CURVA NORD CATANIA: “Sospendiamo ogni attività fino a quando chi mal dirige non cederà il posto a chi ha qualità e valori”

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Comunicato emesso dalla Curva Nord Catania:

“Inutile gridare ancora una volta quanto sia importante per noi la città, la storia della città e tutta la simbologia che appartiene ad essa, la Nostra Maglia ad esempio. Questo è sempre stato chiaro e limpido, nei nostri cuori e nei vostri occhi. Catania è unica nonostante i catanesi. O meglio, nonostante la volubilità dei catanesi. Con questa lunaticità abbiamo imparato a convivere; è la parte meno onorevole del nostro essere vulcanici. “Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri” cantava Rino Gaetano ed infatti Catania si è risvegliata turbata, indignata, pronta a condannare ancor prima di valutare, accertare, distinguere e giudicare. La stessa Catania che fino a poco tempo fa non trovava pace per l’umiliante agonia del CalcioCatania ma era costretta a chinare il capo. Qualche volta, però, tutto ciò stanca, avvilisce persino i più indomiti innamorati. Il catanese è cosi. Da sempre Noi difendiamo, incondizionatamente, con enormi sacrifici e senza alcun vantaggio, l’ultimo simbolo rimasto di una città che ha perso luce ed orgoglio ormai da tempo. Da sempre vogliamo il meglio, pagando caramente ogni canto e passo, per la maglia e quindi per il blasone di essa e di tutta la città. Questo è il nostro stile, alziamo la voce (la voce! la parola!) se qualcosa non quadra, alziamo la voce se crediamo ci sia un pericolo per ciò che amiamo. E’ istinto, è cuore e perdonateci se prima non ci mettiamo i guanti, scusateci se non chiediamo permesso a chiunque crede di poter imporci come sventolare la nostra bandiera. Siamo la prima fila ed abbiamo sempre voluto difendere e mettere in guardia i tanti delle retrovie. Siamo stati seguiti, apprezzati, usati e poi isolati, siamo stati additati come mafiosi, come speculatori, come criminali”.

“Siamo noi il male assoluto, siamo noi il nemico del Catania Calcio, noi dai nostri grigi spalti, senza conferenze o interviste televisive, senza microfoni, pulpiti e cravatte, noi maggioranza ma in netto svantaggio comunicativo. Ci è stata vietata la critica, la contestazione, l’opinione. Ci è stato impedito di fare domande, di capire, anche per sommi capi, metodi e progetti. Tutto ciò rappresenta il sacrosanto pane quotidiano per una tifoseria. Tolto questo, rimane un intero popolo ammutolito, addomesticato e chiuso nel recinto costruito da una dirigenza che non ha dimostrato di saper fare nulla o quasi. Per questo motivo, è inutile continuare, sarebbe folle, controproducente ma soprattutto sterile. E’ un mortificante paradosso ma è così. Sospendiamo ogni attività fino a quando chi mal dirige non cederà il posto a chi ha qualità e valori per poter portare il nome di Catania nel calcio, lasciamo tutto in balia di chi si crede o vuol illudere di essere competente, molliamo fino a quando non ci sarà una nuova società più sana ed una nuova dirigenza più limpida, cordiale e preparata. Ci facciamo da parte, per il bene del nostro bene più prezioso, per impedire a qualcuno di alimentare polemiche, illazioni e strumentalizzazioni. Molliamo, lasciamo tutto a voi, platea e palcoscenico, ci scansiamo per vedere davvero chi è puparo, chi è pagliaccio e chi comparsa”.

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3 COMMENTI

  1. Il 75% degli interpellati per il sondaggio ha scelto in questo momento e con questa proprietà la permanenza di Lo Monaco quale estrema ancora di salvezza. Quelli che non avrebbero voce dovrebbero avere almeno memoria per ricordare che i successi ottenuti dal Catania con Lo Monaco non hanno precedenti. Anche in questi ultimi quattro anni ,nonostante una proprietà disastrata, siamo rimasti a galla, sfiorando la serie B sul campo, senza tenere conto della rapina a tavolino. Quel 75% è riconoscente a chi tutto ciò ha permesso. Quanto alle ” dimissioni” della Curva Nord mi hanno colpito non per il detto, ovvio e banale, ma per il non detto; se non ci si dissocia da una aggressione criminale se ne diventa complici e la tifoseria sana non può che essere lieta di questa pausa di riflessione. Meditate e ricordatevi che niente ancora è finito.

  2. È bello, è facile tifare gioire ed essere amici di chi oggi “non capisce e non sa gestire una società di calcio “. Almeno Lo Monaco è stato sempre coerente e lungimirante. Si, forse è meglio, molto meglio che la curva nord ed i suoi componenti rimanghino a casa a meditare sul fatto che è proprio nei momenti difficili che bisogna stare uniti ognuno per il ruolo che compete creando quell’unica anima necessaria a venire fuori dai tunnel e far rinverdire i fasti che si è conquistato proprio con chi “non capisce o non sa gestire una società calcistica “. A lei, Sig. Lo Monaco la piena solidarietà di tutta quella parte di catanesi sani civili ed innamorati di quella creatura unica che risponde al nome di CATANIA 1946.

  3. Ciò che hanno fatto LO MONACO e PULVIRENTI È STORIA NEL BENE E NEL MALE.
    Adesso o si da fiducia tornando allo stadio e tifare come si faceva nei tempi migliori. Oppure si chiedono le dimissioni consapevoli di una qualsiasi conseguenza.
    Perché le certezze stanno a ZERO

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