ESCLUSIVA – Millesi: “Catania, ogni partita una prova d’orgoglio. Tifosi, sostenete questi ragazzi. Mi aspetto di più da Russotto”

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Francesco Millesi

Catania e Avellino, i suoi più importanti amori calcistici. Figlio dell’Etna, Francesco Millesi in rossazzurro ha coronato il sogno di giocare in Serie A. In terra irpina, invece, ha totalizzato più di 200 presenze scrivendo tante pagine di storia biancoverde. Abbiamo raccolto le sue impressioni, quando si avvicina il confronto tra le due squadre allo stadio “Angelo Massimino”:

Sempre più gravi i problemi societari in casa Catania. Intravedi una via d’uscita?
“Più avanti si va, peggio sarà in queste condizioni. Sono stati allestiti degli organici abbastanza competitivi, il Covid che ha bloccato l’ingresso negli stadi senza avere alcuna entrata economica ha complicato le cose. E’ una situazione difficile, che si possa vedere qualche spiraglio di luce non saprei perchè attualmente la Sigi non ha la forza economica per garantire la prosecuzione, ma se subentra qualcuno magari si può superare questo momento. Situazione buia, bisogna solo stringersi in quel cerchio giocatori, allenatore e dirigenti. Oggi il giocatore di Lega Pro vive per quello che guadagna, non sono cifre che ti possono permettere di stare due mesi senza stipendio. I tempi sono cambiati, capisco anche il malumore che c’è nello spogliatoio ma i calciatori vestono una maglia che si chiama Catania e devono essere comunque felici ed orgogliosi di indossarla, lottando perchè hanno la riconoscenza della piazza”.

Ti aspetti una prova d’orgoglio mercoledì dalla squadra di Baldini?
“Tutte le partite devono essere una prova d’orgoglio per il Catania, perchè si è professionisti e bisogna onorare il proprio lavoro. Prima o poi lo stipendio arriverà, ci sono tanti calciatori bravi in questo momento senza squadra, loro invece ce l’hanno e per di più indossano una maglia abbastanza importante. Il fattore economico, ripeto, conta perchè non si può campare d’aria sostenendo parecchie spese. Mi aspetto sempre che i giocatori del Catania giochino con orgoglio, a prescindere dall’avversario”.

Ancora ritardi nel pagamento degli stipendi. Pensavi che la Sigi potesse arrivare a tanto? La situazione sta diventando insostenibile.
“Il Catania non è nè la prima, nè l’ultima società a riscontrare questi problemi. Tanti club si trovano in difficoltà in questo momento storico. La Sigi ha provato ad allestire organici di medio-alto livello sostenendo parecchie spese, ma non ha mai avuto la fortuna di avere lo stadio pieno, abbonamenti e tanti altri sponsor. Il Catania vive una situazione difficile ma io ho vissuto qualche annetto così e l’obiettivo di ogni singolo giocatore deve essere quello di dare il massimo per se stessi e la loro famiglia. Mi sento di dare questo consiglio alla squadra”.

Arriva l’Avellino al “Massimino”. Con quale spirito gli irpini affronteranno il Catania secondo te?
“Anche loro vivono un momento abbastanza delicato, i biancoverdi non meritano quella posizione di classifica ma il calcio purtroppo non è una scienza esatta. Vengono da un pareggio, Braglia è in discussione, anche lì l’umore non è dei migliori, l’ambiente avellinese è esigente e fa bene ad esserlo perchè parliamo di una piazza eccezionale, come del resto lo è Catania. Sono piazze importanti ed esigenti, bisogna rispettare queste tifoserie che vivono di calcio, tifano per la propria maglia, non abbandonamo mai la squadra. Va rispettata questa loro cultura, va rispettato ogni singolo tifoso. L’Avellino verrà a Catania per cercare di ottenere il massimo ed è più semplice per loro giocare fuori casa in questo momento, quindi si esprimeranno senza freni. Sarà una bella gara”.

Baldini da una parte, Braglia dall’altra. Come valuti l’operato dei due allenatori sulle rispettive panchine?
“Due allenatori che hanno avuto delle difficoltà. Baldini soprattutto per via del discorso societario ma sta facendo un grandissimo lavoro. Sono i giocatori a scendere in campo, Baldini fa il possibile con il materiale a disposizione e continuerà a farlo fino a quando ne avrà la possibilità. Braglia è un ottimo allenatore che non conosco sotto il profilo umano ma non metterei mai in discussione sul piano professionale. Può dare tanto a questo Avellino facendo fare un salto di qualità alla squadra, ci vorrebbe più fiducia nei suoi confronti”.

Quali giocatori del Catania ti hanno impressionato di più fino a questo momento, e chi meno?
“Moro lo stiamo ritenendo tutti un grandissimo calciatore. Spero non si perda strada facendo come fanno tanti giovani perchè ha margini di miglioramento. Mi aspettavo qualcosa di più da Russotto, che possiede esperienza e ha giocato in diverse piazze difficili. Mi aspetto che possa prendere per mano questa squadra dentro lo spogliatoio soprattutto. E’ importante far capire quanto si è fortunati ad avere oggi un lavoro e indossare la maglia del Catania”.

Catanese che hai vestito la maglia del Catania, ma anche quella dell’Avellino ottenendo risultati lusinghieri. Immagino sia difficile “schierarti” in vista del match…
“Quando si scontrano Catania e Avellino è normale che un pò di delusione c’è perchè si affrontano due grandi piazze che hanno fatto la storia, in una categoria che non meritano e che più il tempo passa, più diventa scadente. Categoria che vede numerose società in difficoltà nonostante i contributi della Lega. Servirebbe una svolta, ma non arriva. Fare campionati in terza serie è una tristezza. Mi auguro che davvero Catania e Avellino possano tornare nelle categorie che contano. In queste piazze i tifosi vivono per il calcio e meritano palcoscenici diversi”.

Cosa ti senti di dire ai tifosi del Catania in un momento del genere?
“Conosco bene o male l’umore che oggi si respira in città. Non è bello. C’è abbastanza delusione ed è comprensibile. Magari il tifoso è diviso a metà, se ripartire da zero come hanno fatto diverse società importanti, oppure continuare a sopravvivere. Il tifoso è combattuto, legato alla vecchia storia ed ha paura della nuova. Oggi consiglio al tifoso di non mollare mai perchè la fede è quello che conta, loro lo sanno e devono comunque battagliare senza mettere ulteriore pressione alla squadra, che ha bisogno del sostegno della gente. Va dimostrata vicinanza verso questi ragazzi che giocano con diversi problemi e va apprezzato. Poi quello che verrà prendiamocelo per buono perchè nulla accade per caso. Qualsiasi cosa avverrà sarà sempre un bene per il Catania”.

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