LUCARELLI: “Tutti devono dare una mano e ci servono soldati in campo. Chiamata Lo Monaco emozionante. Curiale da recuperare, è una garanzia”

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Mister Cristiano Lucarelli torna a parlare alla stampa, dopo l’esperienza vissuta un paio di stagioni addietro. Ecco quanto dichiarato presso la Sala Conferenze di Torre del Grifo Village:

“E’ un piacere ritrovarvi. Quando c’è l’avvicendamento di un allenatore è un dispiacere un pò per tutti. Questo cordone ombelicale con Catania non si è mai staccato, io ho sofferto insieme a voi per l’andamento del campionato scorso e di questa situazione che purtroppo si è verificata. Ringrazio la società che mi dà questa nuova opportunità. La voglia di riprovarci a prendere quello che secondo me sarebbe stato giusto e meritato due anni fa è tanta. Sappiamo che non è una situazione semplice. Quando vai in un posto in cui sei stato bene e ti sei legato all’intero ambiente, diventa difficile voltare le spalle in un momento di difficoltà. Domenica verso le 17-17.30 mi ha chiamato il Direttore. Abbiamo parlato di contratto, non è stata una questione di soldi. Poi in 35 secondi abbiamo sistemato tutto perchè il Direttore aveva voglia di riportarmi a Catania e di riprendere il cammino interrotto due anni fa. Non sono Mago Merlino, è importante che tutti diano una mano. Quando sono arrivato all’aeroporto, ho trovato tanti tifosi in coda. Tra questi, uno di una certa età ha detto che tanti anni fa ha realizzato uno striscione con scritto ‘Il Catania non si discute, si ama’. Ecco, in questo momento storico è importante che ognuno faccia la sua parte. L’ho detto oggi ai ragazzi, abbiamo bisogno che ognuno nella propria veste porti il proprio mattoncino. Se incontriamo situazioni in cui il mattoncino viene tolto, sarà difficile. Chiedo di mettere da parte ogni forma di arrabbiatura e delusioni. Di metterci tutti, io per primo, al servizio della causa del Catania”.

Ho trovato massima disponibilità e voglia di ripartire nei ragazzi. Ho chiesto totale collaborazione, di essere onesti. Se c’è qualcuno che ha staccato la spina o pensa al mercato di gennaio, deve dirlo. Perchè oggi noi partiamo per un obiettivo ambizioso che è quello di ricominciare a fare dei risultati con continuità. A noi servono dei soldati con cui fare la guerra sul campo. In questo momento non si può promettere niente, ma vogliamo creare le condizioni per potersi riavvicinare ai primi posti. Questo non si farà in 5 minuti, ci vorrà del tempo. C’è da rimboccarsi le maniche e ripartire mettendo da parte ogni tipo d’incomprensione o situazione indefinita. Da oggi esiste solo il Catania. Il Cosenza di due anni fa insegna, perchè non possiamo farlo anche noi? Dobbiamo aggiustare certe cose, ritrovare una serenità perduta. Io ho accettato perchè sono certo che questa è una squadra forte. Se non lo avessi pensato sarei rimasto a casa. Nell’ultima settimana peraltro ho avuto diverse possibilità, ma aspettavo questa. Quando ho visto al telefono la chiamata di Lo monaco, ho avuto anche un attimo di emozione. Perchè la volevo e meritavo di riprovarci“.

“Cosa serve alla squadra dal punto di vista tecnico? Ho visto il Catania in tv. Secondo me questa squadra, al netto dei suoi infortunati, può giocarsela con le altre. Ci sono 6-7 formazioni forti ed il Catania può reinserirsi tranquillamente in un certo tipo di discorso. la prima cosa su cui lavorare è la testa quando si arriva a queste situazioni, prima dei moduli e delle scelte. Il calcio e la vita insegnano che tutto parte dalla testa. Se la nostra testa invia degli input positivi, si reagisce in un modo. Se al fisico mandiamo messaggi negativi attraverso la testa, le risposte possono soltanto essere negative. Io sono stato molto chiaro con la squadra, mi auguro che i ragazzi abbiano recepito perchè se liberano la testa siamo in grado di fare qualsiasi cosa. Non facciamo tabelle. Viviamo alla giornata.

Modulo? La squadra potrà giocare con una sua identità, ma può in alcuni momenti della partita cambiare pelle e proporre qualcosa di diverso. Penso che la nostra rosa ci consenta di fare ogni tipo di modulo. Ieri sera mi sono divertito a fare varie ipotesi vedendo i giocatori a disposizione. In questo momento dobbiamo scegliere sulla base di quanto ci dice l’infermeria e le esigenze primarie da sistemare. E’ chiaro che abbiamo subito troppi gol, cercheremo di dare equilibrio e andare a ricreare autostima perchè, secondo me, qualsiasi squadra non può prescindere da un equilibrio tattico e cercare di serrare le fila in un momento di difficoltà. Andremo a curare principalmente questi aspetti. Noi tecnicamente abbiamo qualcosa in più degli altri, ma bisogna che tu macini chilometri come fanno contro di te. Se come corsa, grinta, e cattiveria giochiamo alla pari degli avversari, da questo punto di vista sicuramente emerge la differenza di valori. Ma se vai a marcia ridotta, il divario tecnico non emerge. Preoccupiamoci, allora, di correre tanto quanto gli avversari”.

