ESCLUSIVA – Valvano (La Nuova del Sud): “Catania in difficoltà se aggredito alto, il Picerno se la giocherà. Campionato combattuto in testa ed in coda”

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Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com è intervenuto il collega Donato Valvano del quotidiano lucano La Nuova del Sud. Riflettori puntati sulla realtà del Picerno, avversario del Catania domenica pomeriggio al “Massimino”, e le dinamiche relative a questo campionato di Serie C finora molto combattuto ed equilibrato:

Prima esperienza in C per il Picerno. Come valuti l’avvio di stagione rossoblu?
“Credo che questo avvio di stagione del Picerno sia da annoverare come più che positivo. Aver fatto 9 punti dopo 8 giornate è una buona media per una neopromossa. A maggior ragione se si considera l’elevato numero di formazioni blasonate che sono presenti nel girone. Classifica alla mano, il Picerno è più vicino alla zona play off che a quella play out quindi il giudizio non può che essere positivo”.

Alla squadra di Giacomarro piace giocare a viso aperto. Sarà così anche a Catania secondo te?
“Il credo di Giacomarro è quello di giocarsi ogni partita contro chiunque. Lo ha fatto contro il Bari, contro l’Avellino e la Casertana e sicuramente sarà così anche contro il Catania. Tuttavia dovrà tenere conto del gap tecnico nei confronti dei rossazzurri. Tra le due squadre c’è una differenza evidente e giocando contro gente come Lodi o Di Piazza, tanto per fare qualche nome, un pizzico di attenzione in più all’equilibrio non guasterebbe”.

E’ un Catania che fatica, reduce da due sconfitte consecutive. Sul piano psicologico il Picerno può approfittarne?
“Credo che il Picerno debba giocare la sua partita con quelle che sono le armi a disposizione, la determinazione e l’intensità. Il Catania può anche essere in difficoltà dal punto di vista del gioco ma rimane pur sempre il Catania. E poi vedendo il rendimento totale, credo che al ‘Massimino’ ha vinto tre gare su tre. Se c’è qualcosa da migliorare da parte di Camplone è nel rendimento esterno dove match di Avellino a parte, ha sempre perso”.

Catania con il miglior attacco ma anche una delle peggiori difese del girone. Dal tuo punto di vista, quali potrebbero essere le cause?
“È sempre complicato capire dall’esterno i problemi di una squadra. Noi vediamo ed analizziamo solamente quello che succede la domenica in partita. Chi ha realmente il termometro della situazione è solo mister Camplone. Così, analizzando i numeri si potrebbe pensare a poco equilibrio. Se una squadra segna tanto ma subisce altrettanto vuol dire che qualche problema c’è. Avendo avuto la possibilità di vedere dal vivo il Catania a Potenza, ho avuto l’impressione che se aggredita alta, vada in sofferenza. Ma ripeto noi possiamo trovare le cause, i rimedi spettano agli allenatori”.

E’ un Picerno che, forse, ha ottenuto un pò meno di quanto meritato finora. Cosa è mancato alla squadra di Giacomarro per avere uno score migliore?
“Effettivamente a dispetto delle prestazioni che sono state sempre incoraggianti, il Picerno ha lasciato per strada qualche punto. In qualche partita c’è stato un approccio sbagliato o alcune disattenzioni a livello difensivo. In altre poca incisività o cattiveria sotto porta. Sono tutti errori che credo siano dovuti ad un pizzico di inesperienza a certe partite. In Serie C determinate disattenzioni non te le puoi permettere”.

E’ bagarre sia nella lotta al vertice che in chiave salvezza. Equilibrio destinato a durare nel tempo, oppure vedi squadre più attrezzate di altre?
“Vedo un campionato combattuto sia in testa che in coda. Nelle zone alte ci sono almeno cinque o sei squadre che possono competere per la vittoria finale. Tra queste credo ci siano la Reggina, il Bari che con Vivarini sembra aver ingranato la marcia giusta. Il Catanzaro è squadra che può fare bene, il Catania se migliora il rendimento esterno può inserirsi in questa lotta. Nelle zone basse a parte Rende e Rieti che sembrano in difficoltà, vedo molto equilibrio”.

Nel contesto di un campionato così equilibrato, come s’inseriscono Catania e Picerno?
“Il Catania ha dovere di lottare per le zone di vertice. Il distacco dalla vetta al momento è importante, ma nell’arco di una stagione con ancora trenta partite da giocare, sette punti non sono tanti. A patto che si trovi l’antidoto all’allergia alle trasferte. Il Picerno deve pensare a salvarsi quanto più tranquillamente possibile. Poi se dovesse arrivare qualcosa in più, anche un decimo posto che potrebbe valere un posto nei playoff, sarebbe tanto di guadagnato. Ma deve essere un sogno da provare a realizzare, non un obbligo. L’importante è affrontare questa stagione con leggerezza e senza pressioni”.

Si ringrazia il collega Donato Valvano per la gentile concessione dell’intervista.

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