ESCLUSIVA – Pelosi: “Catania, adesso calma e sangue freddo. 70% di possibilità di vincere i Play Off. A Palermo il ricordo più bello”

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Claudio Pelosi

“Il ricordo di Catania è sempre vivo”. Inizia così l’intervista all’ex attaccante del Catania Claudio Pelosi, intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com quando si avvicina il fischio d’inizio di Catania-Potenza. Ai lucani, peraltro, lo stesso Pelosi segnò nella stagione ’92-93 contribuendo alla vittoria etnea per 2-1. Una ventina di gol in maglia rossazzurra per lui, che segue con molta attenzione il cammino dell’Elefante in questi Play Off.

Allora Claudio, di nuovo il Potenza sulla strada del Catania. Una tua riflessione sull’1-1 dell’andata ed il match di stasera al “Massimino”…
“Diciamo subito che l’ultima cosa da pensare è avere due risultati su tre a disposizione. Perchè se cominci a fare calcoli nel calcio, la maggior parte delle volte vieni prontamente smentito. C’è stato un momento in cui si pensava che il Catania potesse fare il secondo gol a Potenza, invece poi la squadra ha arretrato un pò troppo ed il Potenza ha meritato di pareggiare. Gara dai due volti. Si poteva vincere ma penso che il Catania abbia un pò accusato le tante energie mentali spese con la Reggina. Invece il Potenza potrebbe pagare il dispendio di energie fisiche notevole dell’andata. Spero che la squadra di Sottil venga trascinata dal pubblico che ho visto con la Reggina. Quella è stata una serata da incorniciare. Mi auguro si possa ripetere una partita del genere. Adesso calma e sangue freddo, in questi spareggi non puoi permetterti di sottovalutare nessuno”.

Cosa pensi delle polemiche sollevate da Caiata?
“Io dico che è sempre difficile assegnare rigori nei Play Off. L’arbitro non se l’è sentita di fischiare il penalty e ci sta. Il Presidente del Potenza si tira un pò la zappa sui piedi rilasciando certe dichiarazioni, prima di venire al ‘Cibali’ che non ha niente da invidiare alla ‘Bombonera’ se non ci fosse la pista di atletica. Allora non sentiresti nemmeno il fischio dell’arbitro (sorride, ndr)”.

Lo stadio di Catania lo conosci benissimo. Com’è stato per te, in passato, tornare a giocarci da avversario?
“Indossavo la casacca del Frosinone. Siglai una doppietta, vincemmo. Ci riuscì tutto. Il pubblico era in contestazione, non esultai per rispetto dei tifosi. Ma fu strano per me. Io ho giocato in 13 club diversi, alcuni dei quali importanti, la maglia addosso l’ho sentita veramente in 2-3 piazze. Catania tra queste, portando allo stadio picchi di spettatori incredibili, sentendoti a tutti gli effetti calciatore. Io sono rimasto legato profondamente a Catania. Ho ancora tanti amici. Il 9 giugno scenderò giù con la famiglia per quattro giorni. Ho detto a mia moglie che, eventualmente, loro vanno a visitare la città ed io andrò al Cibali se il Catania sarà impegnato ai Play Off (ride, nd). Se avessi avuto tempo sarei andato a vedere Catania-Potenza prendendo subito un aereo. Sarà un bello spettacolo sugli spalti nonostante si giochi in una giornata lavorativa”.

I tifosi si stanno stringendo attorno alla squadra, anche questo è un buon segnale. Non credi?
“La piazza era diventata una polveriera, poi però mi sono accorto che molti tifosi sui social invitavano la gente a stare vicino alla squadra fino alla fine, focalizzando l’attenzione sui Play Off. Si era creato un clima di attesa per Catania-Reggina. Tutti volevano andare a vedere la partita e quel tipo di prestazione venuta fuori. E’ andata bene, come se il Catania avesse resettato capendo che, in effetti, questo è un altro torneo. Io ne so qualcosa. L’ho vinto due volte su tre partendo da sesto in classifica. Non ci sono favorite. Chi sta meglio fisicamente fa la differenza, poi anche la testa giusta ha il suo peso. Vedi la dimostrazione del Cosenza lo scorso anno”.

