POCHE IDEE E QUALITA’: brutto Catania, sorride il Teramo al “Massimino”

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Nell’anticipo della 30a giornata il Catania cade in casa nello scontro diretto con il Teramo e vede avvicinarsi sempre di più le altre compagini (abruzzesi adesso a -1 dagli etnei). Il primo tempo si apre con gli ospiti pericolosi già al 4’: Pinzauti, da posizione leggermente defilata, calcia addosso a Confente consentendo al portiere veneto di bloccare agevolmente la sfera. Dopo l’occasione iniziale dei biancorossi, i padroni di casa provano ad affacciarsi dalle parti di Lewandowski con Russotto (10’) che supera con furbizia Diakité, si incunea in area e prova a servire Di Piazza, ma l’assist per il compagno è impreciso. 5 minuti più tardi Costa Ferreira con il tacco serve l’accorrente Santoro che, a botta sicura, calcia verso la porta ma, provvidenzialmente, Claiton mura la conclusione del centrocampista sventando così un’azione molto pericolosa.

Al 20’ Dall’Oglio ci prova da fuori area. Nonostante la potenza, la sua conclusione è troppo centrale e non crea alcun pericolo alla difesa biancorossa. Qualche minuto più tardi (27’) Diakité calcia dal limite ma è splendida la risposta di Confente che devia il pallone in calcio d’angolo. Sul capovolgimento di fronte Russotto prova a sfruttare il contropiede ma la sua conclusione finisce lontano dallo specchio della porta. Al 29’ arriva il vantaggio ospite. Bombagi pesca al limite dell’area Vitturini che tenta il tiro: palla che prima si infrange contro la parte interna del palo e poi, sul rimbalzo, colpisce il braccio di Confente insaccandosi alle sue spalle. Nella ripresa entra subito Reginaldo al posto di Rosaia e Catania che cambia assetto tattico passando dal 3-5-2 al 3-4-1-2. Al 50’ ancora ospiti pericolosissimi con Costa Ferreira che pesca in area Pinzauti il quale, a pochi passi dalla linea di porta, colpisce malamente il pallone non riuscendo a ribadire in rete lo splendido assist del portoghese. Prova a rispondere il Catania 5 minuti più tardi con il tiro al volo di Giovanni Pinto che però si spegne di poco sopra la traversa.

Al 58’ Calapai e Sarao rilevano rispettivamente Albertini e Di Piazza, mentre 10 minuti più tardi è Dall’Oglio che, con un tiro dai 30 metri, prova a creare insidie dalle parti di Lewandowski senza però ottenere risultati lusinghieri. Nel finale mister Raffaele decide di giocarsi il tutto per tutto inserendo anche Maldonado e Piccolo (fuori Welbeck e Giosa), passando al 4-2-4. Al minuto 84 però sono ancora una volta gli ospiti a non sfruttare un’altra grande occasione per il raddoppio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo rossazzurro, Costa Ferreira parte in contropiede e dopo 50 metri di corsa serve un assist al bacio per l’accorrente Mungo. Il trequartista biancorosso tuttavia non è freddo e lucido consegnando la sfera tra le braccia di Confente. Passano pochi minuti (88’) e Sarao conclude dal limite, tiro rimpallato dalla difesa avversaria e l’azione sfuma.

L’ultimo sussulto (93’) lo regala Andrea Russotto che in rovesciata non trova lo specchio della porta. Al triplice fischio il Catania perde la seconda partita consecutiva tra le mura amiche e non riesce a dare continuità alla vittoriosa trasferta di Bisceglie. Inguardabile la gara dei rossazzurri che in 90 minuti non hanno mai creato grossi pericoli dalle parti di Lewandowski. Pochezza di qualità e idee, nemmeno i cambi di mister Raffaele si sono rivelati vincenti. L’unica nota lieta in casa Catania è stato il ritorno in campo di Antonio Piccolo. Teramo che, invece, con ordine, lucidità e senza troppi affanni porta a casa 3 punti fondamentali in ottica quinto posto, trascinato da Costa Ferreira, vera arma in più degli aprutini.

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