ESCLUSIVA – De Gennaro: “Catania, a Bisceglie gara equilibrata rispettando i pugliesi. Mi piace la mentalità di Lucarelli, intrapreso un percorso nuovo”

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Pantaleo De Gennaro

Pantaleo De Gennaro ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com. Da calciatore ha disputato due stagioni in casacca rossoazzurra tra il 1976 ed il 1978 mentre, nelle vesti di allenatore, ha guidato – tra le altre – Sicula Leonzio, Bisceglie e Taranto. Lo abbiamo contattato in vista di Bisceglie-Catania:

Il mercato di gennaio ha cambiato in meglio il Catania, nonostante alcune partenze eccellenti.
“Nella squadra ci sono troppe individualità, dice Zeman della Juventus. Con le dovute proporzioni, il Catania ha subito qualcosina del genere perchè aveva molti giocatori di qualità e pochi di sostanza. Molte individualità non fanno un collettivo. Adesso invece il Catania si è ripreso”.

Si va a Bisceglie, Lucarelli teme un Catania rilassato.
“Affronterà un Bisceglie che a livello societario non attraversa una situazione di tranquillità, un pò come il Catania del resto. Io penso che assisteremo ad una gara estremamente equilibrata e qualche episodio risulterà determinante nell’economia del risultato, come spesso accade nel calcio. Il Bisceglie non è da sottovalutare. Allo stadio ‘Ventura’ hanno vinto in tanti, ma è una squadra che comunque ha pareggiato a Terni la scorsa settimana e rappresenta un’incognita. Il Catania stia attento perchè una formazione con l’acqua alla gola ha più energie mentali da spendere probabilmente. Se giochi contro una compagine in lotta per la salvezza o per la vittoria del campionato, la tensione deve essere sempre alta. Bisogna portare rispetto al Bisceglie e ritengo che il Catania lo farà”.

Il salto di qualità passa soprattutto da gare come queste?
“Certamente. La forza di una squadra si vede anche qui. Le feste per una vittoria importante durano il tempo necessario, finisce la partita e poi si pensa alla successiva. L’allenatore deve essere bravo a tenere sempre alta la concentrazione. Soprattutto in una piazza come Catania dove il pubblico è esigente ed ha visto calcio a livelli importanti”. 

Problemi societari in casa Catania, ma il gruppo sta seguendo fedelmente le indicazioni di Lucarelli dopo mesi molto difficili.
“Nelle disgrazie le forze si centuplicano. Poi vedo un clima diverso nell’ambiente. I tifosi si sono ricompattati e riavvicinati alla squadra, c’è una simbiosi ritrovata con i giocatori ed è importantissimo conoscendo la piazza di Catania. E’ il bello del calcio. Viene meno una certa pressione e questo potrebbe definitivamente sbloccare la squadra generando positività. Adesso si sta seguendo un percorso nuovo. Io spero che quest’anno il Catania ce la faccia ad andare in B, non lasciando nulla al caso. Ma se dovesse rimanere in Lega Pro, si dovrà proseguire attraverso questa mentalità, abbinando qualità e quantità allo stesso modo. Ci sono molte problematiche ma io mi auguro, per l’affetto che mi lega al Catania e la tradizione del club e dei tifosi, che proprio in un campionato dove in questo momento non si pretende nulla magari si ottengano risultati impensabili”. 

E’ un Catania che prende pochi gol rispetto alla gestione Camplone. Avere una difesa difficile da perforare è premessa fondamentale per produrre risultati?
“Spesso nel calcio si pensa ad offendere, tralasciando la riconquista palla e la fase difensiva. Lucarelli, invece, mi piace per come segue questi concetti. Adesso in giro c’è la moda di avviare l’azione da dietro, si verticalizza poco e ci vogliono tre anni per arrivare in area di rigore. Succede in tutte le categorie e competizioni, anche nelle giovanili. Lucarelli ha plasmato un Catania solido, organizzato, concreto e camaleontico. E’ una mentalità che gradisco. Devi sapere leggere la partita. La bravura di un allenatore è soprattutto questa”.

Porte chiuse a Bisceglie, vantaggio per il Catania?
“Io non ricordo un grande pubblico lì, almeno ai miei tempi. In generale giocare a porte chiuse è un piccolo vantaggio per chi lo fa in trasferta, ma soprattutto quando ti confronti con l’avversario in palcoscenici come il ‘San Nicola’. Ecco, questo aspetto ad esempio può giocare a favore del Catania quando affronterà il Bari nel successivo turno di campionato”.

Chi vedi come potenziali protagoniste ai Play Off?
“I Play Off sono un terno al lotto. Il girone C presenta squadre attrezzatissime come la Ternana. Il Monopoli stenta in casa, fuori è molto più temibile ma parliamo comunque di un’ottima formazione. Il Bari se la giocherà fino alla fine con la Reggina per la vittoria del campionato, poi una delle due sarà protagonista agli spareggi. Oltre a Catania e Catanzaro. Sulla carta il Catanzaro è un bella squadra, viene da un doppio cambio di allenatore ma è attardata in classifica. Anche la già citata Ternana ogni tanto si addormenta”.

“Datemi una difesa fortissima, un attacco molto concreto ed a centrocampo posso far giocare anche i ragazzini”. Così disse mister Lucarelli poco tempo fa. Sei d’accordo con lui?
“In linea di massima sì. Ovviamente quella dei ragazzini è stata una battuta. Ma sono d’accordo con lui al 100%. Se hai una difesa fortissima ed un buon attacco, a centrocampo bastano uomini che corrano anche con non troppa qualità. Questo voleva dire. Lucarelli gioca con il 4-2-3-1, presentando un blocco di sei uomini tra difesa e centrocampo che non deve essere scollato con i quattro lì davanti. Ripartenze e lavorare, questi sono gli aspetti cardine. Attraverso tale sistema di gioco devi avere due mediani coi fiocchi nel curare la fase difensiva. E’ un modulo pensato per valorizzare soprattutto la figura del trequartista che si deve a volte raccordare con il centrocampo portandoti a difendere con il 4-5-1 in fase di riconquista palla. E’ una modifica del 4-3-3 olandese che, anzichè giocare con il vertice basso, giocava con il vertice alto. Devi avere anche gli esterni che s’inseriscano e davanti un attaccante non necessariamente che faccia da boa, ed il Catania ce l’ha in rosa. Ovviando anche con un trequartista adattato a punta centrale che si butti dentro”.

Ti senti ancora con alcuni ex compagni di squadra in rossazzurro?
“Catania è nel cuore, ho mezza famiglia catanese e tanti amici. Mi sento spesso con Cantone, Leonardi, Ventura, Gigi Chiavaro, Fraccapani, Fusaro. Ho ottimi contatti con loro. Facebook da questo punto di vista aiuta, li seguo sempre. Specialmente Leonardi che si dà un gran da fare ed è un ragazzo eccezionale. Anche Cantone che ha una scuola calcio ed insegna con Russo, vecchio allenatore in seconda. Ho buonissimi rapporti con tutti, a distanza di anni”.

Si ringrazia Pantaleo De Gennaro per la gentile concessione dell’intervista.

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