CATANIA: SIGI esce di scena con l’epilogo fallimentare, una sconfitta su tutti i fronti

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Il fallimento per insolvenza dichiarato dal Tribunale di Catania e il contestuale avvio dell’esercizio provvisorio (prorogato fino al 28 febbraio) ha segnato l’uscita di scena definitiva della Sport Investment Group Italia dalla gestione del Calcio Catania. L’avventura della cordata composta da imprenditori e professionisti cittadini ai vertici del club dell’Elefante si è conclusa, dunque, lo scorso 22 dicembre.

Il default della principale espressione calcistica del territorio rappresenta un’impietosa sconfitta su tutti i fronti, da quello sportivo a quello socio-economico con inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali in un tessuto produttivo impoverito. L’estensione dell’esercizio provvisorio fino al 28 febbraio rappresenta un passaggio propedeutico alla vendita competitiva del solo ramo d’azienda calcistico, la società Calcio Catania S.p.A. ha cessato d’esistere e con essa anche lo storico numero d’affiliazione federale 11700 è andato perduto.

Non riuscendo ad evitare il fallimento societario, la proprietà SIGI ha chiuso la propria gestione con il peggior finale possibile. Un’avventura iniziata nella calda mattinata del 23 luglio 2020 presso la cancelleria fallimentare del Palazzo di Giustizia di piazza Giovanni Verga con l’acquisizione tramite procedura competitiva e conclusa un anno e mezzo più tardi con il fallimento per insolvenza. In mezzo una sequela di errori, tanta confusione e una linea di comunicazione discorde e frammentaria. Non c’è stata la capacità di reggere una società di calcio di Serie C con molti debiti, cui si sono aggiunte nella stagione corrente serie difficoltà nel gestire l’ordinario fino all’epilogo fallimentare.

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