CATANIA: i tifosi non mollano, ma serviranno chiarezza e programmazione

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Le vicissitudini e le incertezze societarie di questi ultimi anni hanno spesso diviso la piazza catanese tra i sostenitori del vecchio titolo sportivo (e della matricola) e chi invece auspicava un reset generale ripartendo da zero ma con un progetto davvero serio ed ambizioso. Molte volte si è anche discusso sulla possibilità che la scomparsa del Calcio Catania 1946 avrebbe decretato la fine definitiva del tifo catanese ma, a giudicare dall’ardore e dall’emozione con la quale i supporter etnei hanno tributato l’addio a mister Baldini ed i suoi ragazziquesta città è ancora estremamente affamata di grande calcio, trasudando passione da tutti i pori ed auspicando la nascita di un nuovo e glorioso percorso sportivo a tinte rossazzurre.

Dunque il Catania che verrà potrà ancora contare sulla presenza di uno zoccolo duro nella tifoseria che, indipendentemente dagli avversari e dalla categoria di militanza, sarà sempre al fianco della squadra, sostenendo e difendendo quei colori tanto cari nella buona e nella cattiva sorte. Tuttavia la futura dirigenza non dovrà abusare di questo amore viscerale, evitando di commettere gli stessi errori delle gestioni precedenti ed intraprendendo, invece, un percorso totalmente distaccato e differente rispetto al passato, rinnovando così quel legame tra squadra e città che le deficitarie gestioni di Pulvirenti (dal 2014 in poi) e SIGI hanno messo a durissima prova. Adesso più che mai la chiarezza e la serietà professionale dovranno essere i veri mantra da seguire per chi gestirà il club, perché dalla prossima stagione si incomincerà a scrivere una nuova pagina di storia calcistica cittadina e la piazza catanese non accetterà più sotterfugi, false promesse ed improvvisazione.

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