ESCLUSIVA – Mosca: “Catania avvantaggiato rispetto al Trapani, sarà gara molto tattica. Sarno trequartista felice intuizione, difesa granata in affanno”

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Tra le squadre in cui ha lasciato il segno, a suon di gol, spiccano Catania e Trapani. Parliamo dell’ex bomber Giuseppe Mosca, che diede un contributo fondamentale per riportare il Catania nel calcio professionistico, in un periodo storico estremamente difficile per i colori rossazzurri. La redazione di TuttoCalcioCatania.com lo ha contattato in esclusiva, quando si avvicina il fischio d’inizio del derby al ‘Massimino’:

Giuseppe, innanzitutto come te lo immagini questo Catania-Trapani?
“Mi aspetto una gara molto tattica. I Play Off di C li ho giocati anch’io per diversi anni. Sono gare che si sbloccano con una giocata del singolo, una punizione, episodi che nascono a caso. Il Catania deve subito rompere il ghiaccio e mettere fieno in cascina. Non credo che Italiano venga con l’intento di difendersi, se la giocherà. Fa un bel 4-3-3 con Evacuo centravanti pericoloso. Sarà un match aperto ed abbastanza equilibrato allo stesso tempo con il pienone allo stadio, ed io so cosa significhi avere 20mila persone alle spalle che ti spingono. Una bolgia”.

Granata a lungo fermi. Questo può essere un vantaggio per il Catania?
“In questa fase dei Play Off trovi le migliori squadre. Adesso conta anche la forma psicologica e fisica. Il Trapani non ha fatto rodaggio, da un mese ai granata manca la partita vera. Il Catania, invece, ha già tastato il ritmo gara. Il Trapani non gioca da tempo e non so in quali condizioni si presenterà. Questo è un aspetto che avvantaggia il Catania. Per il Trapani non sarà facile tenere viva la concentrazione dopo una lunga sosta. Inoltre la situazione societaria non è molto limpida. Il papà di questa squadra è il D.S. Rubino e lo hanno cacciato, i tifosi hanno mal digerito la scelta. Sono piccoli dettagli che fanno la differenza, te lo dice un uomo di calcio. Ovviamente, comunque, non sarà semplice imporsi perchè il Trapani non è mica una squadretta. Ha trovato continuità di risultati,  chiudere il torneo in seconda posizione non è certamente frutto del caso. Ma ripeto, la sosta è un’incognita”. 

In compenso il Trapani beneficia di un migliore piazzamento in classifica…
“Se il Catania riesce almeno a chiudere con un vantaggio di due gol il match di andata, poi si farebbe dura per il Trapani. Anche se queste partite si giocano sui 180′ e tutto può accadere. Avendo una doppia sfida da affrontare, non rappresenta un vantaggio. Il Catanzaro è già uscito nonostante il terzo posto finale. Importante per i rossazzurri soprattutto non prendere gol”. 

Il Catania ha chiuso il campionato in quarta posizione. Poteva e doveva fare di più?
“Sono emerse delle difficoltà nella costruzione della rosa ed il Catania ha buttato via troppi punti con squadre decisamente inferiori. La verità è che serve gente di categoria. Se non corri, perdi con chiunque. In mezzo al campo devono correre tutti, hai bisogno di filtro, non devi ritardare la giocata. Le squadre non si costruiscono coi nomi ma con la sostanza. In A e B ti aspettano e fanno giocare. Il ritmo è diverso in C, molto più alto. Tutti devono partecipare ad un obiettivo. Non vinci da solo. Deve esserci un gruppo amalgamato a dovere in cui tutti difendono ed attaccano. Parliamoci chiaro, il Catania ha uno squadrone ed ha tutte le carte in regola per approdare in finale. Deve solo trovare la quadratura giusta, comunione d’intenti con i tifosi e andare avanti. Il Catania non può fare la Serie C, lo sappiamo, ma tutto quello che merita lo deve dimostrare sul campo. Puoi chiamarti come vuoi, anche Cristiano Ronaldo ma se non hai attribuiti a Catania non fai niente, qui il pallone scotta dalla domenica fino alla settimana successiva”.

