AVV. BRANCATI: “Sigi, mancata chiarezza e progettualità. Investire seriamente sul Catania, che può essere volano per la città”

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Ai microfoni di TeleOne, nel corso di ‘Sala Stampa’, l’avvocato Domenico Brancati, Presidente della squadra forense di Catania dice la sua in relazione al momento storico difficile per i colori rossazzurri dopo il fallimento e l’estensione dell’esercizio provvisorio:

“Fare oggi un bando per il Calcio Catania è fondamentale perchè si ha la possibilità di poter comprare il Calcio Catania e con 3milioni di euro ricomporre il debito sportivo che si ha nei confronti del creditore. Questa città merita un compratore serio, una persona con voglia d’investire nella città, nel Calcio Catania, che sia anche lungimirante riportando la piazza ai livelli che meriterebbe. In questo momento il Calcio Catania sta soffrendo ma ci sono la Quarta Sezione del Tribunale ed i curatori, fior di professionisti sinomimo di trasparenza, chiarezza, quella che forse è mancata in quest’ultimo anno e mezzo. Un interlocutore adesso si trova a trattare con una linearità che prima non c’era“.

“Sigi? Il Calcio Catania si è ritrovato con 54 milioni di debiti ma ricordiamo ai tifosi anche più arrabbiati che questi debiti non li ha fatti la Sigi. Sono debiti ereditati dalla mala gestio di Pulvirenti. Ci ha regalato anni meravigliosi di Serie A e lo ringraziamo, ma oggi abbiamo un rovescio della medaglia che va sottolineato. Bisognava fermarsi un attimo prima della catastrofe cercando di dare una continuità alla città di Catania, le cause andrebbero ricercate lì. Oggi gli imprenditori Sigi e l’avv. Ferraù si sono mossi in sabbie mobili prendendo una patata bollente. Riconosco dei meriti a persone che hanno investito quattrini, hanno cercato di arrivare ad un obiettivo positivo e non ci sono riusciti. Da cittadino e tifoso c’era poca trasparenza, una situazione un pò caotica ma che oggi può avere un indirizzo, una strada segnata ed un interlocutore di cui fidarsi, la Quarta sezione del Tribunale con massima garanzia per chi deve acquistare la società di calcio spiegando esattamente come stanno le cose al compratore. Errori della Sigi? C’erano 24 teste più un Presidente e tutto l’entourage che sta intorno al Calcio Catania. Forse sarebbero potuti essere consigliati meglio e si è creato senza volerlo un connubio che non poteva andare avanti tra la passione e la voglia di un investimento senza una progettualità. E’ mancata la progettualità. Nel calcio ci voglio tantissimi soldi, non si può improvvisare. L’avventuriero nel calcio non finisce bene”.

“Mi auguro che velocemente si trovi un compratore che possa immediatamente mettere mani calcisticamente sulla società e comprare o comunque gestire meglio il pacchetto giocatori cercando di non fare andare via chi vuole trasferirsi altrove e trovare i sostituiti dei partenti. Questi ragazzi sono stati un esempio di professionalità. La squadra calcisticamente c’è ed è ben organizzata, bravo il tecnico e Pellegrino perchè non era facile. L’auspicio è che qualcuno consenta al Catania di passare intanto nella parte sinistra della classifica. Catania sta vivendo un momento opaco, buio a 360 gradi e meriterebbe invece molto di più. E’ una città metropolitana che potrebbe avere scenari anche più europeisti, essere la culla del Mediterraneo con i porti che abbiamo. Si potrebbe sviluppare tanto e tanto altro, purtroppo però la città è ancora molto lontana da Milano, Berlino, Londra, Lisbona, Valencia, Barcelona. Catania potrebbe avere tutti gli elementi per essere una delle più belle città d’Europa. Lo è per il mare, l’Etna, il barocco, la storia ma dal punto di vista dell’amministrazione io da cittadino non sono contento. Il Calcio Catania se ci fosse un imprenditore serio che capisse le potenzialità di questa città potrebbe rappresentare il volano per investire e risollevare magari certe cose. Un imprenditore siciliano per il rilancio? Io mi accontenterei anche di un imprenditore italiano, che sappia fare il suo lavoro, competente, che capisca di calcio. Un imprenditore che diversifichi i suoi interessi con le spalle solide ed una progettualità da sviluppare in 3-4-5 anni. Il Catania deve assolutamente tornare in Serie A. Servono solidità, programmazione e competenza”.

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