I TRENI DEL GOL: calcio scommesse, altre partite nel mirino degli inquirenti

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I treni del gol, caso Catania

Nuove rivelazioni contenute nelle carte del secondo filone dell’inchiesta “I Treni del Gol” condotta dalla Procura di Catania. Almeno cinque incontri del campionato di Serie A della stagione 2013/14, secondo quanto riporta calcio.fanpage.it sarebbero stati truccati a beneficio di gruppi di scommettitori organizzati. E a guadagnare da quelle partite combinate sarebbe stato – oltre ai membri di un’organizzazione che aveva impiantato un sistema di raccolta di scommesse illegali –  anche Yorgen Fenech, l’uomo d’affari maltese sospettato di essere il mandante dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia.

L’indagine è una costola di quella che aveva già portato alla sbarra il patron del Catania Antonino Pulvirenti (reo confesso), ritenuto il capo di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva assieme ad agenti, dirigenti e direttori sportivi, tutti accusati a vario titolo di aver comprato o aver scommesso su cinque partite del Catania nel campionato 2015. Dalle analisi delle chat dei telefonini sequestrati allora gli investigatori hanno scoperto che in realtà il malaffare sarebbe molto più ampio. Ora i nuovi indagati sono 11, tra i quali Giovanni Luca Impellizzeri, Antonio Ricci, lo stesso Pulvirenti, l’ex calciatore Christian Terlizzi.

Nelle carte di questo nuovo filone compare una lunga lista di presunti match “taroccati”, di tutte le categorie. Per quanto riguarda la massima divisione, sotto la lente degli investigatori sono finite: Sampdoria-Chievo del 27 aprile 2014 (finita 2-1, con gol della Samp al 93° minuto); Catania-Atalanta (2-1, partita per la quale l’Atalanta aveva attivato le procedure di autotutela); Parma-Livorno (2-0); Napoli-Hellas Verona (5-1); Udinese-Sampdoria (3-3). Tutti match giocati tra il 17 e il 18 maggio 2014. Ci sono poi cinque incontri di Serie B che sarebbero stati “aggiustati” per far sorridere gli scommettitori: Avellino-Reggina (3-0); Crotone-Trapani (2-1); Brescia-Juve Stabia (4-1), giocate tra il 24 e il 25 maggio 2014; Catania-Perugia (2-0) e Cittadella-Trapani (1-0) del 31 gennaio 2015.

Sarebbe stato concordato anche il risultato di Messina-Ischia (1-1) del 18 aprile 2015, in Lega Pro. Qui, secondo gli inquirenti, il ruolo principale sarebbe stato svolto dall’allora proprietario Pietro Lo Monaco, attuale amministratore delegato del Catania Calcio, nonché consigliere federale della Lega C, il quale avrebbe “offerto denaro o utilità” al difensore ischitano Fabrizio Millesi (anch’esso indagato). E poi ci sono gli incontri dove la combine sarebbe stata tentata, ma non riuscita, come Trapani-Catania (2-2) del 16 novembre 2014.

A governare questo turbine di partite truccate un gruppo affiatato di giocatori guidato da Antonio Ricci, uomo d’affari barese, ma residente a Malta, già sotto processo a Reggio Calabria per l’inchiesta “Galassia” sul gioco d’azzardo illegale. Per gli inquirenti reggini, Ricci ed elementi riconducibili a ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Sacra Corona Unita avrebbero movimentato giocate illegali online per oltre 4,8 miliardi di euro. Ricci, insieme con Giovanni Impellizzeri e Fabrizio Crimi, è accusato di aver scommesso su numerose partite comprate, ma anche di aver creato “una vera e propria associazione per delinquere finalizzata nel costituire sul territorio nazionale una stabile organizzazione finalizzata all’illecita accettazione e raccolta anche per via telematica, di scommesse di vario genere, in assenza dell’autorizzazione necessarie, mediante la costituzione e direzione di società aventi ad oggetto la gestione delle piattaforme di gioco Betaland.com e Betclu.com con sede in territorio maltese, prive di concessione in Italia da parte dei Monopoli di Stato”. In pratica raccoglievano scommesse illegali (quindi esentasse) e facevano puntate sicure su partite truccate. E per essere proprio sicuri di vincere, a volte i match li truccava direttamente Impellizzeri, sostengono i magistrati.

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