ESCLUSIVA – Ambrosi: “I rossazzurri non devono snobbare nulla. Dicembre trampolino di lancio. A Messina sbocciò il mio amore per Catania”

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Pochi mesi vissuti a Catania nel 2001, ma intensi ed a suon di gol. L’ex bomber Alessandro Ambrosi è intervenuto ai microfoni di Radio Studio Italia, nel corso della trasmissione ‘Universo RossoAzzurro’, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com. Riflessioni sul momento attuale del Catania, le ambizioni della squadra etnea ed un tuffo immancabile sui trascorsi di Ambro-gol sotto il vulcano.

Alessandro, nell’ultimo periodo gli attaccanti rossazzurri si sono sbloccati. Quanto è difficile per una punta rimanere a secco per diverse partite?
“Gli attaccanti vivono per il gol, sono momenti difficili in cui bisogna essere sereni e consapevoli della propria qualità e forza. Convinti che alla fine il momento buio passi. Io non credo alla storia che l’attaccante sia contento anche se non segna. Lo è quando la butta dentro e basta. Poi è normale che deve esserci un risultato di squadra ed un lavoro che s’integri con il resto dell’organico. Io quelle poche volte che segnavo non ero affatto contento, dovevo solo segnare. Si è utili alla squadra in tanti modi, ma l’attaccante ha il compito di finalizzare l’azione”.

Catania atteso da un vero e proprio tour de force adesso. In questo momento può essere vantaggioso per una squadra che appare in ripresa?
“Giocare tante partite ravvicinate dal punto di vista fisico è un impegno molto stressante ma nella condizione attuale del Catania può essere davvero il trampolino di lancio per una seconda fase del campionato importante. Anche perchè in questa prima parte, diciamocela tutta, la delusione del campionato è proprio il Catania. Avrei potuto citare anche il Bari attualmente quinto, non lo faccio perchè comunque è una neo promossa. Per tradizione e storia il Catania non ha niente di meno rispetto al Bari, ma parlo da tifoso e dico che siamo stufi di questa categoria. Finora il Catania ha disputato un torneo anonimo e deludente, inutile prenderci in giro. Con questi impegni ravvicinati i rossazzurri possono dare una sterzata al campionato, ma secondo me ormai i giochi sono fatti in ottica primo posto perchè la Reggina ha una rosa di spessore ed un ottimo tecnico che conosco molto bene”.

Quali ambizioni per questo Catania?
“Penso che il Catania possa ambire ad un buon piazzamento Play Off. E non dimentichiamo la Coppa Italia, che darebbe una posizione di vantaggio notevole ai fini degli spareggi promozione e consentirebbe di affrontarli acquisendo maggiore consapevolezza. Il Catania deve puntare a tutto, risalire in campionato nel migliore dei modi e non snobbare la Coppa Italia. Deve cambiare radicalmente passo e marcia, macinando punti e risultati. Spero che la società intervenga in modo deciso ed oculato sul mercato affinchè il Catania possa imprimere una svolta importante”.

Il passato rossazzurro di Ambrosi. Possiamo dire che la vittoria di Messina fu la prima indicazione chiave per te?
“Io avevo fatto tre partite col Catania, la prima a Fermo, poi segnai due reti con Castel di Sangro e L’Aquila. A Messina era la quarta partita in rossazzurro. Ricordo l’assalto dei tifosi messinesi al nostro pullman preso a pietrate. C’era un clima piuttosto intimidatorio su un campo molto caldo che era il ‘Celeste’. Per noi si trattò di una gara da dentro o fuori. Se avessimo perso, saremmo stati fuori dai giochi. Invece vincemmo in campionato prendendo consapevolezza della nostra forza che ci permise di vivere un fantastico girone di ritorno. Purtroppo però ai Play Off, di nuovo a Messina, non andò bene ma ricordo che il match di campionato in terra peloritana ci diede l’input per effettuare una grandissima rimonta. Al ritorno a Catania non dimentico Gennaro Monaco con il Presidente Gaucci che sembrava Pippo Baudo sul pullman e lanciava i cori, tantissimi tifosi ci aspettavano. Io provenivo da una realtà importante come Crotone, ma lì capì subito cosa potesse dare la piazza di Catania in mezzo a mille difficoltà. Pochi mesi prima la squadra fu giustamente contestata perchè andava malissimo ma, in quella occasione, esplose un affetto che mi porto dentro ancora. Conservo ricordi fantastici di Catania. Poche volte io sono entrato in uno stadio stracolmo di gente a due ore dal fischio d’inizio. Solo in poche piazze in Italia succede, tra cui Catania. Questa piazza non c’entra assolutamente nulla con la Lega Pro”.

Sempre con riferimento alla tua esperienza rossazzurra, come mai la scelta ricadde su Catania?
“Fu una scelta totalmente mia. In quel momento tutti mi presero per pazzo perchè in B avevo fatto 5-6 gol a Crotone. Avrei potuto scegliere di tutto in B, avevo anche tantissime richieste in C1 ma scelsi Catania che era a pochi punti dai Play Out. Mi presero per matto ma l’entusiasmo della famiglia Gaucci fu convincente e poi, oltre me, arrivarono altri giocatori importanti in aggiunta a quelli già fortissimi in rosa. Bastò poco per integrarsi in un gruppo dotato di grossi valori tecnici e umani. C’era un bel mix”.

In conclusione…
“Saluto tutti i tifosi del Catania e spero più avanti di potere festeggiare qualcosa d’importante insieme…”.

Si ringrazia Alessandro Ambrosi per la gentile concessione dell’intervista.

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