamo l’esempio del Cosenza. Non è che dobbiamo andare indietro di tanti anni. Nessuno pronosticava che il Cosenza vincesse gli spareggi promozione. Perchè non potrebbe fare lo stesso il Catania?”.

Domenica si giocherà Catania-Bisceglie, i rossazzurri ritroveranno i tre punti?
“Il Bisceglie sarà ancora più demoralizzato del Catania per via della penalizzazione e delle modifiche al meccanismo delle retrocessioni. Penso non ci sarà partita, poi potrei pure sbagliarmi. Con tutto il rispetto per il Bisceglie, a cui sono affezionato avendo vissuto tre anni lì, però il Catania è più forte e deve guardare avanti senza fronzoli con l’unico obiettivo di vincere e tirare le somme alla fine”.

Il Catania può realisticamente conquistare la promozione in B e chi vincerà il campionato?
“L’anno scorso pronosticai che, a meno di un vistoso calo, avrebbe vinto il Lecce. Spero adesso di azzeccare una svolta repentina per il Catania in chiave Play Off. Io penso che si rivelerà molto importante lo scontro diretto tra Juve Stabia e Trapani. Dovessero vincerlo i campani sarebbe fondamentale per il morale e la classifica. In termini percentuali potrei dire che le Vespe hanno il 52% di possibilità di vincere il campionato ed il Trapani 48%. Sarà comunque una bella lotta. Non credo che Catanzaro e Catania possano reinserirsi, a meno d’improbabili cali drastici da parte delle prime due della classe”.

Si ringrazia Pantaleo De Gennaro per la gentile concessione dell’intervista.

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