ESCLUSIVA – Stampa locale, Zappalà: “Salvezza titolo sportivo è una speranza, dipende dai soldi a disposizione dei curatori. Sponsor meritano applausi”

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Nel corso della trasmissione Città Rossazzurra, su Radio Antenna Uno in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com abbiamo sentito telefonicamente il collega di CiTy Zone Marco Zappalà per parlare della delicatissima situazione del Catania:

Qual è il clima del gruppo squadra in questo momento? 
“Sicuramente la situazione è molto complicata, paradossale che Baldini ha gestito in modo straordinario. Nei momenti di difficoltà poi si trova anche un’unione di gruppo che magari in situazioni normali non c’è. Al di là di tutto non vedono l’ora i calciatori di tornare in campo ed allenarsi. La motivazione per cui gli allenamenti sono stati sospesi non è assolutamente legata alle vicende extra campo ma al Covid, onde evitare un aumento dei contagi”. 

Aspettando la decisione del Tribunale, temi la gestione del mercato di gennaio anche nell’ottica di tagliare i costi, rischiando sul campo di andare in difficoltà in classifica?
“Il taglio del monte ingaggi è una possibilità molto probabile. Dipende poi chi dei giocatori del Catania può avere mercato. Chi è in prestito fino a fine stagione secondo me rimarrà a Catania, vedi Moro e Greco. Calciatori che già avevano manifestato la voglia di cambiare aria, vedi Ceccarelli, Piccolo, Maldonado e Pinto penso che siano già con le valigie in mano. Malgrado la squadra si possa indebolire sono convinto che Baldini riuscirà a portare a termine l’obiettivo che sarà evidentemente il mantenimento della categoria. Sarebbe clamoroso se così non fosse, dopo che eventualmente il Tribunale permetterebbe di difendere il calcio professionistico”.

Purtroppo si continua a parlare ancora di extra campo. Quali sono le tue sensazioni in merito alla decisione del Tribunale?
“La mia speranza è che il titolo sportivo possa essere salvato. Io credo che il Tribunale negli ultimi due anni abbia dato molta importanza alla rilevanza sociale del Catania. Qualsiasi altra società in queste condizioni sarebbe già fallita da un anno almeno. Alla luce del fatto che la Sigi non adempirà al pagamento della cifra di 660mila euro, il Tribunale terrebbe conto della rilevanza sociale. Ma le 660mila euro da restituire al Catania fanno riferimento ad una condizione imprescindibile per la salvezza del ramo d’azienda. Credo che tutto dipenderà nel dettaglio dalle cifre che avranno a disposizione i curatori fallimentari. I 150mila euro messi da Sigi ma soprattutto i crediti vantati dal Catania ed a somme in Lega che dovrebbero essere sbloccate. Il Tribunale però potrebbe anche chiudere qui la storia del titolo sportivo perchè la Sigi non ha adempiuto al pagamento dell’intera somma. Vedremo”.   

Naturalmente i soldi che entrano dovranno essere utilizzati anche per assicurare la gestione ordinaria.
“Penso ai soldi per pagare gli stipendi dei calciatori o le cure per eventuali infortuni. Bisogna vedere quanti soldi concretamente si ritrovano nelle casse i curatori fallimentari. Mi fa ben sperare che due dei curatori sono gli stessi tecnici nominati per la perizia dei CTU, quindi conoscono molto bene la situazione in casa Catania e potrebbero accorciare i tempi per avviare la procedura competitiva. Anni fa nel caso dell’Ascoli è avvenuta in circa un mese. Meno tempo ci vorrà per avviare la procedura, meno soldi serviranno ai curatori. Non possiamo far altro che incrociare le dita e attendere la decisione del Tribunale”.

Ci sono delle realtà che meritano un applauso, gli sponsor che hanno sostenuto il Calcio Catania, una parte sana che speriamo possa contribuire anche per il futuro calcistico del Catania.
“Giusto sottolinearlo. Gli sponsor hanno dato linfa vitale al Catania, che sarebbe fallito probabilmente prima senza il loro contributo. Vorrei anche sottolineare che due società hanno continuato a lavorare nonostante i mancati pagamenti, facendolo solo ed esclusivamente perchè tifosi del Catania. Mi riferisco alla società che si occupa della manutenzione del manto erboso dello stadio, la Piagreeen, ma anche alla World Service facendosi carico di spese che spettavano al Catania Calcio permettendo ai tifosi di entrare allo stadio. E poi un pensiero va rivolto ai lavoratori del Catania Calcio che perderanno il posto di lavoro. E questo è il dramma nel dramma”.

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