“E’ chiaro che è sempre un dispiacere quando non riesci a dare soddisfazioni ai propri tifosi, però io dico che bisogna stare vicini soprattutto nei momenti di difficoltà. Tutto sommato i tifosi ci sono stati sempre, magari capisco anche che non è facile dopo un 5-0. Quando perdi a Catania il tifoso ti ammazzerebbe nel senso buono della parola, talmente è legato alla squadra vive la sconfitta in maniera forse estrema. Come al tempo stesso la vittoria. Vincere in queste piazze non è come vincere altrove. Allenare il catania e giocare qui, come fare l’A.D. del Catania, non è facile per nessuno. Ho detto ai ragazzi che abbiamo la possibilità di fare parte del 20% che ce l’ha fatta a portare questi colori in alto, oppure dell’80% che ha fatto fatica. In queste piazze devi vincere e ogni domenica i tifosi si aspettano determinate cose, quindi bisogna sapere reagire alle difficoltà”.

“Ci siamo confrontati con i collaboratori Vanigli e Conticchio. Qualche idea ce l’abbiamo per affrontare l’emergenza difesa ma non solo, anche la mancanza di esterni d’attacco. Quando avremo ripreso autostima e liberato la testa proveremo ad essere un pò più votati al gioco offensivo. Mercato? Non sarebbe corretto, manca tanto al mercato di gennaio. Facciamo più punti possibili da qui al 22 dicembre. E’ anche corretto vedere il materiale che ho a disposizione, poi eventualmente, come ha già fatto la società con me due anni fa, si valuterà se sarà il caso di effettuare innesti di grande valore per la categoria. Quando avremo le idee più chiare tutti sulle cose da migliorare, ci confronteremo sicuramente. Oggi però il mercato di gennaio è l’ultima cosa a cui penso, sarà una conseguenza di quello che faremo da qui a fine 2019. Cerchiamo di recuperare gli infortunati intanto, ottimizzando la rosa attualmente a disposizione.

Di Piazza e Curiale insieme? L’obiettivo è recuperare in primis Davis, che è stato il capocannoniere della squadra con me. Purtroppo questa settimana non c’è possibilità di incidere moltissimo dal punto di vista delle idee e di quello che vogliamo proporre. Fermo restando che nel calcio nessuno inventa niente. In queste situazioni cerchiamo soprattutto di fare un lavoro di lavaggio da scorie negative. Adesso abbiamo due partite e tre allenamenti a disposizione. Cercheremo di proporre concetti molto semplici. Nella mia idea, comunque, ci sarebbe quella di proporre insieme Di Piazza e Curiale insieme. Sono compatibili, uno bravo ad attaccare la profondità, l’altro bravo a fare salire la squadra e giocare spalle alla porta. Dobbiamo valutare attentamente la condizione psicofisica, cercando di riportare giocatori come Davis in un sicuro rendimento. Per me Davis è una garanzia“. 

“Chi ha lavorato con noi conosce già i nostri input. In questo momento può essere utile ripartire da giocatori che già sanno come vogliamo mentalmente approcciare alle partite e come lavoriamo. Ultimamente l’inizio delle gare non è stato sempre ottimo, quindi dobbiamo cercare di dare un impatto da subito diverso rispetto a quanto si è visto di recente. Nella mia squadra gioca chi s’impegna durante la settimana, giovani e vecchi. Ci sono però situazioni in cui bisogna stare attenti all’inserimento dei giovani. Lodi mezzala? Fu una soluzione valida due anni fa, potrebbe esserlo anche oggi. Il giocatore si esprime meglio con meno impegni tattici. Ricordo che con Biagianti davanti la difesa avevamo maggiore copertura liberando le geometrie ed i colpi di Lodi. Penso anche al gol che fece fare a Curiale col Siracusa, dandogli una palla strepitosa. Giocatore importante, in quella posizione Lodi può avere meno condizionamenti ed impegni tattici. Inoltre diventa più difficile per gli avversari andarlo a prendere anzichè vederlo davanti la difesa. Se gioca davanti la difesa servono due mezzali con caratteristiche di contenimento. in quella posizione invece ci sono varie soluzioni da sfruttare”.

Rispetto a due anni fa c’è più concorrenza di grandi piazze in questo campionato. Ci sono tante squadre ambiziose ma non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Il Bisceglie? Una patita che dobbiamo cercare di vincere senza se e senza ma, seppure incerottati ed in difficoltà, con le buone o con le cattive. Deve essere la partita della ripartenza, tirando fuori tutto quello che ai calciatori è rimasto dentro. A parte Mbende, gli altri giocatori li conosco tutti. Saporetti è un prodotto delle giovanili del Parma, con Esposito ci ho giocato insieme un anno. Silvestri lo conosco bene perchè, oltretutto, ci ha dato un dispiacere due anni fa. Inoltre ha giocato in squadre che hanno vinto il campionato. Poi gli esterni Calapai, Pinto… continuo a pensare che la squadra sia attrezzata per riprendere un certo tipo di discorso. Ci sono tantissimi punti in palio. La fine deve essere ancora scritta“.

“Barisic? Quell’anno con me si era creato un ambiente nel quale molti elementi hanno fatto qualcosa di rilevante con 19 calciatori diversi andati a segno. Potenzialmente Barisic è importante ma viene da un lungo infortunio e per chi ha una struttura fisica come la sua non è facile. Con quella stazza ci vuole del tempo per rimettersi a posto, noi lo aspettiamo perchè quell’anno ci diede tante soluzioni. Cosa ho fatto in questi mesi? Ho seguito tanti allenatori, sono andato un pò in giro. Da Sarri a Pioli, passando anche per qualche collega delle nostre categorie, ho visto tante partite. M’incuriosiva vedere un pò di situazioni di Conte, inoltre il 4-3-3 del Sassuolo con De Zerbi mi affascina. Ho cercato di apprendere qualcosa in più”. 

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