FUTURO CATANIA: “La storia continuerà”, disse Astorina a marzo… fino a quando?

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“Da ex calciatore e da tifoso di questo club prestigioso, vivo con grande onore e senso di responsabilità la mia carica. Il Catania è passione, fede e storia. E la storia continuerà”. Parole rilasciate attraverso il sito ufficiale rossazzurro da Gianluca Astorina. Era il 19 marzo 2020, terremoto in atto nel Consiglio d’Amministrazione del Calcio Catania con Astorina a ricoprire l’inedita carica di Presidente/liquidatore di Finaria affiancando l’ingegnere Giuseppe Di Natale e l’avvocato Ignazio Scuderi.

Da allora cos’è cambiato? Sul campo nulla, visto che il campionato venne sospeso giorni prima a seguito dell’emergenza Coronavirus. In ambito giudiziario, invece, Astorina dovette subito fare i conti con il mancato pagamento delle mensilità di gennaio e febbraio ai propri tesserati. Problema trascinatosi fino ad oggi, adempiendo solo parzialmente. Inevitabile conseguenza la messa in mora ed il rischio che i calciatori insoddisfatti richiedano entro il 20 giugno lo svincolo dal club al Collegio Arbitrale.

I mesi scorrono, sul fronte del tanto auspicato cambio di proprietà i tifosi attendono invano notizie dopo un susseguirsi di chiacchiere, interessamenti di mister X, Y e Z con tanto di bluff americano. Il Comitato, da tempo, è l’unico soggetto imprenditoriale che in maniera concreta insegue l’acquisizione del Calcio Catania, senza tuttavia riuscire ad affondare i colpi. Fino ad arrivare alla costituzione di una SpA adeguatamente patrimonializzata, la SIGI (Sport Investment Group Italia), provando a venire incontro alle esigenze di Finaria. Strategia ideale per venirne a capo?

L’ormai ex Comitato ha presentato la nuova offerta, ma serve il benestare del Tribunale e dei commissari nominati a seguito dell’ammissibilità della richiesta di annessione al concordato preventivo (piano da portare avanti nel giro di 60 giorni). Avendo fornito a Finaria la documentazione richiesta dagli organi giudicanti, si attende il passo successivo che dovrebbe portare allo svolgimento della procedura competitiva, utile per la ricerca di eventuali altri soggetti in grado di soddisfare i creditori attraverso la migliore soluzione possibile.

Nel caso in cui non si dovessero presentare nuovi acquirenti, verrebbe esclusivamente valutata dal Tribunale l’offerta della SIGI, pari ad un milione di euro ma nel contesto di un’operazione dal valore di oltre 54 milioni di euro (debiti e mutuo di Torre del Grifo). Non sappiamo ancora fino a quando la storia del Calcio Catania continuerà. L’unica certezza è che tutte le parti coinvolte in questa vicenda hanno una grossa fetta di responsabilità. Decidendo sulla pelle rossazzurra e di tanti lavoratori onesti, oggi quantomai incerti.

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