IL CATANIA STADIO: l’editoriale del quarto numero stagionale – “Ottobre cruciale”

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foto calciocatania.it

Verso il match con il Picerno

In vista di Catania-Picerno, il sito ufficiale rossazzurro pubblica in anteprima l’editoriale del quarto numero stagionale del periodico “Il Catania Stadio”:

“Ottobre cruciale”     

In questo mese, altre quattro gare per risalire la corrente in classifica partendo dal settimo posto: la formazione guidata da Andrea Camplone potrà giocarne tre in questo stadio, formidabile moltiplicatore di forza rossazzurra 

Quattro sconfitte nelle esibizioni esterne più recenti, due battute d’arresto consecutive nelle ultime giornate e la formazione guidata da Andrea Camplone è scivolata in settima posizione, a sette lunghezze dalla vetta occupata dalla Ternana. 

La delusione, che adesso va trasformata in efficace rabbia sportiva, non deve impedire al cuore rossazzurro d’individuare gli aspetti positivi e quelli che, pur negativi, se contestualizzati restituiscono la ragionevole convinzione di poter fare meglio nell’immediato futuro. 

Partiamo dai primi: dopo otto giornate, il Catania dispone con il Monza e il Padova del miglior attacco dell’intera Serie C, avendo realizzato 17 reti. Il dato sorprendente emerge proprio con riferimento ai gol fatti in trasferta: ben 10 in 5 gare, i rossazzurri vantano anche il titolo di miglior attacco fuori casa del girone C. 

Avete letto bene, miglior attacco fuori casa: ribadito con forza che bisogna migliorare anche a livello di mentalità, è questo dato statistico un elemento non trascurabile, per immaginare un rendimento esterno finalmente diverso? 

In casa, fin qui, percorso netto in termini di vittorie, tre in altrettante sfide, e prestazioni in crescendo, con un segnale incoraggiante prospettato anche in fase difensiva: il Catania ha la seconda miglior difesa interna del raggruppamento, avendo subito un solo gol, quello siglato da Perez sugli sviluppi di un corner, nelle tre partite giocate al “Massimino”. 

Soppesiamo insieme agli aspetti negativi, cioè essenzialmente le gare perse, e accorgiamoci insieme di un’evidenza: quando non siamo ancora giunti a metà del girone, la nostra squadra del cuore ha affrontato lontano dalle mura amiche tutte le prime cinque della classe, ad eccezione del Catanzaro. 

Al di là di esercizi retorici e della consapevolezza di dover esprimere qualità di calcio a prescindere dalla consistenza degli avversari, concetto sempre ribadito con la giusta dose di coraggio e convinzione da mister Camplone, lasciamo germogliare una domanda: partendo dall’autocritica per le occasioni perdute e con un sano fastidio addosso causato dalle mancate vittorie, aver giocato già a Potenza, Monopoli, Reggio Calabria e Terni, campi tra i più difficili di questo torneo, consente di osservare sommessamente e senza cercare alibi, ma con realismo improntato alla fiducia che è necessaria per fare grandi cose, che il coefficiente di difficoltà delle trasferte è stato sempre massimo, dopo Avellino? 

Noi crediamo fermamente nelle potenzialità di questo gruppo, anche in trasferta, a prescindere da quel che è stato, che appartiene al passato e non va proiettato nel presente e nel futuro. 

Il “menù” di ottobre prevede tre impegni in casa ed uno a Vibo Valentia: serve una serie utile per rilanciare la candidatura del Catania al vertice della graduatoria e per riaccendere l’entusiasmo, confidando anche nel graduale recupero di sei indisponibili. 

Forza, ragazzi.

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