Parlavi della politica dei nomi a cui credi poco. In questo contesto quanto potrebbe essere utile, invece, dare maggiore spazio ai giovani?
“Orazio Russo, con cui abbiamo condiviso l’esperienza al Savoia, sta facendo un ottimo lavoro alla Berretti. I talenti siciliani non mancano, idem le strutture a Catania. E’ soprattutto coi giovani che fai le plusvalenze. Guardate l’Empoli, venderà 2-3 giocatori facendo cassa. L’Atalanta ha quasi tutti ragazzini in squadra. Zapata è diventato uno dei migliori attaccanti europei. Vai a vendere lui e metti a posto i conti. Devi avere anche l’intuizione di prendere pezzi da novanta in categorie inferiori che possano avere un futuro. Se si puntasse fattivamente sui giovani, molte società sopravviverebbero. Ci sarebbe anche una maggiore competitività a livello europeo”.

Matteo Di Piazza grande protagonista in questi Play Off. Eppure sotto la gestione Novellino ha incontrato delle difficoltà…
“Di Piazza è forte, adesso sta tirando fuori il meglio delle sue potenzialità. Con Novellino ci sono stati dei problemi ma non per demeriti di un tecnico che rimane uno dei migliori in Italia. Determinati giocatori, magari, non hanno gradito alcune scelte. Le dinamiche interne andavano gestite diversamente, soprattutto da parte della società che avrebbe dovuto essere più attenta”.

Che ne pensi del ritorno di Sottil?
“Lo ritengo positivo. Si è fatto un esame di coscienza capendo i propri sbagli e non ha guardato in faccia nessuno. Ha operato delle scelte significative, schierando i più in forma e mandando in panchina alcuni degli elementi più rappresentativi. Ha avuto la felice intuizione di collocare Sarno in posizione di trequartista nel 4-3-1-2. Parliamo di un calciatore sgusciante, fantasioso, imprevedibile, che possiede visione di gioco. Sicuramente molto meglio Sarno alle spalle delle punte che Lodi. Lodi è più macchinoso, invece Sarno è arrivato a Catania provenendo da mesi di inattività ma adesso si è ripreso. Io l’ho visto esprimersi col Foggia di De Zerbi ed era imprendibile, un fenomeno”.

Uno sguardo alle altre partecipanti ai Play Off. Imolese o Piacenza in finale?
“La Feralpisalò mi sembra la mina vagante, un pò come il Cosenza della passata stagione. Ci sono organici importanti in lotta per la promozione in B, tra cui la Triestina. In caso di eventuale finale, il Catania incontrerebbe Piacenza o Imolese. Bisogna stare molto attenti all’Imolese che gioca bene e senza pressioni, guidata da un allenatore davvero molto preparato. Ha fatto fuori il Monza, una corazzata. Corrono come pazzi, non hanno niente da perdere. Il Piacenza è squadra da B, però bisogna vedere come reagirà alla perdita del campionato all’ultima giornata. Secondo me andrà in finale l’Imolese”.

Tornando al Trapani, quanto pesa l’assenza di capitan Pagliarulo?
“Pagliarulo vale tre quarti di difesa. Ho visto il Trapani perdere a Brindisi 4-1 con la Virtus Francavilla, dietro fanno acqua e fuori casa il rendimento granata è molto diverso dalle gare disputate tra le mura amiche. Secondo me anche a causa del fatto che si allenano e giocano le gare interne su un terreno di gioco in sintetico. Mi chiedo perchè, visto che a Trapani c’era un campo meraviglioso in erba naturale. Quando hai l’abitudine di giocare sul sintetico e, poi, sei impegnato su terreni di gioco pesanti ed in condizioni non ottimali con la palla che rimbalza male fai fatica. Questo aspetto ha influito, a mio avviso, sulle difficoltà esterne dei trapanesi”.

Si ringrazia Giuseppe Mosca per la gentile concessione dell’intervista.

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