CURCIO: “Mi piacerebbe giocare in A con il Catania. Chiusura mercato la svolta, credo nella promozione”

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Ai microfoni di Unica Sport è intervenuto Alessio Curcio, direttamente da Torre del Grifo. Queste le parole evidenziate nel lungo intervento del giocatore, protagonista in questi primi mesi di militanza in rossazzurro:

“Sono abbastanza fortunato perchè stando a Torre del Grifo riesco tutti i giorni ad allenarmi e seguire il programma di lavoro in maniera ottimale. Mi sveglio con molta calma perchè tanto non c’è chissà cosa da fare. Guardo un telefilm, poi pranzo e sto un pò in camera ma verso le 15.30 vado in palestra o al campo ad allenarmi. La sera ceno, film o dirette su Instagram. Durante la giornata sento qualche compagno oltre che la famiglia e la mia fidanzata. Provo a riempire le mie giornate”.

Proverò a ripetere a Catania la stagione prolifica all’Arzachena. I presupposti ci sono perchè Catania è un posto che mi piace molto e la squadra mi ha accolto come meglio non potevo chiedere. Qui c’è un centro sportivo molto difficile da trovare in Serie A. Ai tempi in cui militavo tra le fila dell’Arzachena c’era tanta voglia di rivalsa perchè i precedenti due anni non erano stati molto positivi per via di un infortunio e, successivamente, ero stato messo ai margini della rosa. Poi ho trovato un gruppo fantastico e soprattutto giocavo nel mio ruolo, esprimendomi nella maniera migliore. Ho aspettato sei mesi prima di scendere in Serie D perchè non ero molto convinto. Al giorno d’oggi posso dire che è stata la scelta migliore poichè mi ha rilanciato facendomi tornare quella voglia di divertirmi”. 

“Con Alessandro Marotta ho un bellissimo rapporto. Siamo amici. Prima di venire a Catania l’ho sentito, mi sono fatto spiegare un pò come fosse la situazione non tanto societaria ma quella tecnica. Lui mi ha parlato benissimo di Catania come piazza e strutture. A Vicenza non avevo giocato essendo fuori rosa ma mi allenavo tanto e di più. Sono arrivato a Catania in una buona condizione. Nella gara disputata sul campo della Cavese ho avuto un infortunio che mi ha rallentato, poi avevo ripreso la condizione ma purtroppo adesso ci siamo rifermati. Continuo, comunque, ad allenarmi molto e spero che quando si ritorni a giocare la condizione fisica sia buona”. 

“Prima del Coronavirus c’era un clima ottimale, armonia, positività ed i risultati ci stavano dando una grossa mano. Questo è un gran bel gruppo. L’armonia e la voglia di stare assieme che abbiamo tra di noi la portiamo anche in campo. Il pubblico stesso percepisce che stiamo bene, c’è serenità e ci divertiamo a stare assieme. Sono capitato in una squadra fatta da bravissimi ragazzi e ottimi giocatori. Mister Lucarelli ha inciso perchè ha tenuto sempre tutti sulla corda cercando di mantenere, nonostante la situazione non fosse idilliaca, un clima sereno e positivo. Questo è stato fondamentale. Sul campo è uno che ci spinge sempre a dare il massimo, un combattente come quando giocava. Ce lo trasmette e noi cerchiamo sempre di dare tutto. Lucarelli mi aveva chiamato ai tempi di Livorno. Io potevo andare lì, c’era la possibilità ma non avevo parlato con lui in prima persona. Il mister ha sempre speso parole positive per me. Una percentuale di colpe sono le mie se in carriera non sono riuscito a fare il salto di qualità, ma forse non mi sono mai trovato al posto giusto al momento giusto. E’ sempre stata una sfida contro il tempo”. 

Le vittorie si costruiscono nel tempo, come la mentalità ed il modo di affrontare le partite. C’è stata la sconfitta di Viterbo arrivata comunque in una gara che non meritavamo di perdere. Col Monopoli abbiamo sofferto contro comunque una squadra che ha dimostrato di potere battere chiunque. Noi non li abbiamo messi tanto in difficoltà ma era la formazione più in forma del campionato in quel momento che, per noi, non era dei migliori. C’erano anche troppi elementi di disturbo. Chiuso il mercato ci siamo ricompattati mantenendo la giusta serenità. E’ stata la svolta. Abbiamo aumentato i giri del motore ed i risultati sono arrivati, intraprendendo un certo tipo di discorso. Se credo alla promozione in Serie B? Risposta secca, sì. Poi la fortuna è una componente fondamentale per raggiungere determinati obiettivi”.

