DI MOLFETTA: “A Catania è come giocare in A. Darò il massimo. Gol, spero di sbloccarmi. Ho l’esperienza giusta per questa categoria”

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Si presenta alla stampa il neo acquisto del Catania Davide Di Molfetta. Queste le sue parole in sala conferenze a Torre del Grifo:

“Sono felicissimo di essere qui dopo tante chiamate del direttore. Darò sempre il 100% da qui all’ultimo giorno dell’anno. Ho la fortuna di giocare con due attaccanti di cui non scopro certo io il valore. Cerco di mettermi a disposizione di mister e compagni. Proverò a mettere gli attaccanti nelle condizioni di fare gol. Pure io ovviamente vorrei sbloccarmi perchè è importante segnare ma sono certo che giocando così, con questa mentalità, questo allenatore e calciatori, arriveranno presto anche i miei gol. Negli ultimi anni il gol mi è mancato perchè non sono stato abbastanza incisivo, ma c’è da dire che la scorsa stagione ho ricoperto più ruoli, adattandomi anche a fare il terzino. Sono sicuro che quest’anno sarà diverso”.

“Milan? Ho avuto la fortuna di giocare con tanti calciatori forti. Sono rimasto in buon contatti con Calabria che ha fatto l’esordio in Prima Squadra nel mio stesso giorno. Con lui mi sento spesso. Lo Monaco mi paragona a Mascara? Sono parole che mi rendono orgoglioso e felice, ma io devo pensare a me stesso. C’è parecchio da lavorare, devo imparare ancora tanto. Spero di togliermi molte soddisfazioni a livello personale ma soprattutto di squadra perchè questa società se le merita”. 

“Il mio punto di forza? Il dribbling e provare ad aiutare i compagni a far gol. Cerco sempre di sacrificarmi per loro e la squadra. Penso che questa sia una dote importante che mi ha contraddistinto negli anni dando il 100% sia in allenamento che in partita. E’ il quinto anno che gioco in C, so di avere l’esperienza giusta per affrontare questa categoria pur essendo giovane. Qua è come stare in A, c’è tutto per lavorare bene. Sono cresciuto a livello mentale e fisico, adesso sono pronto. A Benevento fu la prima esperienza al sud ma era il primo anno per me fuori tra i professionisti, già allora capì che il girone C fosse il più tosto. Quest’anno tante squadre si sono rinforzate. E’ come se fosse un campionato di Serie B”.

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