STAMPA NAZIONALE – Esposito (TuttoC): “Catania non è stata rispettata. Peccato originale viene da lontano. Come si può credere in questo sport?”

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Bandiera Calcio Catania

In un articolo a firma di Luca Esposito, realizzato per il portale nazionale tuttoc.com si torna sul tema Catania. Nello specifico l’esclusione della squadra rossazzurra dal campionato viene vista come una “decisione all’italiana che, purtroppo, ancora una volta mina la regolarità e la credibilità dei campionati”.

“Posto che da subito – si legge – avevamo palesato perplessità circa alcuni personaggi che si erano avvicinati al sodalizio siciliano facendo troppe chiacchiere e pochi fatti, riteniamo che sia troppo semplice e comodo lavarsene le mani dopo la superficialità mostrata la scorsa estate e ridisegnare in modo irreversibile la classifica quando la regular season volge ormai al termine. Il peccato originale viene da lontano: la CoviSoc e la Lega non dovevano proprio iscrivere il Catania. Abbiamo sempre scritto che non basta pagare gli stipendi fino a giugno o trovare in extremis una fideiussione a copertura dei debiti accumulati: un presidente deve essere in grado di garantire una gestione economica nel medio-lungo termine, avere risorse finanziarie sufficienti per portare a termine una stagione senza imbattersi in penalizzazioni o situazioni di questo genere. Invece l’agonia è stata prolungata, senza rispetto per una città che ha accolto la notizia con enorme dignità sportiva e un misto tra dolore e liberazione”.

“L’Italia – prosegue – si conferma ufficio complicazioni affari semplici: se proprio è stato chiuso un occhio in estate sperando in una svolta societaria, si poteva estromettere il Catania a gennaio dando l’opportunità ai tesserati di trovare una nuova sistemazione e lasciando immutata la classifica. Oggi, invece, chi ha avuto la colpa di vincere due volte mettendo in campo tecnica, tattica, agonismo, impegno e sudore si ritrova o condannato matematicamente ai playout o molto indietro nella griglia playoff. Nessuno si lamenti, poi, che gli stadi si svuotano progressivamente: come può la gente credere in questo sport che viene deciso più dai tribunali che dal rettangolo verde? Chi rimborserà le persone che hanno fatto trasferte e abbonamenti?”.

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