A proposito di favorite, che percentuali daresti al Catania per la vittoria dei Play Off?
“Da tifoso dico il 100% di possibilità. Poi però devo essere realista. Pensando al match con la Reggina ed al pareggio di Potenza, do un bel 70% di possibilità di riuscire a spuntarla. Con un’arma preziosa da sfruttare: il pubblico. Ricordo una frase pronunciata da Mondonico: “Appena siamo entrati in campo, abbiamo capito che il verdetto era già segnato. Non giocavamo contro il Catania, ma contro un’intera città”. Queste parole dicono tutto. Come squadra e piazza il Catania ha una marcia in più rispetto alle altre partecipanti”.

Cos’hai pensato quando Sottil è stato richiamato alla guida del Catania?
“Mi sorprese l’esonero di Sottil. Era una situazione strana perchè, pur non conoscendolo personalmente, so che lui è un tipo molto sanguigno, che sta sul pezzo. Sembrava fosse alla deriva in quel momento lì, Catania è una piazza che non può e non riesce ad aspettare tanto. Neanche con Novellino le cose sono andate per il verso giusto, pertanto la cosa più semplice da fare era cambiare nuovamente guida tecnica. Adesso Sottil può dare la scossa definitiva”.

Quali sono i tuoi ricordi più belli dell’esperienza catanese?
“Non posso dimenticare quando il ‘Presidentissimo’ entrava nello spogliatoio facendoci i suoi discorsi. Non conoscevo benissimo il dialetto siciliano all’inizio, ma era davvero uno spettacolo. Bei ricordi anche Catania-Acireale giocato davanti a 16mila spettatori, il confronto con il Perugia, lo 0-2 di Palermo firmato Palmisano e Cipriani. Il ricordo di questo derby non potrà mai andare via, con la gente che ci aspettava festante e numerosa a Catania, al rientro da Palermo. Come avere vinto una Champions. Sembrava che il Palermo, avente una situazione di classifica decisamente migliore della nostra, dovesse fare un sol boccone di noi. Invece fu il contrario. Sapevamo di potere salvare una stagione, ne uscì la partita perfetta. I rosanero presero un pò sottogamba l’impegno. Avevamo una squadra di spessore, unico rammarico fu non riuscire ad arrivare in alto ma ci togliemmo una gran bella soddisfazione vincendo a Palermo”.  

A proposito di Palermo, in Serie B è di nuovo scoppiato il caos. Come commenti quanto accade nel nostro calcio?
“Il calcio italiano non è bello come un tempo. Si sta barcamenando. Certe cose succedevano anche in passato, ma ora i tribunali sono spesso protagonisti. Il caso ripescaggi ha fatto ridere il mondo in estate, con tante squadre che per mesi non sapevano in quale categoria militare. Non esiste che la Covisoc faccia arrivare il Palermo con una montagna di debiti. Bisogna vigilare in maniera più corretta, incisiva. Con regole che devi rispettare e basta, se non hai i requisiti vai a casa. Come ha fatto ogni anno Zamparini a spendere così tanto? Secondo me è roba vecchia che si è trascinata nel tempo. Poi non è detto che non salti fuori qualche fallimento per strada. Magari fanno quattro processi al Foggia, poi ripescano il Padova e chi altro? Così non va bene, assolutamente”.

Si ringrazia Claudio Pelosi per la gentile concessione dell’intervista.

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1 COMMENTO

  1. Nessuna TV trasmette partite di questi Play-off. Dobbiamo Uscire da questa Categoria anomala. È Desolante e Mortificante. Purtroppo Siamo in Italia. La lega pensa solo ai Suoi Interessi, anziché dare più Lustro alla Categoria

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