CATANIA: gli anni della Serie C, dai “Treni del gol” al ritorno di Lo Monaco (Parte 1)

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Pietro Lo Monaco e Christian Argurio

In virtù dell’eliminazione dai play-off, il Catania si appresta ad affrontare nuovamente il campionato di Serie C. Per la quinta stagione consecutiva il sodalizio etneo giocherà nella terza serie del calcio italianonon accadeva dall’era Attaguile (1987-1992). Erano gli anni della vecchia Serie C1, dei numeri di maglia dall’1 all’11 e di giocatori come Loriano Cipriani, Claudio Pelosi e Walter Dondoni.

Riavvolgendo il nastro è difficile dimenticare a distanza di quattro anni quella maledetta mattina del 23 giugno 2015, quando sul capoluogo etneo si abbatté il ciclone del calcioscommesse. Il presidente Pulvirenti confessa il tentato illecito: per il Catania si spalancano le porte della Lega Pro. Gli obiettivi si ridimensionano e il club etneo è costretto a rinunciare ai pezzi pregiati, in primis Rosina, Calaiò e Maniero. La ricostruzione della squadra è affidata ad un “triumvirato” di dirigenti composto da Pippo Bonanno, Marcello Pitino e Fabrizio Ferrigno, i quali si adoperano in tempi brevi per consegnare a Pippo Pancaro una squadra idonea alla nuova categoria. Approdano tra gli altri il portiere Liverani, i difensori Bergamelli, Bastrini e Ferrario, i centrocampisti Musacci e Castiglia, l’attaccante brasiliano Calil e il fantasista Russotto. Viene prelevato in prestito dall’Atalanta il talentuoso mediano Davide Agazzi e torna a vestire la maglia rossazzurra il bomber lucano Gianvito Plasmati.

Il nuovo corso prende ufficialmente il via domenica 20 settembre 2015: allo stadio “XXI Settembre-Franco Salerno” va in scena la sfida tra Matera e Catania. Al seguito della squadra ci sono un centinaio di supporters, collocati nel settore ospiti dell’impianto materano. Dopo le battute iniziali, la gara si sblocca poco prima del quarto d’ora, quando nell’area di rigore avversaria fa capolino Fabio Scarsella, centrocampista con il vizio del gol. È lui a tracciare il nuovo corso, regalando il successo agli etnei e ripetendosi nella successiva trasferta di Monopoli, dove il Catania riesce a ribaltare un gol di svantaggio. Il largo successo casalingo sull’Ischia permette ai rossazzurri di azzerare subito i 9 punti di penalizzazione inflitti dal Tribunale Federale Nazionale per la vicenda calcioscommesse. Il Catania, trascinato dai gol del brasiliano Calil e dalle giocate del fantasista Russotto, alterna buone prestazioni ad altre meno convincenti, chiudendo il girone d’andata poco sopra la linea di galleggiamento. La situazione precipita paurosamente nel girone di ritorno: la sconfitta interna con la Casertana costa la panchina a Pippo Pancaro, il quale viene rimpiazzato da Francesco Moriero. Il tecnico salentino riesce a condurre la squadra alla salvezza: decisiva la vittoria per 2-1 sulla Fidelis Andria all’ultima giornata.

Cala il sipario sulla stagione agonistica con il Catania che resta tra i professionisti ma a tenere banco all’inizio dell’estate 2016 è la difficile situazione in cui versano le casse societarie. Il 9 giugno viene richiamato Pietro Lo Monaco, che torna a ricoprire l’incarico di direttore generale e amministratore delegato della società dopo il burrascoso addio avvenuto nel 2012. Il dirigente campano inizia a pianificare il rilancio del sodalizio etneo, avvalendosi della collaborazione del nuovo direttore sportivo Christian Argurio. La panchina viene affidata all’emergente allenatore siciliano Pino Rigoli, già artefice della scalata dell’Akragas. Torna la bandiera Marco Biagianti e l’attaccante Michele Paolucci, inoltre vengono acquistati il portiere Pisseri, i difensori Drausio e Djordjevic, i mediani Scoppa e Bucolo e gli attaccanti Anastasi e Piscitella.

Si parte con 7 punti di penalizzazione (di cui 6 inflitti per il caso Castro e 1 per inadempienze amministrative), con la squadra disegnata da Rigoli che fin dalle prime uscite mostra una buona solidità difensiva, che sarà poi il filo conduttore dell’intera stagione. Inizia a mettersi in luce l’attaccante classe 1996 Andrea Di Grazia, prodotto del settore giovanile catanese esploso l’anno prima con Rigoli ad Agrigento. La squadra vince sette partite consecutive in casa, superando tra le altre Messina, Lecce e Catanzaro e chiude il girone d’andata in piena zona play-off. All’apertura del mercato invernale, Lo Monaco prova a rinforzare l’organico con l’acquisto degli attaccanti Tavares e Pozzebon e riporta in rossazzurro Giovanni Marchese. All’inizio del girone di ritorno la squadra accusa un calo e a farne principalmente le spese è mister Rigoli, sollevato dall’incarico dopo la sconfitta in casa dell’Akragas. Al suo posto viene ingaggiato Mario Petrone, deciso a rimettere l’incarico dopo sole tre partite. La stagione si chiude con un anonimo undicesimo posto in classifica e l’eliminazione al primo turno dei play-off sul campo della Juve Stabia.

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