POMERIGGIO NERO: l’esordio di Avellino un lontano ricordo. In difesa si balla, poche idee, gli infortuni pesano e la scelta del 3-5-2 non paga

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Secondo ko in questo campionato, secondo consecutivo in trasferta. Se il 2-0 di Potenza ha lasciato spazio a numerose perplessità, sbagliando in primis l’approccio alla gara, a Monopoli la squadra ha iniziato il match con un atteggiamento propositivo, per poi andare progressivamente a sfaldarsi nell’arco dei 90′. I gol di Mazzarani e la rete del momentaneo 1-2 sono stati frutto di autentici regali della retroguardia biancoverde. Per il resto tanti, troppi errori nell’impostazione del gioco ma soprattutto dietro. Già ad Avellino manifestammo qualche perplessità per quanto concerne i meccanismi difensivi, eppure qualcuno ci prese per pazzi. Ad oggi, però, non a caso sono dieci i gol subiti dal Catania nelle prime 5 giornate mantenendo la media di due reti a partita. I numeri fotografano chiaramente che qualcosa non funziona nello sviluppo della fase difensiva, e anche il portiere Furlan non è esente da colpe.

In tale contesto la componente infermeria non può essere trascurata. Parecchie defezioni impediscono all’allenatore di schierare gli stessi uomini, cambiando continuamente interpreti e – a Monopoli – modulo. Il passaggio al 3-5-2 con Mazzarani a supporto di Piazza in avanti ha determinato una situazione di sostanziale equilibrio nel primo tempo, limitando la spinta biancoverde sugli esterni. Negli ultimi metri, tuttavia, il Catania si è visto pochissimo. Successivamente all’infortunio di Silvestri, costretto ad uscire al 15′, la difesa ha ballato paurosamente lasciando varchi invitanti a Fella e compagni. Il Monopoli ha cominciato a prendere in mano le redini del gioco, pressando altissimo i portatori di palla rossazzurri e sradicando palloni in qualsiasi centimetro di campo. Il Catania ha replicato con poche idee e tanta confusione tattica.

Nel corso del secondo tempo, il ritorno alla difesa a quattro non ha sortito gli effetti sperati. Punte isolate, svariati errori e palloni persi a centrocampo, poca spinta sulle corsie laterali ben presidiate da Tazzer e Donnarumma. Dalla situazione di momentaneo 1-2 il Catania, nel giro di una trentina di minuti, è riuscito nell’impresa di beccare tre reti ed il passivo poteva essere persino più ampio. Dov’è finito il gioco bello ed efficace espresso all’esordio di Avellino? Purtroppo per l’Elefante rappresenta un ricordo sbiadito e, probabilmente, il gruppo non è sereno. Bisogna, allora, ritrovare se stessi e ricompattare una squadra che continua a registrare passi indietro e faticare lontano dal “Massimino”. Archiviando il pomeriggio nero di Monopoli.

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