ROSAIA: “Questa maglia me la sento addosso. Speriamo bene, non posso pensare che la favola finisca. Prossime tre partite importanti”

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Il centrocampista del Catania Giacomo Rosaia, che si appresta a tornare in campo contro il Monterosi dopo non avere giocato il match con la Paganese ed il rinvio dell’incontro di Avellino, conferma di essere concentrato sul rettangolo verde, sperando che il Catania possa proseguire la stagione. Queste le parole di Rosaia nel corso della trasmissione ‘Unica Night’, in onda su TeleJonica, evidenziate dalla nostra redazione:

“Abbiamo avuto la mattinata libera, la squadra ne ha approfittato per stare di nuovo insieme giocando a Padel e avendo le famiglie al seguito. Abbiamo vinto io e Mariano. Extra campo? Le voci sono tante, la situazione è molto delicata, noi come detto molte volte pensiamo solo al campo, ad allenarci e dare il massimo, compatti con mister e Direttore cercando di portare risultati. Come gruppo cerchiamo di sviare un discorso che è molto complesso, più grande di noi. Torre del Grifo ti fa vivere il calcio a 360 gradi, viviamo una  situazione surreale perchè a livello logistico abbiamo tutto. Siamo dentro una bolla e speriamo che tutto vada nel migliore dei modi. Tutti attendiamo un lieto fine“. 

“Da quando ho ricevuto la prima chiamata del Catania due anni fa si è creato subito qualcosa di diverso dentro me rispetto a tutte le altre piazze in cui ho militato. Ho creduto fortemente nel progetto Catania. Avevo altri due anni di contratto a Cesena, spostarmi poteva essere complicato e invece ho fatto in modo di sposare questo progetto in una piazza in cui si respira calcio giorno e notte. Sapevo fosse una chiamata importante per la mia carriera anche a livello di responsabilità. Ero molto entusiasta e non vedevo l’ora di iniziare l’avventura catanese, ho dato il meglio di me stesso finora e cerco di essere protagonista sempre. Questa maglia me la sento addosso e non ho pensato anche un solo secondo di abbandonare la nave a gennaio. A Catania sto benissimo, anche la mia famiglia si è subito ambientata alla grande per clima, bellezza dei posti, cibo, l’accoglienza della gente. Mi piace tutto”.

“I tifosi? Non pensavo che ci potesse essere un’affluenza così importante ad Avellino. Nonostante le condizioni meteo, hanno dato l’ennesima dimostrazione di quanto tengano a questi colori. Averli visti cantare anche sul traghetto è stato emozionante. Mancata disputa della gara in terra irpina? Noi quando abbiamo fatto il riscaldalmento eravamo mentalizzati per giocare, rientrando negli spogliatoi consapevoli di volerla giocare ma quando siamo tornati fuori per visionare il campo le condizioni erano peggiorate ulteriormente. Era anche difficile fare cambi di direzione perchè si era ghiacciato il terreno, stava diventando pericoloso per l’incolumità dei giocatori. Non si vedevano le linee. Sono stati giocati tantissimi incontri ravvicinati sostenendo lunghe trasferte in pullman, le forza incominciavano a scarseggiare, più quelle mentali che fisiche forse, ma la squadra era pronta a scendere in campo e fare una grandissima prestazione perchè avevamo voglia di rivalsa per la sconfitta in casa. Avvertivo sensazioni positive, eravamo molto carichi. Io l’avrei giocata molto volentieri a prescindere dalle assenze e dalla stanchezza perchè in gare così importanti la stanchezza passa in secondo piano ma, ripeto, sono certo che avremmo fatto una grande prestazione”.

“Purtroppo è un dato di fatto che dobbiamo migliorare il trend casalingo, lo stadio etneo deve diventare il nostro fortino. Andare in trasferta vincendo anche con squadre ostiche lo dobbiamo riportare anche in casa, dove dovrebbe essere anche più facile farlo. Il Monterosi? Non possiamo sbagliare, le prossime tre gare saranno importanti per il nostro cammino e per capire cosa vogliamo fare definitivamente di questa stagione. Le partite non sono mai scontate e banali. Prepariamo al meglio la prima e poi penseremo alla successiva. Vista la situazione attuale, per guardare avanti dobbiamo prima rivolgere uno sguardo alle spalle, liberandoci anche la testa. La partita con la Paganese poteva darci uno slancio, non è andata bene ma abbiamo altre gare per potere riprendere quota e cambiare eventualmente gli obiettivi in chiave playoff, ma adesso dobbiamo pensare a toglierci dalla zona di classifica intermedia che potrebbe diventare complicata“.

“Pensiamo al campo perchè non c’è altra via d’uscita. Non posso immaginarmi che tutto finisca in settimana, sono fiducioso. Abbiamo ancora tanta voglia di stupire la tifoseria, di esaltarci e gioire insieme. Non posso credere che questa bellissima favola finisca proprio adesso che si è creata un’alchimia importante con tifosi, mister, staff e Direttore. Vogliamo fortemente che tutto non finisca proprio adesso. L’ingresso di una nuova proprietà darebbe un entusiasmo pazzesco. Per gli stessi giocatori in scadenza di contratto potrebbe anche essere una vetrina importante Catania, rinnovando il vincolo per proseguire l’avventura in una splendida piazza”.         

“Sipos? E’ un lavoratore molto taciturno, sta cercando d’imparare velocemente la lingua. E’ un professionista, lavora tanto in palestra, cura l’alimentazione, la prevenzione, in campo non tira indietro la gambia, mai una parola fuori posto. Ragazzo esemplare sotto tutti gli aspetti. E’ stato un pò oscurato da un incredibile exploit di Moro ma è un attaccante importante perchè quando entra riesce sempre a crearsi delle situazioni pericolose. Poi la fiducia ti fa rendere molto più del dovuto, gli sta mancando perchè purtroppo o per fortuna nostra Moro sta facendo qualcosa d’incredibile, ma in prospettiva Sipos è un attaccante importante. Cataldi? Si è fatto trovare pronto al momento giusto, molto bravo il mister in questo senso. Aveva bisogno di giocare. E’ un ragazzo molto equilibrato e professionale, sta fornendo ottime prestazioni come tutto il resto dei centrocampisti e della squadra. C’è molta unione tra noi“.

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