“Come mi aspetto il ritorno in campo al ‘Massimino’? Spero di vedere una bella cornice. Come noi abbiamo voglia di tornare in campo, anche le persone hanno voglia di tornare a vedere la propria squadra del cuore, mi auguro sia pieno lo stadio. Rammarico per la Coppa Italia? Purtroppo non siamo stati bravi a sfruttare le occasioni avute all’andata contro la Ternana. Loro hanno fatto due gol però noi potevamo farne altrettanti. L’approccio era stato buono. Nel primo tempo la Ternana quasi mai ci aveva impensierito. Barisic aveva giocato una grandissima partita da punta centrale, ma non è bastato”.

“Immobile? Con Immobile eravamo la coppia d’attacco Primavera alla Juventus, giocavamo io sottopunta e lui attaccante. Ciro aveva tanta voglia e fame di arrivare. Inizialmente sul piano tecnico era un pò grezzo ma con una forza fisica molto importante, tanta corsa. Nel tempo è migliorato tantissimo e adesso è capocannoniere della Serie A non a caso. Con Del Piero ho avuto la fortuna di allenarmi qualche volta in prima squadra. Di lui mi impressionava la signorilità che aveva in tutto. Con me si è presentato, raccomandandomi di allenarmi bene e di dare il massimo durante l’allenamento. A livello umano era fantastico”. 

“Mazzarani suona ed io canto? Da quando ero piccolo ho sempre ascoltato tantissima musica. Continuo a farlo. E’ una cosa innata, mi accompagna durante le giornate. Se devo scegliere tra l’ascoltare musica e guardare la tv, scelgo la prima. Mi piace molto di più, mi fa stare bene. La numero dieci di Lodi? E’ il mio numero preferito, mi è sempre piaciuto. Per me il 10 per eccellenza in Italia è stato Francesco Totti. Quando ho saputo che il numero fosse libero ho chiesto quello. Ciccio Lodi è un giocatore indiscutibile, qui a Catania ha fatto la storia, quindi ho rispetto e ammirazione totale per lui anche se non ho fatto in tempo a conoscerlo”. 

Vanigli e Conticchio? Veramente bravi. Abbiamo un ottimo rapporto. Sono il valore aggiunto di Lucarelli, formano un bello staff insieme. Mazzarani? E’ uno dei top player della categoria, non c’entra nulla con la C. Una persona perbene, un bravo ragazzo, serio che può dare l’impressione di essere svogliato ma non è assolutamente così. Ci tiene molto, s’impegna tanto anche in allenamento. Ho scoperto una bella persona sotto tutti i punti di vista. Ha fatto 24 gol in rossazzurro, non sono pochi. Si tratta di numeri importanti per il ruolo che ricopre. Se ho visitato Catania? Di Catania ho visto il centro, il Duomo, Via Etnea. La città è molto bella. Ho visto anche la zona di Aci Trezza. Per il resto non sono riuscito a girare molto ma ogni volta che scendiamo in direzione stadio, vedere il mare lungo la strada che percorriamo è uno spettacolo”.

“Giocare fino a luglio? In questo periodo prima si pensa a venir fuori da questo problema mondiale, poi qualsiasi cosa verrà decisa penso che vada accettata, comportandosi di conseguenza. Giocare a porte chiuse? Devi lavorare più sulle motivazioni personali perchè non hai la spinta o la cornice del pubblico che è sempre gratificante. Non è stata una bella sensazione quella provata a Bisceglie, un pò triste. Se ho seguito qualche partita del Catania ai tempi della Serie A? Sì. Mi piaceva moltissimo Mascara, davvero fantastico, fortissimo. L’ho conosciuto a Torre del Grifo proprio un paio di settimane fa”.

“Come mi trovo tatticamente con Vicente? Bene. Bruno è un ottimo giocatore. Ci darà una grandissima mano. Ha le caratteristiche giuste per potere anche fornire palla alla trequarti di campo. Sul piano tecnico chi mi ha impressionato di più? Il livello in squadra è molto alto. Ci sono giocatori veramente molto bravi. Forse Pinto, penso lui. Biondi? Ha un grande futuro davanti. Ragazzo perbene, oltre alle qualità possiede la mentalità di volere sempre migliorare. Si allena al massimo, vuole sempre apprendere da giocatori con più esperienza. Ha tutte le caratteristiche fisiche, tecniche e caratteriali per avere un futuro importante”.

“Quale desiderio esprimerei? Io vorrei arrivare in Serie A, mi piacerebbe farlo con il Catania perchè mi sono trovato bene fin dall’inizio qui. Ci sono posti in cui capisci subito che potrai stare bene. Ho avuto immediatamente questa sensazione venendo a Catania. Il Benevento?Sono molto orgoglioso del Benevento che spero possa raggiungere la A, essendo beneventano. La tifoseria, tra l’altro, è anche gemellata con il Catania. Io ho sempre coltivato il desiderio di giocare per la squadra della mia città, del resto sono andato via da casa a 14 anni. Non ho mai giocato a Benevento, nemmeno nelle giovanili”.

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