SVOGLIATO E CON POCO MORDENTE: fotografia di un Catania non pervenuto, Camplone non incide sulla testa dei giocatori

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Pomeriggio da film horror per il Catania. Che in trasferta ed in fase difensiva la squadra presentasse dei problemi era un fatto arcinoto. Ma che a Vibo fosse totalmente in balia dell’avversario sciogliendosi come neve al sole no, non ce lo aspettavamo. I rossazzurri, eccezion fatta per alcune sporadiche iniziative nell’arco dei 90′, sono stati spettatori in campo della prestazione offerta dalla Vibonese. Un’autentica prova di squadra, quella del collettivo calabrese che si è stretto nelle difficoltà archiviando il pesante 6-2 di Francavilla con tanta fame e cattiveria agonistica riversata in campo.

Premettendo doverosamente i meriti rossoblu, la Vibonese ha trovato però sulla sua strada un Catania rinunciatario, svogliato. Ed è un paradosso questo, considerando l’importanza che – alla vigilia del match – il trittico di partite con Vibonese, Bisceglie e Bari aveva nell’ottica di rilanciare le ambizioni etnee. Vibo Valentia rappresentava uno step significativo per presentarsi al meglio alle successive sfide ravvicinate, ma il Catania ha steccato clamorosamente inviando segnali molto preoccupanti. Buio totale in campo, poca reattività, tanta confusione. Le numerose defezioni non bastano a giustificare un atteggiamento privo di mordente.

L’Elefante è stato umiliato ed il passivo sarebbe potuto essere persino più ampio se Furlan non avesse effettuato almeno 3-4 salvataggi provvidenziali. E’ evidente che il gruppo non sia sereno ed il reinserimento in gruppo di Biagianti e Bucolo non ha fornito la scossa auspicata. Inoltre la squadra fatica ad assimilare i tatticismi di Camplone e si ricava l’allarmante impressione che il tecnico pescarese non riesca ad incidere sulla testa dei giocatori. Urge focalizzare subito il problema, prendere decisioni attente ed oculate. Per il bene del Catania e l’onore di una piazza prestigiosa che non può andare incontro a simili figuracce.

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5 COMMENTI

  1. Un tempo venivano a Catania per lanciarsi nel calcio che conta. Giocatori ed allenaotori. Oggi invece è diventata terra di mercenari e calciatori finiti

  2. Colpa degli abbonati e di che va allo stadio.
    Pulvirenti, unico responsabile di tutto ciò, deve essere messo nelle condizioni di esporre il cartello “SI VENDE”.

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