VERSO L’ASTA: l’excursus calcistico di Benedetto Mancini

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foto Il Messaggero

Tra poco meno di 48 ore sapremo finalmente quale sarà il destino del Catania Calcio. Venerdì 4 Marzo alle ore 16:00 la sezione fallimentare del tribunale etneo aprirà le buste relative all’acquisizione del ramo sportivo d’azienda del defunto Calcio Catania 1946. Rispetto alla prima asta (andata deserta), la cifra iniziale per partecipare al bando si è ridotta notevolmente, tuttavia nonostante questo accorgimento economico ancora non sembrerebbero esserci all’orizzonte grandi gruppi imprenditoriali seriamente interessati al club rossazzurro.

Tra coloro che invece hanno manifestato apertamente la propria voglia di gareggiare all’asta, dichiarando di “partecipare al 100%”, figura Benedetto Mancini. L’imprenditore romano, operante nel settore commerciale, turistico e termale con la sua BM Financial Project e candidatosi come consigliere comunale alle elezioni di Roma nel 2021, non è nuovo nel mondo del calcio, avendo provato ad acquistare diverse realtà sportive in grave difficoltà economica senza però mai riuscire davvero nell’intento. A Palermo si fece garante per la Lev Ins (agenzia assicurativa bulgara) che però non acquisì mai le quote del presidente rosanero Salvatore Tuttolomondo per il mancato versamento della fideiussione bancaria, mentre in altre realtà come Siena, Rieti e Catanzaro dopo brevi ammiccamenti non affondò mai il colpo.

Tuttavia è con la vicenda del Latina Calcio che Mancini ottenne la ribalta (negativa) a livello nazionale. Dopo essersi aggiudicato, il 18 Aprile 2017, l’asta per l’acquisizione del club nerazzurro per una cifra pari a 682.000€, l’imprenditore romano versò soltanto circa 70.000 €, non coprendo mai il 90% mancante. Come riportato dai colleghi di Latina Today in un articolo del 2017, quella di non immettere i circa 650.000 € restanti fu una scelta ponderata e consapevole “facente parte di un progetto che la gente non può capire”, aggiungendo inoltre: “Mi interessa il Latina, altrimenti avrei accettato le offerte che mi sono arrivate da alcuni club di B e Lega Pro. Non sono fuggito, ma preferisco aver perso 72mila euro per poterne recuperare 300mila dopo, utili a coprire una parte del debito sportivo. Sono valutazioni che ho fatto con il mio consulente. Il progetto non cambia. Se il Latina mi vorrà tornerò. Stiamo a giocare su una tavola di scacchi. Non sto giocando sulla pelle di nessuno. Non abbiamo arrecato alcun danno alla squadra, anche perché la squadra è retrocessa. I soldi che abbiamo versato non sono andati persi, ma sono serviti ai curatori per coprire le spese correnti”. Purtroppo per i Pontini alle promesse di rinascita e rilancio non seguirono mai fatti concreti cosicché il sodalizio laziale fu escluso, qualche settimana dopo, dal professionismo.

Adesso Benedetto Mancini si è interessato alle vicende del Catania, approdato alle pendici dell’Etna grazie anche al contributo di “alcuni soci Sigi che ho conosciuto a Novembre perché mi chiesero di dargli una mano. Poi però si fermò tutto perché era una situazione impossibile da gestire e che non poteva che terminare, come poi è stato, con un fallimento”. Le perplessità della piazza etnea dinnanzi al curriculum calcistico dell’imprenditore dunque sono più che giustificate.

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