DECRETO SICUREZZA BIS: calcio, Daspo rafforzato e pene inasprite

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Daspo, Questura

Il Senato ha approvato con 160 voti favorevoli il decreto Sicurezza bis voluto dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il provvedimento tocca anche il mondo del calcio e della manifestazioni pubbliche, oltre che il fenomeno dell’immigrazione. Inasprite le pene per chi durante una manifestazione in luogo pubblico e aperto al pubblico senza giustificato motivo usa caschi protettivi o qualunque altro mezzo che rende difficoltoso il riconoscimento della persona: da uno a due anni e ammenda di 1.000 a 2.000 euro, passa da due a tre anni con ammenda da 2.000 a 6.000 euro.

È punito, con la reclusione da uno a quattro anni, chi, nel corso delle manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, lancia o utilizza illegittimamente, in modo da creare un concreto pericolo per l’incolumità delle persone, razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile o in grado di nebulizzare gas contenenti principi attivi urticanti, ovvero bastoni, mazze, oggetti contundenti o, comunque, atti a offendere. Il decreto inoltre prevede la non archiviazione per lieve tenuità del fatto, nei confronti di chi commette reati di violenza, oltraggio o resistenza a pubblico ufficiale.

Nei confronti di persona già destinataria del Daspo, la durata del nuovo divieto non potrà essere inferiore a 5 anni né superiore a 10. Reclusione da 6 mesi a 5 anni a carico di chiunque commette fatti di violenza o minaccia nei confronti degli arbitri e degli altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica delle manifestazioni sportive. Contro la violenza negli stadi e sui campi sportivi vengono introdotte tutele anche per gli arbitri e per gli altri soggetti chiamati ad assicurare la regolarità delle gare che sono equiparati agli addetti ai varchi di accesso degli impianti (è prevista una pena da 6 mesi a 5 anni per chi usa atti di violenza contro di loro).

Si potrà sanzionare con una multa dai 2500 ai 10000 euro gli enti che venderanno biglietti in maniera non autorizzata sia fisicamente che online. I sindaci, inoltre, avranno il potere di chiedere l’allontanamento da stazioni, porti, aeroporti o banchine di autobus dei soggetti che si macchieranno della pratica.

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